Spatifillo - Spathiphyllum spp.
Atlante delle piante da vaso - Piante da appartamento e da balcone

Classificazione, provenienza e descrizione

Nome comune: Spatifillo.
Genere: Spathiphyllum.

Famiglia: Araceae.

Etimologia: dal greco “spatha”, spata e “phyllon”, foglia a causa della forma, simile a una foglia, che ha la spata dell’infiorescenza.
Provenienza: zone tropicali dell’America.

Descrizione genere: comprende 36 specie di piante, rizomatose, sempreverdi, perenni, acauli (o con fusto molto corto), che presentano foglie ovali o allungate, con apice acuminato, lucide, di colore verde scuro, portate da un lungo picciolo che origina direttamente dal rizoma o da un corto fusto. I fiori, ermafroditi e tutti fertili, sono bianchi, di piccole dimensioni e inseriti su di uno spadice eretto, con una breve stipola (a volte sono sessili). Una spata membranosa bianca e concava, saldata alla base dell’infiorescenza avvolge lo spadice e continua la crescita anche dopo la fioritura, essendo persistente. Sono piante adatte alla coltivazione in serra o appartamento.

Spathiphyllum wallisi Spathiphyllum wallisi (foto www.agraria.org)

Specie e varietà

Spathiphyllum blandum: questa specie presenta foglie ellittiche e allungate, portate da lunghi piccioli. Le spate sono lunghe 15 cm. e di colore verde molto più chiaro di quello delle foglie.

Spathiphyllum cannaefolium o Anthurium dechardii: presenta foglie lunghe anche 40 cm., portate da piccioli della stessa lunghezza. Le spate presentano la pagina superiore bianca e quella inferiore verde.

Spathiphyllum x “Mauna Loa”: questo ibrido orticolo ottenuto da S. wallisi presenta foglie lunghe 20-25 cm. portate da piccioli di pari lunghezza. A maggio produce fiori portati da uno stelo di 40-50 cm. e caratterizzati da una spata bianca lunga 10-15 cm. Raggiunge l’altezza di 60 cm.

Spathiphyllum wallisi: originaria del Venezuela e della Colombia, questa specie rizomatosa e perenne presenta foglie persistenti, portate da lunghi piccioli che originano direttamente dal rizoma, dalla lamina coriacea, oblunga o lanceolata, acuminata, lucida, di colore verde scuro e con la vena centrale marcata. L’infiorescenza, portata da steli lunghi 20-25 cm. che emergono dal centro della pianta, è costituita da uno spadice, lungo 4 cm., sul quale si inseriscono fiorellini bianchi o giallo crema, ermafroditi e tutti fertili (provvisti o meno di stipole), avvolto da una spata bianca, lunga 8-10 cm., concava e cuspidata, che invecchiando diventa verde. Il ciclo della fioritura dura un mese o poco più e si ripete due volte l’anno: in primavera inoltrata e in autunno. La specie tipo presenta dimensioni abbastanza ridotte, non superando i 20-25 cm. di altezza. In commercio si trovano diverse varietà e ibridi, come lo S. x “Mauna Loa”, descritto precedentemente.

Spathiphyllum wallisi Spathiphyllum wallisi (foto www.agraria.org)

Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti particolari

Temperatura: la temperatura minima invernale non deve essere inferiore a 10-12 °C (16-18 °C per S wallisi e S. x “Mauna Loa”).
Luce: buona, ma diffusa, con esclusione dei raggi diretti del sole. L’illuminazione dovrà essere particolarmente intensa nel periodo della fioritura; negli altri periodi potrà essere anche più moderata.
Annaffiature e umidità ambientale: durante il periodo estivo bisogna annaffiare e spruzzare le foglie frequentemente. Per mantenere elevato il tasso di umidità atmosferica si possono mettere i vasi su terrine contenenti ciottoli mantenuti bagnati. In autunno-inverno si dovranno ridurre le annaffiature, senza mai permettere però al substrato di asciugare del tutto, mentre sarà utile continuare a spruzzare il fogliame.
Substrato: un miscuglio a base di terra di foglie e torba, con aggiunta di sabbia e tritumi di carbone, per contrastare le eventuali putrefazioni derivanti dall’umidità.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: si rinvasano annualmente in aprile aumentando il diametro dei contenitori, fino a raggiungere la misura di 15 cm. circa (S. x “Mauna Loa” si coltiva in vasi larghi fino a 20 cm.). Una volta raggiunta la dimensione massima sarà sufficiente sostituire lo strato superficiale di 2-3 cm. con della composta fresca. Somministrare concime liquido ogni 10-15 giorni, dall’inizio della primavera ad autunno inoltrato.

Moltiplicazione

Si possono ottenere nuovi esemplari per divisione dei rizomi, al momento del rinvaso primaverile, avendo cura che ogni porzione presenti almeno 2-3 foglie. Le piante così ottenute necessitano di un periodo di assestamento da passare in ambiente umido, all’ombra e a 21 °C fino ad attecchimento avvenuto.

Malattie, parassiti e avversità

- Foglie avvizzite e appassite: annaffiature insufficienti.

- Foglie dai margini ingialliti, che si ricoprono di macchie: concimazioni insufficienti.

- Cocciniglie cotonose: può attaccare le piante, specie in presenza di clima caldo e secco. Bisogna asportarle, trattare la pianta con un prodotto anticoccidico ed elevare il tasso di umidità ambientale (le spruzzature e i lavaggi fogliari permettono di eliminare le cocciniglie allo stato larvale). In alternativa al prodotto chimico, si possono strofinare le parti colpite con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool.

Nome genere I - Z
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