Diabrotica del mais - Diabrotica virgifera virgifera Le Conte
Atlante di Entomologia Agraria - Insetti utili e dannosi

Classificazione e piante ospiti

Classe: Insetti
Ordine: Coleotteri
Sottordine: Polifagi
Famiglia: Crisomelidi
Genere: Diabrotica
Specie: D. Diabrotica virgifera virgifera Le Conte

Riferimento bibliografico:
Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa

Piante ospiti: Mais.

E' un coleottero crisomelide originario degli Stati Uniti, dove è considerato il principale fitofago del mais. Fino al 1955 il crisomelide è rimasto confinato nel suo areale d´origine, e cioè nella parte occidentale degli USA, poi è andato rapidamente diffondendosi verso est e ora si è insediato in Messico, America centrale, ove sono presenti anche altre specie di Diabrotica e nel sud-America. Il parassita è arrivato per la prima volta in Europa nel 1992 in Serbia. In Italia per la prima volta è stato catturato nel 1998 presso l´aeroporto di Venezia. Negli anni successivi è stato segnalato in altre Regioni del Nord Italia.

Identificazione e danno

Sono le larve che, nutrendosi delle radichette e scavando gallerie nelle radici più grosse, provocano il danno maggiore al mais. La pianta, danneggiata in seguito alla loro azione trofica, presenta un ridotto sviluppo radicale che la rende più soggetta ad allettamenti, ne riduce la capacità di assorbimento di acqua e nutritivi e, durante le operazioni di raccolta, provoca maggiori perdite di produzione. Un sintomo abbastanza tipico che si ritrova nei casi di elevata infestazione larvale è la presenza in campo di piante a "collo d´oca" ("goosenecked plants"). Si tratta di piante allettate che tendono a risollevarsi dal suolo curvandosi e formando gomiti.

Ciclo biologico

Compie una generazione all´anno. Il piccolo crisomelide sverna come uovo che comincia a schiudere da metà del maggio successivo con un picco delle nascite che viene attorno a metà giugno circa. Le larve che ne nascono, sono grinzose, di colore biancastro, con capsula cefalica bruna e sei zampe poste dopo la testa. Esse si muovono nel terreno nutrendosi delle radici del mais e di diverse altre graminacee e il loro sviluppo dura circa un mese al termine del quale possono raggiungere una lunghezza di 10-18 mm. Dopo tre stadi larvali nel terreno si forma la pupa, che di aspetto è biancastra e molliccia ma, siccome la metamorfosi avviene in 1-2 giorni, risulta poco visibile.
Gli adulti del crisomelide, lunghi circa 5-6 mm hanno una colorazione di fondo giallo carico con elitre più corte dell´addome e tre strisce longitudinali scure. Essi sfarfallano durante tutto il periodo estivo (picco a fine luglio- inizio agosto) e si nutrono sia delle foglie che degli stimmi dell´infiorescenza femminile del mais. Dopo una settimana circa gli adulti si accoppiano e iniziano l´ovodeposizione. In genere questa si ha in agosto. Una femmina depone qualche centinaio di uova nel terreno ad una profondità di circa 15 cm.

Diabrotica del mais Adulto di Diabrotica del mais - Diabrotica virgifera virgifera Le Conte (foto www.mkk.szie.hu)

Diabrotica del mais Diabrotica del mais - Diabrotica virgifera virgifera Le Conte (foto www.bugwood.org/index.cfm)

Lotta

Negli Stati Uniti, infatti, la difesa contro le due principali specie americane (Diabrotica virgifera e Diabrotica barberi) viene effettuata mediante geodisinfestanti granulari per il controllo delle larve, da distribuire in banda o nel solco di semina, e da successivi trattamenti contro gli adulti.
Ma la strategia chimica, ancora tutta da verificare nei nostri territori, va comunque integrata con l´adozione di adeguate tecniche agronomiche che, in Emilia Romagna, possono fornire buoni risultati.
Poiché Diabrotica danneggia esclusivamente le coltivazioni di mais, il fattore chiave per prevenire o ritardare la comparsa di popolazioni elevate è l´abbandono della monosuccessione cui possono essere abbinate altre pratiche agronomiche che rendano più difficoltosa la sopravvivenza del crisomelide, quali le lavorazioni estive del terreno e l´uso preferenziale di ibridi a radici profonde facilmente rigenerabili in caso di attacco.
Contro gli insetti adulti, qualora sia stata accertata la loro presenza, è obbligatorio effettuare trattamenti con prodotti insetticidi autorizzati.

Fonte Portale dell'Emilia-Romagna >>>

Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata


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