Ordini: Lepidotteri
Atlante di Entomologia Agraria - Insetti utili e dannosi

Riferimento bibliografico:
Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa

I Lepidotteri, conosciuti comunemente come farfalle, comprendono oltre 100.000 specie diffuse in tutto il mondo ma soprattutto nelle regioni tropicali, dove vi sono specie dalle colorazioni molto vistose e di notevoli dimensioni (alcune raggiungono anche i 30 cm di apertura alare). Nel nostro Paese se ne conoscono circa 4000 specie di dimensioni piccole (microlepidotteri) e medie (macrolepidotteri). Le caratteristiche che li distinguono dagli altri insetti sono:
- la presenza di ali ricoperte di squame sovrapposte di vario colore, da cui il nome (lepido = squama, scaglia);
- la presenza di un apparato boccale, negli adulti, trasformato in una proboscide o spiritromba.
Il capo porta grandi occhi composti, a volte due ocelli, e antenne di varia conformazione: piumose, pettinate, filiformi, clavate, ecc.; le antenne possono essere di forma diversa anche a seconda del sesso, ed infine le antenne clavate non sono generalmente presenti nelle specie con abitudini notturne. L'apparato boccale, dell'insetto adulto, è, nella maggior parte delle specie, suggente (spiritromba); in alcuni Lepidotteri primitivi (appartenenti alla famiglia dei Micropterigidi che si nutrono di polline) l'apparato boccale è masticatore. In riposo la spiritromba è arrotolata; quando l'insetto si alimenta essa viene srotolata mediante la pressione dell'emolinfa. In certe specie la spiritromba è molto sviluppata e consente di succhiare il nettare anche da fiori particolarmente profondi. In alcuni gruppi l'apparato boccale è ridotto, o assente, per cui, allo stadio adulto, l'insetto non si nutre. Il torace porta: le zampe, piuttosto esili e atte solo ad appoggiarsi al substrato, e le ali (due paia) membranose e squamose; in qualche specie sono ridotte o assenti. Nella maggior parte delle farfalle ad abitudini diurne le ali in riposo sono mantenute in posizione verticale, nelle farfalle con abitudini notturne, invece, le ali vengono ripiegate a tetto sul dorso o mantenute in posizione orizzontale.
I Lepidotteri vengono divisi in due sottordini in base ai caratteri delle ali:
- Omoneuri: sono più primitivi e presentano ali pressoché uguali per dimensione e per nervature;
- Eteroneuri: le ali anteriori sono più grandi e nelle posteriori il numero di nervature è ridotto, rispetto alle anteriori. Nell'ala degli Eteroneuri, a differenza degli Omoneuri, le nervature formano una grande cellula, detta cellula discoidale, da cui prendono origine le altre nervature.
L'addome è costituito da nove segmenti nei maschi e da dieci segmenti nelle femmine; le femmine hanno un ovopositore di sostituzione, formato dagli ultimi segmenti estroflettibili a telescopio. Negli ultimi uriti sboccano le ghiandole a ferormoni (= feromoni) sessuali che, nelle femmine vergini, servono come richiamo dei maschi (la presenza di questi ferormoni viene sfruttata per allestire trappole sessuali). I maschi possono produrre, a loro volta, dei ferormoni (ferormoni afrodisiaci) che inducono le femmine all'accoppiamento. Generalmente i Lepidotteri sono insetti ovipari; le uova possono essere deposte singolarmente o in gruppi (ovature), incollate tra loro ed al substrato mediante sostanze secrete dalle ghiandole colleteriche. In alcuni casi le uova vengono protette da squamette o da peli dell'addome materno. La riproduzione è normalmente anfigonica; in qualche specie può apparire, a volte, la partenogenesi. I Lepidotteri sono insetti olometaboli ed alcuni presentano anche ipermetabolia; gli stadi larvali sono, quasi sempre, quattro o cinque. Le larve (o bruchi) sono generalmente polipode; le pseudozampe addominali partono dal terzo urite o dagli uriti successivi al terzo e, nella maggior parte delle specie, sono cinque paia, raramente di più. In certi gruppi, come i Geometridi, sono presenti in numero ridotto; in molti microlepidotteri minatori le larve sono prive di zampe toraciche ed addominali (larve apode). In molte specie la larva presenta il torace e l'addome ricoperto di setole ed in alcune specie (Limantrie e Processionarie) sono presenti anche peli urticanti a scopo difensivo. Le larve sono dotate di 6 ocelli, brevi antenne ed apparato boccale masticatore ben sviluppato. Nelle larve le ghiandole salivari sono trasformate in ghiandole della seta. La pupa, ad eccezione dei primitivi Micropterigidi in cui è exarata, è di tipo obtecto e viene detta crisalide. Il bozzolo, se presente, può essere costituito esclusivamente da seta, come avviene per il Baco da seta (Bombix mori L.), oppure da seta frammista ad escrementi e detriti (terra e materiali di rosura). Gli adulti, nella maggior parte delle specie, si nutrono dei liquidi zuccherini dei fiori (nettare); alcuni Lepidotteri tuttavia sono in grado di aspirare le sostanze liquide, perforando i frutti. Qualche specie si alimenta di secreti liquidi animali, ed infine, la nota Sfinge testa di morto è in grado, mediante la spiritromba appuntita e rigida, di pungere le cellette delle api e succhiarne il miele.
Nei Lepidotteri la forma dannosa per l'agricoltura e per le derrate alimentari è rappresentata dalla larva. I danni alle coltivazioni sono causati dalle larve che hanno un apparato boccale masticatore ben sviluppato; alcune specie sono voraci defogliatrici. Le larve di determinate specie si nutrono di frutti, altre scavano gallerie nelle foglie (Lepidotteri minatori), altre ancora scavano gallerie nel legno dei tronchi e dei rami (Lepidotteri xilofagi).
Alcune famiglie si nutrono di derrate alimentari (farine, granaglie e derivati); certe specie si nutrono di sostanze di natura animale (lana, pelli ed animali conservati), altre si nutrono di escrementi. Infine vi sono specie predatrici di altri insetti.

