Tignola dell'olivo - Prays oleae (Bern.)
Atlante di Entomologia Agraria - Insetti utili e dannosi

Classificazione e piante ospiti

Classe: Insetti
Ordine: Lepidotteri
Sottordine: Eteroneuri
Famiglia: Iponomeutidi
Genere: Prays
Specie: P. oleae (Bern.)

Riferimento bibliografico:
Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa

Piante ospiti: Olivo, Ligustro, Gelsomino, ecc..

Identificazione e danno

La Tignola dell'Olivo è una farfalla diffusa in tutte le zone olivicole italiane. L'adulto (circa 13-15 mm di apertura alare) presenta ali frangiate con una livrea grigioargento, con macchiettature nerastre nel primo paio. Le larve mature (circa 8 mm di lunghezza) sono di colore nocciola chiaro, con bande longitudinali verdastre, dorsalmente, e giallognole, ventralmente. I danni si manifestano sui fiori, sui frutti e sulle foglie; tuttavia l'infestazione delle foglie e di una buona % dei fiori non arreca danni apprezzabili, mentre l'attacco ai frutti è particolarmente pericoloso. I danni sono causati dall'attività trofica delle larve, in modo particolare:
- le larve della 1a generazione (generazione antofaga) penetrano internamente ai boccioli fiorali, distruggendo i vari organi riproduttivi;
- le larve della 2a generazione (generazione carpofaga) che sono le più pericolose, attaccano i frutticini quando le loro dimensioni sono di circa 5 mm di diametro; le larve scavano gallerie nei frutticini fino ad arrivare all'endocarpo, provocando la cascola anticipata del frutto stesso;
- le larve della 3a generazione (generazione fillofaga) scavano tortuose gallerie nel parenchima fogliare; a maturità le foglie vengono erose dall'esterno. Queste larve possono entrare anche all'interno dei germogli facendoli seccare.
Si ricorda inoltre la Margaronia (Palpita unionalis), Lepidottero, Piraustide che attacca le foglie ed i germogli rodendoli e legandoli con fili sericei, ed i frutti dove scava profonde gallerie nella polpa.

Ciclo biologico

L'inverno è trascorso dalla generazione fillofaga allo stadio di larva, nelle foglie. Nella primavera, in aprile-maggio, si hanno gli sfarfallamenti.
Le femmine, dopo l'accoppiamento, depongono le uova che sono di forma ellittica, appiattite, lunghe circa 0,5 mm e di colore bianco-giallognolo; l'ovideposizione avviene sui fiori, generalmente un uovo per fiore.
Dopo circa 1-2 settimane fuoriescono le larve che si nutrono fino a maturità, rodendo i fiori e rivestendoli di fili sericei; ogni larva può attaccare e distruggere anche qualche decina di fiori. La larva matura si incrisalida in un bozzoletto, sull'infiorescenza.
In maggio-giugno compaiono gli adulti; le femmine di questo volo (2° volo) che sono più prolifiche delle precedenti depongono le uova soprattutto sui frutticini. Da queste uova fuoriescono, dopo pochi giorni, le larve che attaccano i frutti (generazione carpofaga) penetrando fin nella parte più interna, distruggendo anche il seme. Raggiunta la maturità, mediamente nel mese di settembre, abbandonano il frutto, in prossimità del peduncolo, e si impupano tra le foglie.
Fra settembre e ottobre si ha lo sfarfallamento degli adulti che iniziano così la 3a generazione. L'ovideposizione, generalmente in ottobre, avviene sulle foglie; le larve neonate penetrano nel parenchima fogliare scavandovi gallerie sottili, di solito a forma di "S", in cui rimangono fino alla fine dell'inverno.
Al primo variare delle temperature di fine inverno-inizio primavera le larve riprendono l'attività, attaccando diverse foglie fino a quando, raggiunta la quinta età, rodono le foglie dall'esterno. Verso il mese di marzo-aprile si incrisalidano.
Prays oleae compie quindi 3 generazioni all'anno.

Larva di Tignola dell'olivo - Prays oleae Larva di Tignola dell'olivo - Prays oleae (Bern.) (foto www.inra.fr)

Adulto di Tignola dell'olivo - Prays oleae Adulto di Tignola dell'olivo - Prays oleae (Bern.) (foto www.inra.fr)

Lotta

La lotta contro Prays oleae è di tipo chimico e segue i criteri della lotta guidata ed integrata. In natura il fitofago è controllato da numerosi entomofagi tra cui ricordiamo:
- predatori:
• Rincoti Antocoridi;
• Neurotteri Crisopidi;
• Ditteri Sirfidi; parassitoidi:
- geniaspis fuscicollis praysincola, Imenottero Calcidoideo;
• Chelonus elaeaphilus e Apanteles xanthostigma, Imenotteri Braconidi.

Lotta chimica
La lotta chimica viene generalmente effettuata sulla generazione carpofaga; gli interventi si eseguono nei mesi di giugno e luglio, al termine delle ovideposizioni e prima della penetrazione delle larve nei frutticini. Generalmente non si eseguono trattamenti contro la generazione antofaga perché l'attacco sui fiori non comporta danni significativi. La tecnica di lotta prevede, allo scopo di valutare l'effettiva necessità dell'intervento e il suo momento più propizio, l'uso di trappole sessuali oppure il campionamento visivo. Quest'ultimo, nonostante sia stata dimostrata una certa correlazione tra i voli dei maschi e le infestazioni, rimane ancora il metodo più sicuro per stabilire il momento e la necessità dell'intervento; il controllo consiste nella valutazione dell'attacco larvale sui frutticini.
La valutazione delle soglie economiche di intervento non è ancor bene determinata; tuttavia i risultati di prove sperimentali consentono di formulare delle attendibili previsioni di danno, rapportando l'infestazione di luglio (campionamento delle olivine infestate) con la cascola parassitaria dell'autunno precedente (campionamento delle olive parassitate). A questo rapporto viene applicato un indice che dipende dalla zona climatica; il valore ricavato consente di valutare quante olive si perderanno per l'attacco da Prays oleae. Se il valore economico delle olive perse supera la spesa dell'intervento si deve trattare. In determinate situazioni è possibile utilizzare il Bacillus thuringiensis ssp. kurstaki.

Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata

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