Monstera o Filodendro - Monstera spp.
Atlante delle piante da vaso - Piante da appartamento e da balcone

Classificazione, provenienza e descrizione

Nome comune: Monstera, Filodendro.
Genere: Monstera.

Famiglia: Araceae.

Etimologia: sembra possa derivare dal latino “monstrum”, cosa strana prodigiosa, riferito alle dimensioni delle foglie di alcune specie appartenenti al genere.
Provenienza: regioni tropicali dell’America.

Descrizione genere: comprende circa 50 specie di piante rampicanti, sempreverdi, con fusti provvisti di nodi, dai quali prendono origine radici aeree che si fissano al supporto su cui si sviluppano, integrando in tal modo anche l’approvvigionamento di elementi nutritivi. Le foglie, presentando il fenomeno dell’eterofillia, allo stadio giovanile, hanno lamina e margini interi; mentre allo stadio adulto possono presentare forme e dimensioni diverse a seconda della specie: si possono trovare foglie lobate, laciniate, pennatifide, a margine intero o discontinuo, con la lamina perforata in modo regolare o irregolare. Il caso limite è rappresentato da M. obliqua expilata che presenta la lamina fogliare ridotta a poco più di un sottile segmento a livello delle nervature con un margine ridottissimo, che spesso si rompe in corrispondenza dei fori. I fiori compaiono molto difficilmente, specie in appartamento. La specie più conosciuta del genere è M. deliciosa, che poi è quella che comunemente viene denominata “filodendro”.

Monstera deliciosa o Philodendron pertusum Monstera deliciosa o Philodendron pertusum (foto www.agraria.org)

Specie e varietà

Monstera acuminata: questa specie, originaria del Guatemala, appartiene alle specie con foglie a margine intero e lamina perforata. Sono molte le specie che presentano questa caratteristica e, allo stadio giovanile, sono difficilmente distinguibili, dato che le foglie presentano tutte lamina oblungo-obliqua, con apice acuminato e margini interi, assumendo le perforazioni della lamina caratteristiche della specie solo da adulte. Probabilmente quelle che si trovano in commercio non sono neanche delle vere specie, ma solo ibridi ottenuti allo scopo di ricercare doti di resistenza.

Monstera deliciosa o Philodendron pertusum: in Messico, paese dal quale proviene, può raggiungere l’altezza di 6 m. e le foglie arrivano a misurare anche un metro di lunghezza e 60 cm. di larghezza. Nei nostri climi le dimensioni sono notevolmente ridotte. Il fenomeno dell’eterofillia, in questa specie, è talmente accentuato che all’inizio fu classificata come appartenente al genere Philodendron e tutt’oggi volgarmente viene chiamata filodendro. Allo stadio giovanile infatti le foglie si presentano cuoriformi, con apice acuminato e lamina e margini interi (simili a quelle di molte specie di Philodendron). Allo stadio adulto, invece, assumono l’aspetto caratteristico della specie con margini fortemente intagliati e fori oblunghi sulla lamina sia lungo la nervatura centrale che nei segmenti. A livello dei nodi emette radici avventizie con funzione nutritiva e di sostegno. In estate può produrre infiorescenze bianco-verdastre (anche se molto raramente avviene in appartamento), che compaiono isolate o a piccoli gruppi, costituite da uno spadice, protetto da una spata lunga 10-15 cm. di colore crema. Il frutto che segue il fiore di forma conica ha un profumo di banana e ananas e un sapore dolciastro che ricorda sempre l’ananas. Contiene dei “cristalli” che possono pungere la bocca. In commercio se ne trovano diverse varietà tra le quali ricordiamo: “Borsigiana”, che presenta dimensioni più ridotte rispetto a quelle della specie tipo e ”Variegata”, che presenta foglie variegate di giallo o bianco-crema, che tendono poi a diventare completamente verdi.

Monstera pertusa: originaria di Panama e della Guyana, questa specie a portamento rampicante presenta un fogliame molto folto caratterizzato, negli esemplari adulti, da margini interi e lamina perforata.

Monstera pittieri: originaria del Costa Rica, questa specie a portamento rampicante presenta foglie sottili, con apice acuminato e di colore verde-argenteo.