Vanessa io o Occhio di pavone Vanessa io o Occhio di pavone Inachis io L.- Fam. Nymphalinae (foto www.odezia-atrata.be)

I Lepidotteri sono spesso parassitizzati, allo stadio larvale e di uovo, da vari Imenotteri (Braconidi, Icneumonidi, Calcididi, ecc.) e da Ditteri Larvevoridi; possono inoltre essere preda di diversi Uccelli insettivori (Picchi, Cince, ecc.), infine gli Uccelli e i Pipistrelli sono attivi predatori di farfalle adulte.
Vista la grande stensione di questo ordine andremo ad analizzare le famiglie di interesse agrario; esse appartengono tutte al sottordine degli Eteroneuri e vengono ulteriormente suddivise in due sezioni: Monotrisi e Ditrisi.

A. Sezione Monotrisi

Questa sezione è rappresentata da un esiguo numero di specie primitive; queste sono caratterizzate da femmine aventi un solo sbocco genitale, con la duplice funzione di accoppiamento e di deposizione delle uova. La più importante famiglia di questa sezione è rappresentata dagli Stigmellidi.

B. Sezione Ditrisi

Questa sezione comprende la maggior parte delle specie dell'ordine; queste sono caratterizzate dalla presenza di due aperture genitali separate: una per l'accoppiamento e l'altra per l'ovideposizione.

Famiglia Lionetidi
Appartengono a questa famiglia specie di piccole dimensioni (non superano i 10 mm di apertura alare) e con ali posteriori frangiate. Nella maggior parte delle specie le larve sono minatrici fogliari; attaccano varie latifoglie arboree tra cui i fruttiferi.
- Leucoptera malifoliella Costa (= Leucoptera, Cemiostoma scitella Zell.).

Famiglia Litocolletidi o Gracillaridi
Questa famiglia comprende specie di piccola taglia (inferiore a 10 mm di apertura alare), con ali posteriori sottili e lungamente frangiate. Le specie appartenenti al genere Phyllonoricter Hb. (= Lithocolletis) attaccano svariate latifoglie (Platano, Ontano, Faggio, Pioppo, Olmo, Bagolaro, Querce, Carpini e Robinie) e possono risultare dannose anche ai fruttiferi.

Famiglia Tineidi
I Tineidi sono farfalle di piccole dimensioni (raggiungono circa 10 mm di apertura alare). Le larve si nutrono di granaglie o di altre sostanze vegetali o animali (peli, lane, pelli, piume o stoffe) che trovano negli ambienti domestici e nei magazzini. Le larve si rivestono di fili sericei, frammisti ai detriti in cui vivono, e successivamente si impupano in queste specie di sacchetti.
Tra le varie specie ricordiamo:
- Nemapogon granella (L.) (= Tinea granella L.) detta Falsa tignola del grano.

Famiglia Iponomeutidi
Gli Iponomeutidi sono farfalle di piccole dimensioni (l'apertura alare varia dai 10 ai 20 mm), con ali anteriori piuttosto strette e lunghe, ed ali posteriori lungamente frangiate. Le larve hanno generalmente abitudini gregarie infatti esse rimangono associate dentro ad un groviglio di fili sericei. Possono vivere nutrendosi di varie parti delle piante, ad esempio di foglie in cui si comportano come larve minatrici, di germogli, di fiori ed anche di frutti, in cui scavano gallerie.
Alla famiglia degli Iponomeutidi appartengono specie particolarmente dannose tra cui ricordiamo:
- Prays oleae (Bern.), Tignola dell'olivo.

