Tarlo asiatico - Anoplophora chinensis Forster
Atlante di Entomologia Agraria - Insetti utili e dannosi

Classificazione e piante ospiti

Classe: Insetti
Ordine: Coleotteri
Sottordine: Polifagi
Famiglia: Cerambicidi
Genere: Anoplophora
Specie: A. chinensis Forster

Sinonimi:
Anoplophora malasiaca (Thomson 1865)
Calloplophora abbreviata Thomson 1865
Calloplophora afflicta Thomson 1865
Calloplophora sepulcralis Thomson 1865
Calloplophora luctuosa Thomson 1865
Calloplophora malasiaca Thomson 1865
Cerambyx farinosus Houttuyn 1766
Cerambyx pulchricornis Voet 1778
Cerambyx sinensis Gmelin 1790
Lamia punctator Fabricius 1777
Melanauster perroudi Pic 1953

Anoplophora chinensis, nome comune “Tarlo Asiatico”, è un insetto che per la sua dannosità è incluso tra le specie da quarantena nell’Unione Europea, in Canada e negli USA.
L’insetto, originario dell’Asia (Cina, Giappone, Corea, Taiwan), è incluso tra i Coleotteri Cerambicidi ed è stato accidentalmente introdotto in Italia, dove la prima segnalazione della sua presenza risale al 2000 (Provincia di Milano).

Il Tarlo asiatico è un insetto polifago in grado di attaccare e svilupparsi a spese di un numero elevato di latifoglie, sia arboree che arbustive appartenenti ad oltre 20 famiglie: sono inoltre note segnalazioni di colonizzazioni occasionali di conifere.
Il cerambicide ha attaccato nel nostro Paese piante di notevole importanza per l’arredo urbano e per il settore agro-forestale incluse nei generi Acer spp., Aesculus hippocastanum, Alnus spp, Betulla spp, Carpinus spp, Citrus spp, Cornus spp, Corylus spp, Cotoneaster spp, Crataegus spp, Fagus spp, Lagerstroemia spp, Malus spp, Platanus spp, Populus spp, Prunus laurocerasus, Pyrus spp, Rosa spp, Salix spp, Ulmus spp. Tali piante, indicate dalla normativa fitosanitaria come“piante specificate” non sono le uniche che il Tarlo asiatico può attaccare: infatti questa specie è in grado di svilupparsi con successo su un grande numero di altre latifoglie.

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Identificazione e danno

Gli adulti di A. chinensis, provvisti di lunghe antenne con segmenti ricoperti alla base da una pubescenza bianco-azzurra, si presentano con il corpo di colore nero lucente con macchie bianche evidenti sul dorso e lunghezza massima di circa 3,5 cm nel caso delle femmine e circa 2,5 cm nei i maschi. Le larve, prive di zampe, di colorazione bianco-crema con capo più scuro e mandibole ben evidenti, possono raggiungere i 6 cm di lunghezza. La pupa è di color crema e raggiunge i 27 – 38 mm di lunghezza

Ciclo biologico

Gli attacchi di A. chinensis possono causare notevoli danni alle piante sia a causa della progressiva distruzione del tessuto floematico che per quanto riguarda la stabilità.
In particolare il danno è provocato dall’azione di scavo nei tessuti legnosi del tronco e delle radici. La pericolosità rappresentata da questo insetto, non solo per le alberature urbane e per gli alberi dei parchi cittadini ma anche per il settore agricolo-forestale, è legata in particolare alla capacità di colonizzare piante sane di varie dimensioni ed età, a partire da quelle con un diametro del tronco di 2 – 3 cm. Gli alberi colpiti possono sopravvivere anche per più anni senza che la presenza di A. chinensis si manifesti con vistosi deperimenti e seccumi, indebolendo progressivamente la resistenza dei fusti e aumentando il rischio di schianti.

Tarlo asiatico Adulto di Tarlo asiatico - Anoplophora chinensis Forster (foto www.europe-aliens.org)

Tarlo asiatico Larva adulta di Tarlo asiatico - Anoplophora chinensis Forster (foto www.europe-aliens.org)

Tarlo asiatico Pupa di Tarlo asiatico - Anoplophora chinensis Forster (foto www.arinvasives.org)

Lotta

Il metodo di lotta più effi cace contro questo xilofagoè quello di abbattere e distruggere (mediante cippatura e bruciatura) le piante colpite, compreso l’apparato radicale.
Attualmente non è consentito l’uso di prodotti chimici in quanto nessun formulato commerciale ha la specifica registrazione per questa avversità.

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