Monstera deliciosa o Philodendron pertusum Monstera deliciosa o Philodendron pertusum (foto www.agraria.org)

Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti particolari

Temperatura: la temperatura minima invernale non dovrebbe scendere al di sotto di 13 °C. In tale periodo a temperature elevate, come quelle che si possono riscontrare negli appartamenti riscaldati, deve corrispondere un adeguato innalzamento dell’umidità atmosferica.
Luce: buona e diffusa, al riparo dai raggi del sole. Con scarsa luminosità gli internodi tenderanno ad allungarsi e le foglie diventeranno di dimensioni minori, perdendo anche le caratteristiche perforazioni, quasi regredendo allo stadio giovanile.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare abbondantemente in primavera-estate; ridurre le somministrazioni in autunno-inverno. In ogni caso bisogna fare attenzione ai ristagni, che risultano letali per le radici carnose. Le piante di questo genere richiedono un’elevata umidità ambientale (specie ad alte temperature) che potrà essere incrementata ponendo i vasi su terrine contenenti ghiaino mantenuto sempre bagnato. Anche spruzzature e lavaggi del fogliame risulteranno molto utili. È importante cercare di guidare le piante rampicanti su tutori rivestiti di muschio che, mantenuto sempre umido, contribuirà ad elevare l’umidità ambientale e favorirà l’assorbimento di elementi nutritivi da parte delle radici avventizie. Le radici aeree basali potranno essere delicatamente piegate verso il basso in modo da farle “pescare” nel ghiaino umido o nel terriccio, facendo attenzione che non siano mai a contatto diretto con l’acqua.
Substrato: terriccio costituito da parti uguali di terra di foglie e torba, con l’aggiunta di sabbia o perlite.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: da marzo a settembre somministrare fertilizzante liquido ogni 3-4 settimane. I vasi non dovranno essere particolarmente grandi, visto che l’apparato radicale di queste piante risulta particolarmente poco espanso. A febbraio-marzo, sarà utile sostituire lo strato superficiale del substrato con terreno fresco. Quando le piante superano i 30 cm. di altezza è bene predisporre un tutore rivestito di muschio, attorno al quale farle crescere. Le foglie devono essere regolarmente pulite dalla polvere con un panno umido.

Moltiplicazione

Si moltiplicano mettendo a radicare, in un vaso con torba e sabbia, alla temperatura di 24-25 °C, una talea ottenuta recidendo la parte apicale della pianta munita di una foglia appena sotto un nodo. Il substrato deve essere mantenuto appena umido per evitare marciumi. Si possono moltiplicare praticamente in qualsiasi periodo dell’anno, anche se forse si potranno ottenere risultati migliori in primavera inoltrata. Possono essere utilizzati, per ottenere talee, anche i germogli laterali, quando presenti e purché abbiano raggiunto la lunghezza di almeno 15 cm. e porzioni di fusto. La metodica è sempre la stessa. La differenza tra le talee apicali e quelle di fusto sta nel fatto che dalle prime si otterranno piante dalle foglie adulte già caratterizzate; mentre dalle seconde sorgeranno piante con foglie dalla forma giovanile che richiederanno tempo e condizioni ottimali per assumere la forma definitiva. Piante che risultino particolarmente spoglie nella parte basale possono essere moltiplicate per margotta.

Malattie, parassiti e avversità

- Foglie che presentano macchie brune, specie sui margini: esposizione a temperature troppo basse.

- Foglie che ingialliscono, specie in inverno: annaffiature eccessive.

- Cocciniglie cotonose: può attaccare le piante, specie in presenza di clima caldo e secco. Bisogna asportarle, trattare la pianta con un prodotto anticoccidico ed elevare il tasso di umidità ambientale (le spruzzature e i lavaggi fogliari permettono di eliminare le cocciniglie allo stato larvale). In alternativa al prodotto chimico, si possono strofinare le parti colpite con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool.

- Ragnetto rosso: acaro che si sviluppa facilmente in ambienti caldi e secchi. Se ne può prevenire la comparsa spruzzando le foglie e mantenendo alta l’umidità ambientale (ad esempio ponendo la pianta su una terrina riempita di ciottoli tenuti sempre bagnati, facendo attenzione che l’acqua non raggiunga mai il fondo del vaso). Si combatte con prodotti acaricidi.

Nome genere I - Z
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