Roicisso - Rhoicissus spp.
Atlante delle piante da vaso - Piante da appartamento e da balcone

Classificazione, provenienza e descrizione

Nome comune: Roicisso.
Genere: Rhoicissus.

Famiglia: Vitacee.

Provenienza: Africa meridionale.

Descrizione genere: comprende 12 specie di piante sempreverdi, a portamento rampicante. In coltivazione se ne trovano solo due specie.

Rhoicissus rhomboidea Rhoicissus rhomboidea (foto www.agraria.org)

Specie e varietà

Rhoicissus rhomboidea: specie molto rustica, originaria del Natal (Sudafrica), questa “vite d’appartamento” viene da alcuni inclusa nel genere Cissus, con il nome di C. rhombifolia (vedi). Sempreverde e a portamento rampicante, presenta rami lunghi e flessibili, provvisti di viticci che vengono utilizzati per attaccarsi a tutori o sostegni. Le foglie sono composte da tre foglioline picciolate, a lamina romboidale, lucida, di colore verde e con i margini seghettati. In appartamento difficilmente supera i 2 m. di altezza, mentre in serra raggiunge anche i 6 m. Tra le varietà più interessanti ricordiamo: “Ellen Danica”, caratterizzata dalle foglioline profondamente divise; ”Jubilee”, con foglioline di dimensioni maggiori di quelle della specie tipo.

Rhoicissus capensis: originaria del Sudafrica, questa specie tuberosa robusta, a portamento rampicante presenta radici tuberose e lunghi steli (provvisti di cirri biforcuti, utilizzati per aggrapparsi ai sostegni), che portano foglie dalla lamina di consistenza coriacea, lunga 10-20 cm., di colore verde lucido, arrotondata o reniforme con margini ondulati e crenati. In vaso non fiorisce.

Rhoicissus rhomboidea Rhoicissus rhomboidea (foto www.agraria.org)

Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti particolari

Temperatura: la temperatura ideale per lo sviluppo della pianta si aggira intorno a 18 °C, mentre la minima invernale non deve essere inferiore a 8-10 °C.
Luce: posizione luminosa, ma al riparo dai raggi diretti del sole. Sopportano le posizioni ombreggiate e l’aria viziata.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare regolarmente in primavera-estate, cercando di utilizzare acqua poco calcarea (meglio se piovana) ed evitando ristagni d’acqua; in autunno-inverno ridurre le somministrazioni, tanto quanto basta a mantenere il substrato appena umido. Spruzzature del fogliame, specie se la temperatura è più elevata, renderanno la pianta più bella e aiuteranno a prevenire attacchi di ragnetto rosso.
Substrato: miscuglio a base di terra di brughiera, terriccio di foglie e terra da giardino, con aggiunta di sabbia.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: è bene rinvasare i Rhoicissus ogni anno in primavera e, nel periodo primaverile-estivo, somministrare concime liquido con cadenza quindicinale. La pianta tende a spogliarsi alla base, quindi è bene rinnovare gli esemplari per talea o sottoporla a potature anche drastiche per favorire i rigetto di nuovi germogli.

Moltiplicazione e potatura

Moltiplicazione: in primavera si possono ottenere nuovi esemplari mettendo a radicare, in un miscuglio di sabbia e torba, alla temperatura di 16-18 °C, talee di 6-8 cm., prelevate dai giovani germogli del fusto principale, avendo cura di eliminare le foglie basali. A radicazione avvenuta, si procederà al trapianto in singoli vasi. A causa del portamento strisciante e ricadente (se non si utilizzano tutori) si può praticare anche la moltiplicazione per propaggine.
Potatura: drastiche potature potranno essere necessarie per stimolare il rinfoltimento di esemplari particolarmente sciupati.

Malattie, parassiti e avversità

- Ragnetto rosso: acaro che si sviluppa facilmente in ambienti caldi e secchi. Determina l’ingiallimento delle foglie e la comparsa di ragnatele sulla pagina inferiore. Se ne può prevenire la comparsa spruzzando le foglie e mantenendo alta l’umidità ambientale (ad esempio ponendo la pianta su una terrina riempita di ciottoli tenuti sempre bagnati, facendo attenzione che l’acqua non raggiunga mai il fondo del vaso). Si combatte con prodotti acaricidi.

- Oidio o mal bianco: è provocata da funghi della famiglia delle Eirisifacee. È causa della comparsa di macchie bianche polverulente su foglie e steli, caratterizzati da un tipico odore di muffa. Eliminare le foglie colpite e trattare la pianta con un prodotto anticrittogamico.

- Afidi: attaccano foglie e fiori. Succhiano la linfa, rendono la pianta appiccicosa e provocano l’accartocciamento delle foglie. Possono inoltre essere causa di trasmissione di virosi. Si eliminano lavando la pianta e trattandola con insetticidi specifici.

- Foglie che seccano e cadono: ambiente troppo secco o carenza d’acqua.

Nome genere I - Z
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