Euphorbia - Euphorbia spp.
Atlante delle piante da vaso - Piante da appartamento e da balcone

Classificazione, provenienza e descrizione

Nome comune: Euforbia; Euphorbia pulcherrima = Stella di Natale; Euphorbia splendens o E. milii = Corona di spine.
Genere: Euphorbia.

Famiglia: Euforbiaceae.

Etimologia: il nome fu attribuito al genere in onore di Euphorbo, medico del re di Numidia.
Provenienza: diversa a seconda della specie. Sono presenti in tutti i continenti e a tutte le latitudini.

Descrizione genere: comprende circa 2000 specie di specie molto diverse tra loro per caratteristiche e necessità colturali. Possono essere erbacee, suffruticose o arbustive, grasse o succulente, a foglia persistente o caduca, perenni, biennali o annuali. Le specie erbacee o suffruticose, di solito, sono rustiche e possono essere coltivate all’aperto; mentre quelle succulente e arbustive sono delicate e sono adatte alla serra o all’appartamento e solo nelle regioni a inverno mite possono essere coltivate all’aperto. La linfa bianca e lattiginosa di queste piante può essere molto irritante per la pelle umana. Alcune specie sono considerate piante medicinali, mentre altre risultano velenose.

Euphorbia pulcherrima (o Poinsettia pulcherrima) - Stella di Natale Euphorbia pulcherrima (o Poinsettia pulcherrima) - Stella di Natale (foto www.agraria.org)

Specie e varietà (escluse succulente)

Euphorbia fulgens o E. jacquinaeflora: originaria del Messico, questa specie arbustiva a portamento cespuglioso, con sottili rami decomenti supera di poco il metro di altezza. Presenta foglie alternate, di forma lanceolata, che si fissano al ramo con un lungo picciolo. I fiori, che compaiono in inverno, sono riuniti in ciazi (infiorescenza costituita da un gruppo di fiori maschili ridotti a stami che circondano un fiore femminile unico) ascellari, circondati da cinque brattee involucrali di colore scarlatto. È una pianta adatta alla coltivazione in serra, ma in posizioni molto luminose (al riparo dai raggi diretti del sole) può vivere bene anche in appartamento. La temperatura invernale non dovrebbe scendere sotto i 15-18°C. E’ una specie molto sensibile agli sbalzi di temperatura, che dovrà essere mantenuta il più costante possibile (con le normali escursioni tra giorno e notte). L’umidità ambientale dovrà essere alta (avendo cura di aerare l’ambiente per evitare ristagni) e le annaffiature frequenti in estate e ridotte in inverno. Dopo la fioritura la pianta deve essere tenuta quasi all’asciutto per circa tre mesi. Quindi, bisogna travasarla e potarla per permetterne l’accestimento. Anche nel periodo estivo sarebbe bene sottoporla a cimatura due-tre volte. Predilige terreni acidi e umiferi, composti da terra di foglie, torba e sabbia. Si può moltiplicare per talea apicale, prelevata a giugno dalle nuove vegetazioni e messa a radicare in sabbia o perlite, mantenuta appena umida, alla temperatura di circa 24°C.

Euphorbia pulcherrima: detta anche Poinsettia pulcherrima o Stella di Natale, è originaria del Messico e, in natura, può raggiungere 1,5-3 m. di altezza. Presenta foglie grandi, decidue, alternate, ovato-ellittiche, dentate o lobate, talvolta leggermente pubescenti. È una specie coltivata per la bellezza delle infiorescenze ramificate, formate da numerosi ciazi (infiorescenza tipica delle Eufphorbiacee che presenta fiori maschili, ridotti a stami, disposti intorno a un fiore femminile) verdastri con una ghiandola gialla, circondati da brattee scarlatte, lunghe fino a 15 cm. (l’infiorescenza nel suo complesso può raggiungere il diametro di 30 cm.). In commercio esistono varietà che presentano brattee bianche o rosa. Grazie all’utilizzo degli ormoni nanizzanti si sono ottenute varietà dalle forme basse e accestite. La specie tipo necessita di temperature basse, tanto che con alte temperature perde le foglie. Le varietà oggi in commercio tollerano anche minime di 16 °C. Gradisce ambienti molto luminosi, al riparo dalla luce diretta del sole. In primavera si sottopone a potatura, accorciando gli steli fino a 10 cm. dalla base. Dopo questa operazione la pianta deve essere mantenuta quasi asciutta e in posizioni molto luminose (al riparo dai raggi del sole) per circa un mese. A maggio si travasa la pianta in un contenitore più grande di 1-2 misure utilizzando del buon terriccio a base di terricciato di letame e terra di foglie, con aggiunta di sabbia. Da giugno a settembre bisogna tagliare i rami, lasciandone 5-6, per ottenere piante cespitose e robuste, e somministrare concime liquido. In estate può essere messa all’aperto, al riparo dal sole. In autunno-inverno, perché possa rifiorire a Natale, necessita, per la durata di otto settimane, di 14 ore al giorno di buio (basterà avvolgerla in un telo di politilene nero dal tardo pomeriggio alla mattina presto). Seguendo queste indicazioni e annaffiando poco la pianta ed esponendola durante il giorno a luce piena, a temperatura ambiente, si dovrebbe ottenere la comparsa di brattee colorate nel periodo natalizio. La Stella di Natale si moltiplica in aprile-maggio, utilizzando talee di fusto, lunghe 8-10 cm. La superficie di taglio dovrà essere immersa in acqua fredda o cosparsa di carbonella polverizzata per arrestare il flusso di linfa. Quindi le porzioni di ramo andranno piantate in vasi di 7 cm. di diametro riempiti con una miscela di torba e sabbia, alla temperatura di 18-20 °C, sotto copertura di plastica trasparente (avendo l’accortezza di arieggiare di tanto in tanto per evitare il crearsi di un ambiente asfittico). A radicazione avvenuta (all’emissione di nuove foglioline) le piantine andranno spostate in vasi più grandi e trattate come piante adulte.

