Storia della Razza Ancona
Atlante delle razze di Polli - Razze italiane

Un'antica razza di nome Ancona che ha conquistato notorietà nel mondo

Questa è una storia minore che non racconta ne di guerre ne di eroi, una di quelle che è legata ai fatti della gente comune, storia di chi per sopravvivere e non essere dimenticato deve resistere ma che prima o poi è destinato a riprendersi una rivincita e diventare un emblema di come le cose semplici siano le migliori. È noto ormai a livello globale che nessuno è profeta in patria al punto tale che anche un piccolo pennuto di razza italiana per essere apprezzato dovette prendere la nave al porto di Ancona e, nel 1848, andare ad approdare sulle coste più amichevoli dell'Inghilterra. Da quel momento la sua vita e il suo nome cambieranno e salirà allo status di una soubrette da palcoscenico tanto da essere esposto alle mostre, da meritare libri, periodici, club specifici di appassionati, ottenere uno standard di razza pura e una popolarità che oggi copre ancora tutto il mondo anglosassone, fino all'Australia passando per gli Stati Uniti. Ma andiamo per gradi.
Da circa 6.000 anni il pollo convive con l'uomo e ne è stato addomesticato. Le sue prime tracce nei ritrovamenti archeologici sono in Cina ma il suo centro di diffusione viene tradizionalmente individuato nella valle dell'Indo di 2000 anni a.c. Ritrovamenti archeologici recenti però smentirebbero questa ipotesi trovando resti di ossa fossili più antiche o semmai contemporanee anche nel bacino del Mediterraneo. È interessante notare che altri animali considerati più importanti per l'uomo sono frutto di domesticazioni più tarde, come il cavallo o l'asino.
Già nell'antico Egitto del 700 a.c. l'allevamento del pollo costituiva un affare nazionale e giustificava la costruzione di megaincubatoi in grado di far schiudere contemporaneamente centinaia di migliaia di uova sullo sterco di cammello. Per i Greci e i Romani il gallo era così importante che appariva sul conio di molte monete, nelle decorazioni di vasi e nei riti connessi alle divinità che facevano uso di sacrifici di pollame. Esistevano anche delle vere e proprie razze selezionate e Columella le descrive. Ma la vera età dell'oro per le razze dei polli arriverà solo con il 1800 quando la loro popolarità assurge ai livelli dell'aristocrazia e nemmeno più una regina come Elisabetta d'Inghilterra si vergogna di lasciarle pascolare nei parchi delle sue residenze. Tutto il secolo fu segnato da una sorta di "pollomania" che portò alla costituzione di oltre 180 razze con standard codificati. Tutto questo però avvenne fuori dall'Italia, dove invece una sorta di torpore culturale frenò questo sviluppo.
Da qui però partono alcuni esponenti di quelle razze che di li a poco avrebbero conquistato il mondo con la loro notorietà fra cui la gallina di razza Ancona. Fin dal 1813 delle spedizioni di razza Livornese e Valdarnese partono alla volta dell'Inghilterra prima e poi per gli Stati Uniti. Altrettanto succede per l'Ancona. Approdata a destinazione troverà allevatori esperti che selezionandola ne evidenzieranno le capacità produttive e le peculiarità creando oltremare un mito che resiste da ormai un secolo.
Da un vecchio libro del 1915, "History of Anconas" scritto da un allevatore professionale statunitense, R. W. Van Hoesen, appassionatosi a questa razza dopo averne provate tante compresa la Livornese che lì chiamano Leghorn dopo averne adattato il nome all'inglese, è possibile scoprire il mondo che sta dietro a questo animale che tante soddisfazioni sembra avere dato agli allevatori d'oltreoceano. Innanzitutto ne troviamo la descrizione secondo uno standard già acquisito nel 1896: piumaggio di colore nero dai riflessi verdi e picchiettato di macchie bianche, una caratteristica cresta che ricade da un lato, il suo atteggiamento sempre molto vigile e guardingo, le zampe gialle macchiettate di nero: impossibile sbagliarsi a riconoscerla a prima vista. La sua colorazione permette un buon mimetismo che è molto indicato per aiutarla a difendersi dai predatori quando allevata in libertà.
