Razza Nero di Parma o Nera Parmigiana
Atlante delle razze suine - Razze suine italiane

Con il D.M.11781 del 20 maggio 2016, il Mipaaf ha finalmente concesso il riconoscimento alla razza Nero di Parma.

Origine, diffusione e caratteristiche produttive

Occorre in primo luogo sottolineare che l'attuale Nero di Parma, nonostante ricordi molto da vicino l'antica razza Nera Parmigiana o reggiana, attualmente estinta, deriva da una recente opera di selezione.
La Nera Parmigiana ha un'origine antica e diversi documenti storici testimoniano come l'allevamento suino nel Parmense fosse un'attività radicata e documentata già alla fine del 1400 e come a quel tempo risultassero particolarmente apprezzati suini a mantello nero. E' del 1820 il primo documento che cita espressamente la razza Parmigiana, che viene descritta come animale caratterizzato da arti corti, setole quasi assenti, colore della pelle bruno tendente al nero, di peso ragguardevole, se paragonato alle altre allora allevate, potendo raggiungere i 190-240 kg, e produttore di carne squisita facilmente conservabile.
Una descrizione più recente della razza Nera Parmigiana si ha ad opera di Rozzi nel testo "Agricoltura Parmense" del 1937. Tale descrizione inquadra la razza suina Nera Parmigiana nel gruppo delle razze cosiddette iberiche, ossia delle razze mediterranee diffuse in Spagna, Italia, Francia meridionale e aventi come caratteristiche distintive una forte prolificità e uno spiccato adattamento al pascolo e al grufolamento.
Le mutate condizioni socio-economiche intervenute nel sistema produttivo agro-alimentare nella seconda metà dell'800 determinarono l'introduzione di alcune razze suine inglesi, che venivano reputate utili nel miglioramento delle popolazioni suine autoctone. Risale al 1873 la prima introduzione nella provincia di Parma dei suini Large White, seguita a breve distanza, nel 1876, da quella di riproduttori di razza Berkshire. Seguirono le razze Middle White, Large Black, Tamworth. La sostituzione della Nera Parmigiana con altre razze, la Large White in modo particolare, portò nel corso del secolo scorso alla sua completa scomparsa.
A partire dalla metà degli anni Novanta, fu attuata l'opera di ricostituzione di questa razza che comprese all'inizio un capillare monitoraggio sul territorio da parte Dell'Associazione Provinciale Allevatori, alla ricerca di soggetti che presentassero, almeno in parte, le caratteristiche riconducibili all'antica razza. Nella campagna di Santa Margherita di Fidenza vennero trovate alcune scrofe con estese macchie grigio ardesia sul dorso e sul posteriore; nel comune di Bardi nell'alta Valceno, venne poi individuato un vero macchiato allevato da un vecchio montanaro della zona, che venne utilizzato per alcune monte; altre scrofe macchiate vennero infine individuate a Pellegrino Parmense.
I suini individuati e acquistati vennero allevati e riprodotti in una struttura allestita appositamente a Santa Margherita e nel 2000 si ebbero i primi parti e si iniziò la selezione degli animali, che è stata orientata alla produzione dei suini neri con un aspetto simile a quello dell'antica razza Nera Parmigiana; fu anche creato uno standard di razza, desunto dalla notevole bibliografia reperibile.
La carne ottenuta dai suini di Nero di Parma è utilizzata prevalentemente per la trasformazione in salumi di pregio tipici della zona di allevamento, quali prosciutto crudo, culatello, coppa, pancetta, salami. In modo marginale viene utilizzata anche per il pronto consumo.
Il Nero di Parma presenta una prolificità discreta e la scrofa è dotata di buon istinto materno. Il numero medio di suinetti per nidiata è di circa 10.
La conduzione degli allevamenti è di tipo familiare. Gli allevamenti sono nella maggior parte di tipo semibrado e solo poche realtà produttive si basano sul sistema di allevamento intensivo.

Caratteristiche morfologiche

Tipo:
armonico, scheletro leggero ma robusto con giusto equilibrio tra conformazione della coscia e della spalla, mole medio-grande.
Mantello e pigmentazione:
cute di colore ardesia scuro, sono ammesse aree più chiare su gola, petto, superficie interna degli arti posteriori, ventre e perineo, comunque di estensione la più limitata possibile. Il mantello è uniforme e formato da setole rade di colore grigio scuro tendente al nero.
Testa:
ben proporzionata con profilo fronto-nasale rettilineo o leggermente concavo, in ogni caso non marcatamente brachicefalo; ciglia e sopracciglia nere, rime palpebrali color ardesia. Orecchie dirette in avanti e in basso relativamente lunghe e leggere, il padiglione auricolare nella sua faccia esterna è solo leggermente ricoperto dalle setole. In alcuni soggetti sono presenti due appendici cutanee di forma cilindrica in corrispondenza del margine posteriore della regione delle guance, sotto la regione parotidea, che si denominano “tettole”.
Collo:
di media lunghezza e muscolosità con passaggio armonico al dorso, al petto e alle spalle.
Tronco:
lungo, linea dorso-lombare leggermente convessa; spalle muscolose petto ampio e profondo; fianchi lunghi non discesi; groppa piena, quadrata leggermente inclinata; coda attaccata alta con fiocco ben sviluppato di colore nero ardesia, ventre ben sostenuto; coscia larga, discesa, con profilo posteriore decisamente convesso, muscoloso e non globoso.
Arti:
di media lunghezza, in perfetto appiombo, articolazioni nette, robuste, pastorali corti con piedi solidi e ben serrati, con unghielli pigmentati di colore invariabilmente nero.
Caratteri sessuali:
nel MASCHIO: testicoli globosi uniformi e ben sporgenti dal perineo, capezzoli non inferiori a 10;
nella FEMMINA: mammelle in numero non inferiore a 10, regolarmente distanziate, con capezzoli normali ben pronunciati e pervii.

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da Atlante delle razze autoctone - Daniele Bigi, Alessio Zanon - Edagricole

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Daniele Bigi, Alessio Zanon - Edagricole - novembre 2008


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Scrofa Nero di Parma Scrofa Nero di Parma (foto Alessio Zanon)

Verro Nero di Parma Verro Nero di Parma (foto Alessio Zanon)

Scrofa Nero di Parma Scrofa di Nero di Parma con suinetti

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