Gelsomino del Madagascar - Stephanotis spp.
Atlante delle piante da vaso - Piante da appartamento e da balcone

Classificazione, provenienza e descrizione

Nome comune: Gelsomino del Madagascar.
Genere: Stephanotis.

Famiglia: Asclepiadaceae.

Etimologia: dal greco “stephanos”, corona e “otos”, orecchio a causa delle appendici che presenta la corona staminale o dell’uso di farne corone che veniva praticato nei costumi indigeni.
Provenienza: Madagascar.

Descrizione genere: comprende 5 specie di arbusti sempreverdi, dai fusti volubili, adatte alla coltivazione in serra o appartamento. Solitamente in commercio si trova la specie S. floribunda.

Stephanotis floribunda Stephanotis floribunda (foto www.mytho-fleurs.com)

Specie e varietà

Stephanotis floribunda o S. jasminoides: originaria del Madagascar, questo arbusto sempreverde, presenta fusti volubili, sottili e carnosi, che raggiungono i 3 m. e più di altezza e che portano foglie ovate od ovato-ellittiche, opposte, di consistenza cuoiosa, lucide, di colore verde scuro, lunghe fino a 8 cm., con la nervatura centrale prominente e più chiara (color avorio). I fiori, bianchi, cerosi e particolarmente profumati, sono lunghi 4 cm. e presentano una corolla imbutiforme con cinque grandi lobi ovato-oblunghi e il tubo leggermene rigonfio alla base, al di sopra del calice piccolo e verde, con i sepali aperti. Essi sbocciano, riuniti in cime ombrelliformi, di 8-10 elementi, che si formano, in continuazione da maggio a ottobre, all’ascella delle foglie. Il loro profumo ricorda quello della tuberosa. In piena terra può crescere fino a 4-5 m.; in un vaso di 50 cm. di diametro, fino a 3 m.

Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti particolari

Temperatura: la temperatura minima invernale non deve essere inferiore a 15-18 °C, anche se spesso riesce a tollerare anche temperature più basse, come 5 °C (ma potendo è meglio non rischiare).
Luce: molto buona, al riparo dai raggi diretti del sole specialmente in estate.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare frequentemente in primavera-estate (tutti i giorni al mattino presto); ridurre le somministrazioni in autunno-inverno, senza lasciare mai che il terreno asciughi del tutto. Sarebbe meglio utilizzare acqua non calcarea. L’umidità ambientale dovrebbe essere innalzata, senza mai risultare stagnante. Buoni risultati si possono ottenere ponendo i vasi su terrine contenenti ciottoli bagnati. Le spruzzature d’acqua dovranno essere evitate per non rovinare i fiori.
Substrato: un miscuglio non calcareo a base di terra concimata, terra di foglie e sabbia. È particolarmente importante il drenaggio che dovrà essere ottimo per evitare marciumi radicali.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: si rinvasa annualmente in primavera, utilizzando contenitori più grandi, se necessario. Arrivati ad utilizzare contenitori di 25-30 cm., sarà sufficiente sostituire lo strato superficiale di 2-3 cm. della composta con terriccio nuovo. Necessitano di un sostegno adatto sul quale svilupparsi: un cerchio di filo metallico o un palo rivestito di muschio. Da aprile a settembre, ad eccezione del periodo più caldo (da metà luglio a metà agosto), somministrare concime minerale liquido o un prodotto organico, come il sangue di bue, ogni 3 settimane.

Moltiplicazione e potatura

Moltiplicazione: si possono ottenere nuovi esemplari utilizzando talee di fusto semimaturo, lunghe 10 cm. circa e prelevate dall’estremità dei germogli laterali non fioriferi, a primavera-inizio estate, avendo cura di effettuare il taglio subito sotto un nodo, di asportare le foglie più basse, nonché di bloccare la fuoriuscita del lattice spruzzando dell’acqua fredda sulla superficie di taglio. Le talee così ottenute dovranno essere messe a radicare in una miscela di torba e sabbia, mantenuta appena umida, in una cassetta da riproduzione, all’ombra e alla temperatura di 18-22 °C. I nuovi germogli dovrebbero comparire nel giro di 8-10 settimane. A questo punto le nuove piantine potranno essere trapiantate in vasi singoli di 8 cm.
Potatura: in autunno, alla fine della fioritura, si dovranno accorciare gli steli più lunghi. Inoltre ogni anno, in febbraio, si procederà all’eliminazione di tutti i rami secondari deboli. Gli esemplari troppo sviluppati, dovranno essere sottoposti ad accorciamento delle ramificazioni principali fino a metà della loro lunghezza e di quelle secondarie a 8 cm. di lunghezza. Per bloccare la fuoriuscita del lattice è sufficiente spruzzare dell’acqua fredda sulla superficie di taglio.

Malattie, parassiti e avversità

- Ingiallimento delle foglie e caduta dei fiori: possono essere determinati da sbalzi termici, eccesso o difetto di acqua, eccesso di calcare nel terreno o nell’acqua di annaffiatura.

- Ragnetto rosso: acaro che si sviluppa facilmente in ambienti caldi e secchi. Si manifesta con la comparsa di ragnatele scure sulla pagina inferiore delle foglie. Se ne può prevenire la comparsa spruzzando le foglie e mantenendo alta l’umidità ambientale (ad esempio ponendo la pianta su una terrina riempita di ciottoli tenuti sempre bagnati, facendo attenzione che l’acqua non raggiunga mai il fondo del vaso). Si combatte con prodotti acaricidi.

Nome genere I - Z
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