Cordon Blu - Uraeginthus bengalus Linnaeus, 1766
Atlante degli Uccelli da gabbia - Esotici

Classificazione sistematica e informazioni generali

Classe: Uccelli
Ordine: Passeriformi
Famiglia: Estrildidi
Genere: Uraeginthus
Specie: U. bengalus Linnaeus, 1766
Sinonimo: Uraeginthus angolensis

E' molto esteso l'areale del Cordon Blu. Il suo territorio di appartenenza comprende buona parte dell'Africa sub-sahariana, cioè la parte che và dal Senegal al Corno d'Africa e arriva fino nel sud fino all'Angola, Zambia, e anche al nord del Mozambico. Esistono piccole colonie anche a Capo Verde dall'inizio del ventesimo secolo. Questo piccolo estrildide è stato introdotto anche in Egitto negli anni 'sessanta, e anche nello Stato delle Hawaii. Il suo habitat è caratterizzato da savana con presenza di macchie cespugliose ed alberate. Arriva oltre a 2000 metri di altezza. Possono anche essere avvistati in zone coltivate, giardini, e anche parchi cittadini.

Cordon Blu Cordon Blu - Uraeginthus bengalus (foto www.emporiodeglianimali.it)

Cordon Blu Soggetto maschio di Cordon Blu - Uraeginthus bengalus (foto wikimedia.org)

Caratteristiche

Piccolo uccellino di circa 13 cm di lunghezza; questa misura comprende la coda molto lunga. Il suo peso si aggira intorno ai 10 grammi. Sono uccelli molto robusti. Il suo becco è molto appuntito e di forma conica. Ha una livrea molto variopinta. Fronte, vertice, nuca, dorso e ali sono di colore bruno-grigio. Il colore del ventre è beige. Il maschio presenta una macchia rossa cremisi sulle guance. In questa specie il dimorfismo sessuale è ben evidente, non solo per la presenza nel maschio delle macchie guanciali, ma anche per i colori meno accesi della femmina. Le zampe sono color carnicine. Il becco è violaceo con la punta più scura. Esistono 5 sottospecie.

Allevamento

I Cordon blu allo stato naturale vivono in piccole colonie, che contano circa una dozzina di individui. In natura trascorrono la maggior parte della giornata a livello del suolo, nelle macchie e nell'erba alta, dove trovano abbondante nutrimento, essendo uccelli prevalentemente granivori, ma ogni tanto questi estrildidi integrano la loro dieta con piccoli insetti, che apportano loro la giusta quantità di proteine di origine animali. In rari casi si nutrono anche di cera d'api. Sempre in natura costruiscono, durante la ragione delle piogge, un nido nella vegetazione folta, quasi sempre in prossimità di corsi d'acqua e di nidi di insetti. A volte questi uccelli utilizzano i nidi abbandonati di altri uccelli, tra cui gli “Uccelli tessitori”. La femmina depone quattro-cinque uova. La cova ha una durata di circa due settimane e viene portata avanti da entrambi i genitori che si alternano a tener calde le uova. I novelli escono dal nido abbastanza presto e sono in grado di volare già a tre settimane di vita. In cattività non è tra le specie più allevate, ma comunque è un uccello che si riesce ad ammirare abbastanza spesso nell'ambito delle Mostre ornitologiche nazionali e internazionali. E' consigliabile alloggiare la coppia in una gabbia ampia o in una voliera, posta in un luogo tranquillo. La gabbia non deve mai essere spostata durante la stagione delle cove. Come gran parte degli esotici, di solito gli allevatori sono propensi a far partire le cove durante l'inverno, e più precisamente nel periodo che và da ottobre a aprile, ma possono covare anche da marzo a luglio. Il nido da impiegare per la cova in gabbia è quello a forma di cassetta, in legno o in plastica, classico nido da esotici. La femmina per imbottire il nido utilizza fibre vegetali di vario genere, tra cui fieno e filamenti di juta. L'alimentazione adeguata da somministrare in cattività è composta dal classico misto da esotici, integrato con pastoncino piuttosto proteico e anche con prede vive durante il periodo della riproduzione. Il Cordon blu non è certamente tra gli estrildidi più difficili da far riprodurre, ma in ogni modo non è un esotico adatto ai principianti, in quanto ci vuole un po' di dimestichezza con l'allevamento di queste specie esotiche per arrivare ad aver successo nella riproduzione.

Scheda realizzata da Federico Vinattieri http://ornitologia.difossombrone.it

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