Il nome di questo prodotto deriva dall’omonimo fiume, la cui sorgente si   trova sul monte Peralba in Val Visdende, nel territorio del Comelico, la parte   più settentrionale della provincia di Belluno. Nella seconda metà del secolo   scorso, precisamente l’08 gennaio 1872, nasce a Canale d’Agordo, su iniziativa   del parroco locale don Antonio Della Lucia, la prima latteria sociale   cooperativa del neonato Regno d’Italia. Le prime produzioni “codificate” con il   nome "Piave DOP” risalgono al 1960, epoca in cui dei cento quintali di latte al   giorno, conferiti alla Latteria della Vallata Feltrina, venivano per un terzo   destinati alla produzione di Piave e Fior di latte.
		    Il formaggio “Piave DOP", deve essere ottenuto con latte vaccino raccolto   nel territorio delimitato dalla provincia di Belluno e sottoposto a   caseificazione e stagionatura in stabilimenti ubicati entro la stessa   provincia.
	      Sono 204 le aziende della provincia  di Belluno che conferiscono il latte all’Associazione proponente, che per il 2008 ha raggiunto una produzione di  ben  2356 tonnellate di formaggio, con un  fatturato di 13 milioni 821.000 euro.
  La Denominazione di Origine Protetta è stata riconosciuta nel 2010.
 Piave Dop (foto www.giubelliformaggi.it)
  		  Piave Dop (foto www.giubelliformaggi.it)
Il Piave è un formaggio di forma  cilindrica, a pasta cotta, duro e stagionato, ottenuto con latte vaccino  proveniente esclusivamente dalla provincia di Belluno. 
		    È caratterizzato da un sapore inizialmente  dolce e lattico, che col procedere della stagionatura assume una maggiore sapidità  e diventa progressivamente intenso e corposo fino ad una leggera piccantezza  nelle stagionature più avanzate. 
Al consumo si presenta nelle  seguenti tipologie: fresco (20/60 giorni di stagionatura), mezzano (60/180  giorni), vecchio (180-360 giorni), vecchio selezione oro (oltre 1 anno),  vecchio riserva (oltre 18 mesi). 
		  La crosta è presente, tenera e chiara nella tipologia fresco, mentre   aumenta di spessore e consistenza con l’avanzare della stagionatura, diventando   dura e di una colorazione tendente al marrone nella tipologia vecchio. La pasta   si presenta bianca nella tipologia fresco e diventa color paglierino nelle   stagionature più avanzate. L’occhiatura è assente e la consistenza della pasta   arriva fino ad una leggera e caratteristica sfogliatura nella tipologia   Vecchio.
Da consumare al naturale con pane e verdure se fresco, o con composte di frutta se stagionato; la tipologia "Fresco" si abbina a vini bianchi giovani e leggeri, il "Mezzano" a vini bianchi di buon corpo o rossi giovani; i "vecchi" a vini rossi strutturati.