Abete rosso o Peccio - Picea abies (L.) Karst.
Atlante degli alberi - Piante forestali

Classificazione, origine e diffusione

Divisione: Spermatophyta
Sottodivisione: Gymnospermae
Classe: Coniferae
Famiglia: Pinaceae
Sinonimo: Picea excelsa Lk. (Tedesco: Fichte; Francese: épicéa)

L'Abete rosso o Peccio è originario delle zone di clima boreale dell'Europa, dalle Alpi Marittime attraverso l'Europa centro-settentrionale fino agli Urali. In Italia si incontrano bellissime peccete lungo tutto l'arco alpino.

Esemplare di Abete rosso Esemplare di Abete rosso (foto www.agraria.org)

Caratteristiche generali

Dimensione e portamento
Pianta a portamento conico-piramidale, regolare. Raggiunge altezze di 40-50 m.
Tronco e corteccia
Il tronco è diritto, colonnare, largo alla base fino a 2 m, con scorza da brunastra a grigiastra.
Foglie e gemme
Le foglie aghiformi sono lunghe 1-3 cm inserite sul ramo secondo linee spirali. Gemme ovoidali-coniche, di circa 4 mm.
Strutture riproduttive
I coni si sviluppano in primavera; quelli maschili gialli si trovano all’ascella degli aghi laterali, i coni femminili in posizione terminale di un rosso-violaceo, inizialmente eretti; dopo l'impollinazione diventano penduli, si allungano fino a 15 cm e a maturità sono di colore bruno chiaro quasi lucente.

Strobilo e rametto di Abete rosso Strobilo e rametto di Abete rosso (foto www.agraria.org)

Usi

E' un'essenza di grande impiego forestale e tecnico. Il suo legno di ottima qualità, bianco-giallastro, tenero, viene utilizzato soprattutto nel settore edilizio. Grazie alle sue eccezionali proprietà di risonanza, viene impiegato in liuteria per la costruzione di tavole e casse armoniche per strumenti musicali.
Dalla resina si ricava la trementina impiegata nell'industria di vernici e in cosmetica.

Indicazioni selvicolturali

L'Abete rosso viene coltivato essenzialmente per due motivi:
1) protettivo
2) protettivo - produttivo
E' una specie preziosa per i rimboschimenti, è facilmente coltivabile in vivaio ed attecchisce egregiamente in bosco. Svolge una sensibile azione di regimazione delle precipitazioni, grazie all'acqua intercettata dalla chioma. E' utile, quando piantato a gruppi, per interrompere la continuità del manto nevoso e scongiurare il rischio di valanghe. Viene però travolto facilmente una volta che la massa di neve si è staccata. Vista la produttività media tutt'altro che trascurabile, 500 - 600mc ad ettaro, altezze medie di 30 - 35m, anche dal punto di vista produttivo questa specie riveste un ruolo importante. Per cercare di favorire la rinnovazione naturale, si applicano diversi metodi di taglio. Tuttavia spesso occorrono integrazioni artificiali di piante coltivate in vivaio.
- Taglio a strisce: Tipico dell'Austria e del Sud Tirolo, si effettua lungo le linee di massima pendenza, per una larghezza di 40m e lunghezza 80 - 110m, andando ad asportare un'area totale di 0,20 - 0.30 ha.
- Taglio raso a buche: Si praticano tagliate dal diametro di 1,5 - 2 volte l'altezza degli alberi.
- Taglio a Fratte: Taglio raso di 1 - 3 ettari di forma rettangolare. Dopo alcuni anni viene effettuata la rinnovazione artificiale. E' stato il metodo tradizionale della Val di Fiemme, oggi non più praticato per motivi estetici, può essere effettua ancora oggi in luoghi di minima rilevanza paesaggistica.

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