Famiglia Tortricidi
I Tortricidi sono una vasta famiglia di piccole farfalle con apertura alare che può oltrepassare i 20 mm; hanno ali anteriori caratteristicamente formate a trapezio, mentre quelle posteriori, più ampie, portano una corta frangia. Le larve si nutrono di varie parti delle piante (foglie, germogli, frutti, semi e anche parti ipogee) rodendole all'esterno oppure penetrando all'interno dell'organo colpito.
I Tortricidi raggruppano numerose specie particolarmente dannose all'agricoltura fra le quali ricordiamo:
- Argyrotaenia pulchellana Haw. nota come Eulia dei fruttiferi e della Vite;
- Archips sp. Hb.;
- Cydia pomonella (L.) (= Carpocapsa pomonella L.), Cidia o Carpocapsa, conosciuta come il comune verme delle mele.

Famiglia Cochilidi
I Cochilidi sono una piccola famiglia di Lepidotteri, simili ai Tortricidi sia allo stadio adulto che larvale. Le larve si nutrono prevalentemente di fiori e frutti dall'interno. Vi appartiene la Tignola della vite: Eupoecilia ambiguella (Hb.) (= Clysia ambiguella H.).

Famiglia Sesidi o Egeridi
I Sesidi sono farfalle di piccole e medie dimensioni (alcune possono superare anche i 40 mm di apertura alare); caratteristiche sono le ali che per la maggior parte sono trasparenti, per perdita delle squame che le ricoprivano. Il corpo è lungo e piuttosto appariscente per la colorazione, a fasce, della parte addominale che termina con un ciuffo di setole; questi caratteri morfologici delle ali, dell'addome e della forma del corpo li mimetizzano con le vespe e con alcune specie di Ditteri. Le larve sono xilofaghe; esse sono dotate di cinque paia di pseudozampe e vivono in gallerie scavate nel legno o nella corteccia di molte piante, tra cui anche i fruttiferi. Tra le specie di maggior interesse agrario vi sono quelle appartenenti al genere:
- Synanthedon, tra cui Synanthedon myopaeformis (Bosk.) o Sesia del melo.

Famiglia Geometridi
I Geometridi sono una grande famiglia di Lepidotteri, per la maggior parte crepuscolari, tuttavia anche diurni e notturni. Presentano dimensioni variabili da piccole e medie (alcune specie raggiungono anche i 40 mm di apertura alare); le ali, ampie e delicate, sono caratteristiche per la forma triangolare del primo paio. In certe specie (es.: Operophthera bramata) le femmine hanno ali ridotte. Le larve hanno generalmente corpo sottile ed allungato; portano, nella maggior parte delle specie, due paia di pseudozampe (sul 6° e sul 10° urite) per cui si muovono incurvando ed allungando il corpo come a misurare il percorso che stanno facendo; questo caratteristico movimento delle larve dà il nome alla famiglia.
Tra le specie ricordiamo:
- Operophthera brumata (L.), detta Falena invernale o Falena brumale degli alberi da frutto.

Famiglia Nottuidi
I Nottuidi sono una vasta famiglia di farfalle, di dimensioni variabili da piccolo a medio-grandi, con abitudini tipicamente notturne. Presentano il corpo ricoperto da squamette e il torace, molto sviluppato, di colore bruno. Le ali sono ben adattate a compiere lunghi voli (alcune specie sono migratrici); quelle anteriori hanno colori di tonalità grigio-bruna, con maculature e variegature scure, quelle posteriori hanno tonalità più chiara. Le larve sono corte e robuste, portano generalmente cinque paia di pseudozampe; sono quasi sempre prive di peli e hanno una colorazione verde-grigio. Normalmente si incrisalidano nel terreno.
I Nottuidi, spesso polifagi, escono dal terreno, di notte, per nutrirsi rosicchiando vegetali e arrecando danni soprattutto ai seminativi. Tra le specie più pericolose ricordiamo:
- Agrotis ypsilon (Hufn.) (= Scotia ypsilon Rott.), Nottua dei seminati.

