Pteris - Pteris spp.
Atlante delle piante da vaso - Piante da appartamento e da balcone

Classificazione, provenienza e descrizione

Nome comune: Pteris.
Genere: Pteris.

Famiglia: Pteridaceae.

Etimologia: dal greco “pteron”, ala, per la forma delle fronde leggere ed eleganti.
Provenienza: Asia orientale, Africa meridionale, Australia, Brasile e zone mediterranee dell’Europa.

Descrizione genere: comprende circa 250 specie di felci, rizomatose, sempreverdi, dalle fronde semplici, bi- o tripennate, formate da pinnule di varie dimensioni, con il margine ripiegato che ospita le spore disposte in file continue. Sono piante da serra temperata che si possono coltivare anche in appartamento, avendo cura di mantenere l’atmosfera sufficientemente umida.

Pteris cretica var. Albolineata Pteris cretica var. Albolineata (Giardino Botanico di Berlino) (foto www.agraria.org)

Specie e varietà

Pteris argyraea

Pteris cretica: originaria del bacino del Mediterraneo, del Medio Oriente, del Giappone e dell’India, questa felce sempreverde presenta fronde pennate e arcuate, lunghe anche 40 cm. costituite da un picciolo nero sul quale prendono attacco una dozzina di pinnule di forma lineare-lanceolata, con i margini spesso dentati. Le pinnule fertili sono più strette di quelle sterili e quelle terminali sono più lunghe delle altre. Talvolta possono presentare una striscia longitudinale più chiara nel centro della lamina. Cresce fino a 45-75 cm. di altezza. Tra le varietà in commercio troviamo: “Albolineata”, che presenta pinnule con una striscia bianca che si estende ai due lati della nervatura centrale; ”Cristata”, con pinnule verdi, strette e crestate all’estremità; ”Maya”, varietà nana a fronde screziate; ”Wimsettii”, con fronde particolarmente folte formate da pinnule irregolarmente.

Pteris ensiformis: originaria della Cina, dell’Australia e della Polinesia, questa felce sempreverde presenta fronde fertili erette e sottili, formate da pinnule verde scuro, lunghe 40-50 cm. e dai margini ondulati. Le fronde sterili, per contro, sono più piccole e larghe e presentano pinnule con i margini seghettati, talvolta divise in foglioline. Cresce fino a 40 cm. di altezza. La varietà ”Victoriae”, presenta le pinnule (sia delle fronde sterili che di quelle fertili) percorse da una linea bianca centrale e con i margini ondulati.

Pteris longifolia: originaria delle zone tropicali e subtropicali, questa specie sempreverde presenta fronde pennate, lunghe anche 70 cm., formate da un rachide pubescente (come il picciolo del resto) sul quale si inseriscono le 40-50 pinnule sessili, dalla lamina lunga e stretta, tronca alla base e rastremata all’estremità.

Pteris multifida: questa felce sempreverde ha l’aspetto di un piccolo cespo compatto formato da molte fronde a pinnule distali semplici. Le pinnule inferiori sono divise in segmenti con piccioli rosso-bruni. La pinnula terminale è decorrente. Tra le numerose varietà segnaliamo la “Ouvrardi”, dalle fronde arcuate formate da pinnule a margini ondulati.

Pteris quadriaurita: originaria delle regioni tropicali, questa felce sempreverde presenta grandi fronde triangolari, dal picciolo rosso e dalle pinnule bi- o tripennate, lanceolate e appuntite. Tra le varietà più conosciute citiamo: “Argyraea”, dalle pinnule segnate da una striscia argentata; ”Tricolor”, dalle caratteristiche sfumature rosse. Oggi la prima varietà viene considerata specie a sé denominata P. argyraea.

Pteris tremula: originaria dell’Oceania, questa felce sempreverde presenta fronde bipennate sulla metà distale e tripennate su quella basale. Raggiunge 1,5 m. di altezza.

Pteris umbrosa

Pteris argyraea Pteris argyraea (foto www.agraria.org)

Pteris umbrosa Pteris umbrosa (foto www.agraria.org)

Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti particolari

Temperatura: per la maggior parte delle specie, la temperatura minima invernale non dovrebbe scendere al di sotto di 7-10 °C. Fa eccezione P. ensiformis, che non tollera temperature inferiori a 13-16 °C. Nessuna specie tollera le correnti d’aria.
Luce: posizione ombreggiata o parzialmente ombreggiata, al riparo dai raggi del sole. In modo particolare per le specie a foglie variegate, l’esposizione alla luce solare diretta provoca l’arresto della crescita.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare abbondantemente da marzo a settembre (la pianta appassisce e muore se rimane asciutta per più di un giorno); ridurre le somministrazioni in autunno-inverno, avendo cura di lasciare il pane di terra sempre umido (le felci muoiono se il pane di terra si secca). L’umidità ambientale dovrebbe essere incrementata con spruzzature del fogliame e ponendo i vasi su terrine riempite di ciottoli, mantenuti sempre bagnati.
Substrato: miscuglio a base di terra da giardino, torba o terriccio di foglie e sabbia grossolana.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: le Pteris si coltivano in vasi piccoli. I rizomi dovranno essere interrati molto leggermente, meglio se ricoperti da un cuscinetto di sfagno poco pressato. I rinvasi dovranno essere eseguiti in primavera, solo se la pianta esce effettivamente dal vaso. In primavera-estate somministrare concime liquido ogni tre settimane. In autunno-inverno le concimazioni dovranno essere effettuate ogni 5-6 settimane.

Moltiplicazione

Si possono riprodurre, in marzo, seminando le spore, ottenute dall’essiccazione degli sporangi, in un miscuglio di torba e sabbia mantenuto umido e alla temperatura di 24-27 °C. Dopo diverse settimane, nasceranno delle piantine simili a felci. Non appena le dimensioni lo permetteranno, si dovranno trapiantare in vasetti di 5 cm. e trattarle come piante adulte. Non è molto semplice come tecnica e occorrerà almeno un anno per ottenere una piccola pianta. Nuovi esemplari possono essere ottenuti anche per divisione dei cespi, in primavera, avendo cura di ripiantare immediatamente le due porzioni ottenute (annaffiandole abbondantemente) e di mantenere alta l’umidità ambientale, senza ricorrere a coperture, per evitare ristagni e possibili marciumi.

Malattie, parassiti e avversità

- Cocciniglie cotonose: può attaccare le piante, specie in presenza di clima caldo e secco. Bisogna asportarle, trattare la pianta con un prodotto anticoccidico ed elevare il tasso di umidità ambientale (le spruzzature e i lavaggi fogliari permettono di eliminare le cocciniglie allo stato larvale). In alternativa al prodotto chimico, si possono strofinare le parti colpite con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool.

- Cocciniglie brune: si manifestano con la formazione di escrescenze (determinate dal piccolo “guscio”) marroni e conferendo alla pianta un aspetto nerastro e appiccicoso (a causa della produzione da parte della pianta di sostanze zuccherine che la rendono soggetta all’attacco di funghi e fumaggini). Si combattono asportandole e trattando la pianta con un prodotto anticoccidico o strofinando le parti colpite con un batuffolo imbevuto di acqua e alcool.

Nome genere I - Z
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