Pantofola di Venere - Paphiopedilum spp.
Atlante delle piante da vaso - Piante da appartamento e da balcone

Classificazione, provenienza e descrizione

Nome comune: Pantofola di Venere
Genere: Paphiopedilum .

Famiglia: Orchidaceae.

Etimologia: dal greco “Paphie”, uno degli attributi di Afrodite, e “pedilon”, sandalo, a causa della forma del labello.
Provenienza: Asia tropicale (Assam, Indocina, Indonesia).

Descrizione genere: comprende circa 50 specie di orchidee per la maggior parte terrestri, sempreverdi, a portamento cespitoso, non dotate di pseudobulbi. Le foglie, coriacee, persistenti, nastriformi, con una marcata piegatura al centro e di colore verde o verde-glauco con macchie più scure, prendono origine direttamente dal rizoma e si dispongono a ventaglio, embricandosi l’una nell’altra. I fiori, di colore variabile dal bianco al giallo, al verde, al bruno, al violetto, al cremisi, al porpora e larghi da 5 a 10 cm., sono per lo più solitari e presentano un grande tepalo dorsale, due tepali laterali allungati, due tepali fusi tra loro e un labello a forma di sacco o tasca. Sono orchidee dalle quali sono state ottenute moltissime varietà alcune delle quali possono essere coltivate anche in appartamento.

Paphiopedilum insigne Paphiopedilum insigne (foto http://hflp.sdstate.edu)

Specie e varietà

Paphiopedilum appletonianum: specie da serra fredda o tiepida, presenta foglie di colore verde-azzurro, maculate e fusti, alti 30 cm., che portano fiori isolati con tepalo dorsale verde, tepali laterali malva e labello bruno. Fiorisce da gennaio a giugno.

Paphiopedilum barbatum: questa specie presenta foglie verde-chiaro con macchie di tonalità più scura. I fusti, alti 30 cm., portano fiori isolati con un grande tepalo dorsale bianco o verde chiaro, striato di porpora, i tepali laterali rosso-cremisi e il labello bruno-porpora. Fiorisce da gennaio a giugno ed è adatta alla serra tiepida.

Paphiopedilum fairieanum: questa orchidea presenta foglie verdi e fusti alti 20 cm. che portano fiori isolati caratterizzati da tepali bianchi e labello verde-bruno macchiato di rosso-cremisi, entrambi a margini ondulati e increspati. Fiorisce da agosto a ottobre ed è adatto alla coltivazione in serra fredda.

Paphiopedilum insigne: alta 25-30 cm. questa è forse la specie che più delle altre si adatta alla coltivazione in appartamento. Presenta fiori cerosi, larghi fino a 15 cm., con tepalo dorsale verde chiaro, macchiato di bruno porpora e labello verde-giallo con sfumature marroni. Fiorisce da settembre a febbraio.

Paphiopedilum x maudiae: ibrido ottenuto incrociando P. callosum e P. lawrenceanum, presenta fusti lunghi 20-30 cm. che portano fiori dai tepali bianchi striati di verde e dal labello verde chiaro con sfumature marroni. Fiorisce da gennaio a giugno.

Paphiopedilum rothschildianum: questa specie, che può raggiungere il metro di altezza, presenta foglie verde scuro e infiorescenze lunghe fino a 50-60 cm. costituite anche da cinque grandi fiori con tepalo dorsale bianco o giallo, striato di bruno-porpora, tepali laterali verde-gialli con macchie marroni e sfumature porpora e labello verde-bruno. È adatta alla serra calda e fiorisce in maggio-giugno.

Paphiopedilum venustum: specie adatta alla serra fredda o tiepida, presenta foglie maculate e fiori, portati da fusti alti anche 25 cm., con tepali bianchi striati di verde e labello di colore giallo-verde venato di verde. Fiorisce da ottobre a gennaio.

Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti particolari

Temperatura: la maggior parte delle specie richiedono una temperatura invernale di 16-18 °C. Qualche ibrido si accontenta anche di 13 °C. Per P. insigne, al contrario, la temperatura invernale non dovrà essere superiore a 5-10 °C, se si vuole cercare di ottenere la fioritura.
Luce: buona, al riparo dal sole diretto.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare regolarmente durante tutto l’anno, facendo attenzione che il terreno sia umido e non saturo di acqua. L’umidità ambientale deve essere innalzata mettendo le piante su terrine riempite di ghiaino mantenuto sempre bagnato. Anche lavaggi e spruzzature del fogliame potranno risultare graditi.
Substrato: composto da fibra di osmunda, sfagno e terra da giardino in parti uguali.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: in estate somministrare concime liquido ogni due settimane. Si procede al rinvaso ogni uno o due anni tra febbraio e maggio.

Moltiplicazione

Si possono moltiplicare a febbraio, prima della ripresa vegetativa, per divisione dei rizomi, facendo attenzione che ogni porzione presenti il numero massimo di gemme e rinvasando immediatamente gli esemplari ottenuti. Le nuove piantine dovranno essere annaffiate con moderazione e tenute alla temperatura di 21 °C, con una buona umidità ambientale fino a quando non avranno dato segno di avere attecchito, producendo nuovi germogli.

Malattie, parassiti e avversità

 

Nome genere I - Z
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