Classe: Insetti
		    Ordine: Lepidotteri 
		      
	        Sottordine: Eteroneuri 
		    Famiglia: Hieroxestidi 
		    Genere: Opogona  sacchari (Bojer)  
	      Specie: O. sacchari (Bojer)  
Riferimento bibliografico: 
“Fitopatologia, entomologia agraria e  biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole  scolastico - RCS Libri spa
Piante ospiti: Piante ornamentali.
L'Opogona è un Lepidottero probabilmente originario delle isole circumafricane (Canarie, Sant'Elena, ecc.) diffuso oggi in tutta l'Africa (dove è un pericoloso fitofago delle banane), ed in Sud America.
		    Si segnalano comunque sempre più frequenti casi di infestazione anche in Europa, particolarmente su piante ornamentali coltivate in serra, grazie all'importazione di materiale vegetale dai suddetti Paesi. In Italia, soprattutto nelle serre dove si può anche insediare stabilmente, si sono avute segnalazioni di attacchi specialmente sul
		    Tronchetto della felicità (Dracaena sp.), su Sansevieria, su Kentia, su Chamaedorea, su Ficus, ecc. L'adulto è una farfalla di circa 20 mm di apertura alare con ali anteriori di color ocra cenerino; la larva è di color bianco grigiastro, e misura circa 30 mm a maturità.
		    Il danno consiste nelle gallerie che la larva del fitofago scava nei fusti rodendoli intensamente fino a svuotarli (molto gravi nei Tronchetti), o a livello dei colletti delle piante ospiti, con conseguente collasso della parte aerea.
		    In alcuni casi può colpire le foglie (Ficus) o i germogli.		  
 Larva di Opogona  o tignola delle ornamentali - Opogona  sacchari (Bojer) (foto www.forestryimages.org)
		  Larva di Opogona  o tignola delle ornamentali - Opogona  sacchari (Bojer) (foto www.forestryimages.org)
 Adulto di Opogona  o tignola delle ornamentali - (foto A.van Frankenhuijzen www.forestryimages.org)
		  Adulto di Opogona  o tignola delle ornamentali - (foto A.van Frankenhuijzen www.forestryimages.org)
La lotta chimica a questo fitofago non è molto agevole  dato il comportamento delle larve che, in molti casi, vivono allo stato  endofitico dentro gli organi dell'ospite, che a volte sono legnosi.
		  Buone prospettive di controllo del fitofago  provengono dalla lotta biologica impiegando i Nematodi entomoparassiti  Steinernema carpocapsae e Steinernema feltiae; essi, distribuiti sulle piante  infestate o al colletto, con sgocciolamento al substrato, in condizioni di  elevata umidità ambientale, vanno alla ricerca attiva delle larve del fitofago  dentro gli organi infestati. In caso di attacchi alle foglie o comunque su  tessuti vegetali esterni, può essere impiegato il Bacillus thuringiensis ssp.  kurstaki. 