Euphorbia splendens o E. milii: originaria del Madagascar, questa specie viene detta anche “Corona di spine”: la specie tipo presenta infatti fusti e rami sottili contorti ricoperti di acute spine. Presenta foglie piccole, piuttosto caduche, di forma obovata-lanceolata e colore verde mela. Da fine inverno a inizio estate produce ciazi, contornati da due brattee cuoriformi di colore rosso, che compaiono nella parte superiore del fusto. Questa specie, comunque, non è molto fiorifera e i ciazi sono, di solito, pauciflori. In commercio se ne trovano diverse varietà tra cui ricordiamo: “Bojeri”, con fusti eretti ricoperti di spine grige, foglie persistenti e fiori più grandi con brattee rosso carminio e ”Hislopii”, simile, ma con foglie più grandi e brattee scarlatte con la parte centrale più chiara. Questa specie richiede una temperatura minima invernale di circa 13°C e un’esposizione molto luminosa (addirittura il sole diretto, anche se in estate una leggera ombreggiatura eviterà il disseccamento delle foglie). Non richiede molta umidità ambientale, ma questa dovrà essere incrementata se le temperature invernali dovessero essere particolarmente alte (come in appartamenti riscaldati). Le annaffiature dovranno essere frequenti in estate e ridotte in inverno, ma mai sospese del tutto. Il terriccio ideale dovrebbe essere composto da una miscela di terra di foglie e terriccio in parti uguali, con l’aggiunta di sabbia. Si propaga per talea, messa a radicare in terriccio molto sabbioso, mantenuto quasi asciutto, alla temperatura di circa 21°C. Al momento del taglio fuoriesce del latice che potrà essere bloccato passando le talee sotto un getto di acqua calda e mettendo della cenere sulla parte rimanente sulla pianta madre. Le talee perdono le foglie, che ricresceranno a radicazione avvenuta.

Euphorbia trigona: pianta succulenta originaria dell'Africa sud-occidentale tropicale; non sopporta temperature inferiori ai 5 °C. (Piante grasse: conoscerle per coltivarle - clicca qui)

Euphorbia milii Euphorbia milii (foto www.agraria.org)

Euphorbia trigona Euphorbia trigona (pianta succulenta)

Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti particolari

Escluse succulente. (Piante grasse: conoscerle per coltivarle - clicca qui)
Per le altre vedere la singola specie (sopra).

Moltiplicazione

Escluse succulente. (Piante grasse: conoscerle per coltivarle - clicca qui)
Per le altre vedere la singola specie (sopra).

Malattie, parassiti e avversità

Escluse succulente. (Piante grasse: conoscerle per coltivarle - clicca qui)

- Ingiallimento e caduta delle foglie nelle euforbie arbustive: correnti di aria fredda.

- Macchie sulle foglie e decolorazioni delle brattee: eccesso di acqua.

- Muffa grigia: è un fungo (Botrytis cinerea) che provoca la comparsa di macchie scure e, successivamente, di ammassi polverulenti grigi sulle foglie e sui rami più bassi. Bisogna eliminare le parti colpite e l’eventuale terriccio “ammuffito”, nonché trattare la pianta con un prodotto anticrittogamico.

- Marciumi dei fusti e delle radici nelle euforbie succulente: annaffiature eccessive.

Nome genere A - H
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