Oziorrinco - Otiorrhynchus rugosostriatus Goeze
Atlante di Entomologia Agraria - Insetti utili e dannosi

Classificazione e piante ospiti

Classe: Insetti
Ordine: Coleotteri
Sottordine: Polifagi
Famiglia: Curculionidi
Genere: Otiorhynchus
Specie: O. rugosostriatus Goeze

Riferimento bibliografico:
Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa

Piante ospiti: Fragola, altre piante erbacee, arbustive ed arboree agricole, ornamentali e forestali.

Identificazione e danno

L'Otiorrhynchus rugosostriatus è un tipico Curculionide i cui adulti (circa 7 mm di lunghezza) sono di colore nerastro; presentano il tipico rostro allungato ed hanno abitudini notturne.
Le larve sono apode, biancastre con capo ocraceo-brunastro; il corpo è massiccio e tipicamente incurvato a "C".
Il danno è determinato soprattutto dalle larve che penetrano nel rizoma, scavandovi delle nicchie e delle gallerie; inoltre si nutrono delle radici che mangiano, più o meno intensamente, fino a spezzarle. Le piante colpite manifestano un accrescimento stentato con appassimento ed avvizzimento finale. Gli adulti provocano lievi e poco dannose erosioni sulle foglie, ai margini.

Ciclo biologico

L'Oziorrinco sverna allo stadio larvale, nel terreno; la maturità viene raggiunta nella primavera successiva. Gli adulti sfarfallano nel mese di giugno; la popolazione adulta è rappresentata quasi esclusivamente da femmine partenogenetiche che ovidepongono in tempi successivi, alla base delle piante. Da queste uova, in piena estate, nascono le larve che provocano i danni descritti e che sono destinate a svernare.
L'Oziorrinco compie una generazione all'anno.

Oziorrinco Oziorrinco - Otiorrhynchus rugosostriatus Goeze

Lotta biologica

Attualmente, contro le larve di Oziorrinco, è possibile attuare un controllo biologico utilizzando Nematodi entomoparassiti del genere Heterorhabditis. Questi Nematodi vengono commercializzati come:
- forme infestanti formulate su argille (Attapulgite), o sostanze tipo "gel", oppure (negli USA) parzialmente disidratate per via osmotica;
- supporto organico umido inoculato con i Nematodi (terriccio), da utilizzare mescolandolo ai terricci di coltivazione, secondo proporzioni indicate volta per volta, oppure da aggiungere, appena interrato, ai terreni in sito;
- granuli dispersibili in acqua contenenti Nematodi in uno stato di dormienza coformulati con inerti;
- su supporti inerti, es. "spugnette" di gommapiuma contenenti i Nematodi, da diluire opportunamente in acqua.
I Nematodi vengono distribuiti, generalmente in sospensione acquosa, su substrati molto umidi in ragione di circa 40.000-50.000 unità per pianta. I Nematodi utilizzati, dopo accurata irrigazione, attueranno una ricerca attiva delle larve del fitofago.

Lotta chimica

La lotta chimica viene effettuata, al momento dello sfarfallamento delle femmine partenogenetiche e prima della ovideposizione, mediante trattamenti all'apparato aereo.
La lotta chimica diretta alle larve è molto difficoltosa perché esse sono nascoste nella rizosfera o dentro alle nicchie del rizoma; pertanto non viene attuata.

Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata

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