Tignola della vite - Eupoecilia (=Clysia) ambiguella Hb.
Atlante di Entomologia Agraria - Insetti utili e dannosi

Classificazione e piante ospiti

Classe: Insetti
Ordine: Lepidotteri
Sottordine: Eteroneuri
Famiglia: Cochilidi
Genere: Eupoecilia (=Clysia)
Specie: E. ambiguella Hb.

Riferimento bibliografico:
Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa

Piante ospiti: Vite.

Identificazione e danno

La Clysia è la seconda Tignola della Vite è diffusa negli areali dell'Italia settentrionale dove effettua due generazioni all'anno che spesso coincidono con quelle della Lobesia, per cui il controllo è spesso abbinato. A volte la seconda generazione della Clysia è più lenta, rispetto a quella di Lobesia, coincidendo con la terza di quest'ultima. L'insetto adulto è una farfalla di medio-piccole dimensioni (10-15 mm di apertura alare); il colore delle ali anteriori è giallastro con una striscia trasversale bruno-nerastra, posta nella parte mediana. Le ali posteriori sono di colore grigio-giallastro uniforme. La larva di prima età è molto chiara; successivamente il colore diviene più intenso assumendo un tono variabile dal verdastro, al violaceo, al bruno-rossastro (lunghe 10-12 mm).
Il danno si verifica sia sul grappolo fiorale (la prima generazione), sia sugli acini in fase di ingrossamento ed invaiatura (seconda generazione), determinando gli stessi effetti negativi della Lobesia.

Ciclo biologico

L'insetto sverna come crisalide, sotto la scorza della pianta o in altri anfratti del vigneto (pali di legno, vecchi ceppi, ecc.).
In primavera gli adulti compaiono ad aprile-maggio e le femmine ovidepongono sui grappolini fiorali; inizia, pertanto, la prima generazione di larve che sono antofaghe. Queste larve si incrisalidano nel grappolino fioraie ed i nuovi adulti compaiono fra giugno e luglio. Questi adulti ovidepongono su grappolini già formati, originando la seconda generazione di larve che sono carpofaghe. Le larve di seconda generazione hanno un ritmo di accrescimento più lento, rispetto a Lobesia, tanto che, a volte, si protrae fino ad ottobre. Le larve di seconda generazione originano le crisalidi che sverneranno.
L'insetto compie, pertanto, due generazioni all'anno; molto raramente, nei paesi più caldi, si può avere una 3a generazione a fine estate che spesso però è parziale ed incompleta.

Larva di Tignola della vite Larva di Tignola della vite - Eupoecilia (=Clysia) ambiguella Hb. (foto www.chromos-agro.hr)

Adulto di Tignola della vite Adulto di Tignola della vite - Eupoecilia (=Clysia) ambiguella Hb. (foto http://szigetkoznet.extra.hu)

Lotta

La lotta contro la Clysia ambiguella ricalca i criteri già espressi per la lotta contro la Lobesia botrana, soprattutto perché i momenti degli interventi coincidono; le soglie di intervento, ottenute o per monitoraggio o per campionamento, sono cumulative del danno e del volo delle due Tignole. Se si vuole considerare la sola C. ambiguella i criteri di campionamento e di valutazione delle soglie di intervento sono gli stessi visti per la L. botrana; cambiano solamente i ferormoni, le trappole sessuali e il numero di catture per determinare la soglia di intervento. Le trappole vanno collocate a metà aprile e la soglia di intervento, per alcuni tipi di trappole (es.: traptest), è indicativamente di circa 10 maschi catturati per trappola per settimana.
Qui di seguito riporteremo le varie tecniche, per il campionamento è preso ad esempio quella della tignoletta, ma come spiegato prima le generazioni coincidono, anche se con alcune piccole varianti.

Tecnica del campionamento
Il campionamento si esegue controllando i grappoli (circa 100 ogni ettaro di vigneto), scelti casualmente sul tralcio, su un certo numero di ceppi randomizzati sul campo.
I campionamenti devono essere eseguiti in tre epoche prestabilite che corrispondono più o meno alle tre generazioni; in particolare alla fioritura (la generazione), dalla mignolatura alla prechiusura del grappolo (2a generazione) e dalla invaiatura alla prima metà di settembre (3a generazione). Con il campionamento le soglie di intervento sono:
- 1° generazione: 35-50% di grappoli infestati;
- 2° generazione: si può intervenire ai primi attacchi sugli acini, nelle zone a rischio; oppure con una soglia del 5% di grappoli infestati da larve oppure in presenza di uova o con fori di penetrazione;
- 3° generazione: si interviene ad una soglia del 5% di grappoli infestati.

Uso di trappole sessuali
La determinazione della soglia di intervento può essere eseguita anche mediante l'uso di trappole sessuali per monitoraggio. Queste vanno installate (1 o 2 per ettaro o per azienda) ad inizio aprile; occorre cambiare la capsula ormonale, ed eventualmente anche il fondo, circa 10 giorni prima del previsto volo della generazione successiva.
Generalmente le catture della prima generazione sono solamente indicative della popolazione esistente (non conviene trattare).
Per le altre generazioni la soglia indicativa proposta in alcuni ambienti è di 10 maschi catturati per trappola per settimana (es.: traptest).
Se non si vuole considerare la soglia di intervento, si può trattare circa 10-12 giorni dopo le prime catture, nel caso sia sufficiente un solo trattamento; oppure si può trattare a 9-13 giorni, con un successivo intervento dopo 7 giorni, dal momento in cui la fase di cattura dei maschi è crescente.
L'intervento viene attivato anche al superamento della soglia dei grappoli infestati, o ai primi danni sugli acini.
La lotta guidata si può effettuare anche con prodotti biotecnologici, infatti si possono utilizzare dei formulati biologici a base di Bacillus thuringiensis ssp. kurstaki.
Questo insetticida biologico, in considerazione delle sue caratteristiche, va distribuito prima che le larve siano entrate negli acini; esso si impiega con buoni risultati contro le larve della seconda generazione, distribuendolo due volte (la prima a 7-9 giorni e la seconda a 15-16 giorni dall'inizio della fase crescente delle catture) oppure 1 sola volta tra il 19° ed il 13° giorno dall'inizio della fase crescente delle catture. Contro la terza generazione (della tignoletta), si applica a 2 e 3 settimane dall'inizio delle catture dei maschi. In questi interventi è opportuno, per migliorare l'effetto dei trattamento, aggiungere circa 500-1000 g di zucchero per ettolitro di acqua.
Inoltre sono in sperimentazione dei preparati a base di virus e di funghi (lotta microbiologica), che sembrano dotati di attività contro alcuni Tortricidi fra cui anche la Lobesia, e tecniche di confusione sessuale.
Infine sono da ricordare, tra gli entomofagi, alcuni Imenotteri (Calcidoidei e Icneumonidi) parassitoidi, i Ditteri Tachinidi e i Crisopidi, questi ultimi buoni predatori ausiliari di uova.

Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata

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