Famiglia Taumetopeidi
I Taumetopeidi sono farfalle di medie dimensioni (possono raggiungere una apertura alare di 30-40 mm) con abitudini notturne; sono conosciute come processionarie, per le lunghe file che formano le larve in movimento. Nelle femmine è caratteristica la presenza di un ciuffo di peli addominali con cui vengono protette le ovature. Gli adulti hanno spiritromba atrofica, pertanto si riproducono entro breve tempo dalla loro comparsa, quindi muoiono. Le larve sono rivestite di peli di due tipi, di cui quelli corti disposti a ciuffetti sui segmenti addominali sono urticanti; questi possono arrecare gravi irritazioni, anche all'uomo.
Le larve vivono gregarie, spostandosi tipicamente in processione, costruiscono voluminosi nidi sericei sulla vegetazione attaccata; sono voraci defogliatrici. Appartengono alla famiglia alcune specie particolarmente dannose alle piante forestali, ad esempio:
- Thaumetopoea pityocampa (Den et Schiff.), la Processionaria del pino.

Famiglia Limantridi
I Limantridi sono farfalle di media e grande dimensione, con zampe pelose e spiritromba regredita.
In numerose specie vi è dimorfismo sessuale. Nelle femmine, soprattutto nella parte terminale. l'addome è ricco di peli con i quali vengono ricoperte le uova che sono deposte, in placche di alcune centinaia, sui tronchi e sui rami degli alberi a cui vengono incollate con il secreto delle ghiandole colleteriche.
Le ali nelle femmine possono essere atrofiche o assenti. Le larve, dotate di cinque paia di pseudozampe. sono provviste di peli portati da tubercoli; in alcune specie sono presenti ciuffi di peli urticanti. Le pupe sono protette da bozzoli di fili di seta frammisti a peli. I Limantridi sono polifagi e si nutrono rodendo le foglie delle essenze forestali (sono larve defogliatrici) e a volte attaccano anche i fruttiferi. Tra le specie più importanti ricordiamo:
- Lymantria dispar (L.), Limantria o Bombice dispari, molto polifaga.

Famiglia Arctidi (Arctiidi)
Appartengono a questa famiglia farfalle di medie e grandi dimensioni con abitudini, quasi sempre, notturne; presentano frequentemente colorazioni molto appariscenti. Le ali anteriori sono più strette ed allungate delle posteriori che sono di forma ovoidale. Le larve portano lunghi peli a ciuffi e sono molto agili e veloci negli spostamenti. Nella maggior parte, le pupe sono protette da un bozzolo sericeo, frammisto a peli; si incrisalidano tra la vegetazione o in ripari presso la base delle piante. Gli Arctidi si nutrono di varie piante erbacee ed arboree, rientrano inoltre nella loro dieta anche muschi e licheni. I danni alle coltivazioni sono occasionali, tuttavia recentemente si sono segnalate gravi infestazioni da parte di Hyphantria cunea Drury (Ifantria americana o Bruco americano).

Famiglia Ficitidi
Appartengono a questa famiglia numerose Tignole che attaccano cereali, loro derivati e altri materiali vegetali conservati, come ad esempio frutta secca. Tra i Ficitidi ricordiamo:
- Plodia interpunctella (Hb.), Tignola fasciata del grano.

Famiglia Piraustidi
Appartiene a questa famiglia la pericolosa Ostrinia nubilalis (Hb.) (= Pyrausta nubilalis Hb.), Piralide del mais; essa oltre al mais e ad altre graminacee attacca anche peperone, barbabietola, tabacco e, in alcuni casi, anche la vite ed il melo.

Famiglia Cossidi
I Cossidi sono farfalle di media e grande dimensione, con abitudini notturne. Il corpo è tozzo e grosso, l'addome è peloso e, nella femmina, dotato in genere di un lungo ovopositore di sostituzione.
La spiritromba è atrofica o manca completamente, per cui l'adulto non si nutre.
Le larve generalmente sono nude e dotate di cinque paia di pseudozampe; l'apparato boccale è masticatore ben sviluppato. Sono normalmente larve xilofaghe e si nutrono di legno sia dei tessuti epigei che ipogei. Tra le specie più dannose ricordiamo:
- Cossus cossus (L.), Rodilegno rosso o Perdilegno rosso.
- Zeuzera pyrina (L.), Rodilegno giallo o Perdilegno giallo.

Adulto di Cossus cossus Adulto di Rodilegno rosso - Cossus cossus (foto http://home.scarlet.be/entomart)

Larva di Rodilegno rosso - Cossus cossus Larva di Rodilegno rosso - Cossus cossus (foto Pavel Krasensky)

Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata

Versione italiana English version Versión española
Zootecnia Cani e gatti Coltivazioni erbacee Fruttiferi Coltivazioni forestali Insetti Prodotti tipici Funghi Parchi ed aree protette
Copyright © www.agraria.org - Codice ISSN 1970-2620 - Webmaster: Marco Salvaterra - info@agraria.org - Privacy