Mi è stato suggerito dalla Dott. Graziella Picchi che la colorazione del piumaggio, unica nel suo genere, è stata appositamente ricercata dai mezzadri marchigiani dell'epoca al fine di riuscire meglio a nascondere i loro polli ai controlli del padrone che poteva reclamarne la metà. I proprietari dei fondi infatti pretendevano che si allevasse pollame a colorazione bianca o rossa che meglio lo evidenziasse sul verde dei campi nel momento di una conta. La gallina Ancona, capace di vivere in maniera indipendente e in piena libertà poteva anche sfuggire a questi controlli capillari e quindi divenne sicuramente un'alleata del mezzadro. Fra le sue caratteristiche peculiarità la capacità di adattarsi ad ogni clima e di sopportare bene gli estremi dell'inverno e dell'estate senza perdere la sua produzione di uova: da test effettuati all'epoca in cui il libro veniva scritto gli si attribuì una produzione che arrivava trecento uova all'anno che manteneva per almeno 4 anni, praticamente un uovo al giorno escluso il periodo della muta del piumaggio. Questo nonostante la sua piccola dimensione di appena 2,5 kg. che non le impedisce comunque di dare uova di grandi dimensioni che inizia a deporre precocemente, già a sedici settimane di vita. Dunque preminentemente razza da uova a guscio bianco, ma anche la sua carne viene definita molto gustosa.
Un'altra caratteristica invidiabile che Van Hoesen descrive e che la rende adatta ad allevamenti a minimo impatto ambientale, all'aperto e con metodo biologico è la sua capacità di vivere e produrre con minore quantità di cibo rispetto ad ogni altra razza, fino a un terzo di meno. Ama per indole pascolare e si procura il suo cibo in gran parte da sola se è libera. Un allevatore mi ha segnalato infatti che, a differenza di altre razze, le galline Ancona non appena aperto il pollaio preferiscono uscire a razzolare piuttosto che becchettare il mangime, per tornare poi solo a sera. Altra dote genetica che gli veniva attribuita era la buona resistenza alle malattie, in particolare nell'età di pulcino, che ne riduceva la mortalità.
E qui inizia il mistero: com'è possibile che nonostante le siano stati riconosciuti tanti pregi attualmente l'Ancona è praticamente inesistente sul suolo Italiano, per non dire nelle Marche stesse da cui partì tanti anni fa? Com'è che se si provasse ad acquistare delle coppie di questa razza ci si sentirebbe rispondere che non esiste più? Com'è che presso tutti gli incubatoi da me consultati non è possibile acquistare altro che galline di razza ibrida di origine esotica che prosperano bene solo se l'allevamento è intensivo e con buone dosi di mangimi industriali? Queste antiche razze italiane, di riconosciuta fama e virtù, sono state scartate dall'industria dell'allevamento che ha preferito utilizzare ibridi che provengono dal sangue di sole 5 razze, che rappresentanti lo 0,33% dell'intero pool genetico del pollo che assomma biodiversità per 1.500 razze. Le galline delle razze moderne hanno piuttosto caratteristiche perfette per vivere in allevamenti intensivi dove producono, anche se al chiuso, uova dai gusci più spessi e quindi più adatte a superare i lunghi trasporto sulle autostrade per la vendita in mercati lontani. Ma il gusto? Chi ha potuto provare ad assaggiare uova di galline Ancona? Forse presto sarà possibile anche per noi Italiani, che troppo spesso svalutiamo ciò che abbiamo sotto gli occhi pensando trovare di meglio lontano. Forse non è lontano il momento di una reintroduzione di questa razza nelle aziende biologiche che potrebbe con i suoi piccoli costi di allevamento permettere di abbassare i prezzi e rendere così competitivo un uovo interamente biologico e ottenuto in libertà.
Intanto uno dei problemi insoluti della nostra civiltà è il costante aumento della riduzione della diversità delle specie. Annualmente scompaiono da 3 a 5 delle 45.000 specie di vertebrati, e il ritmo è in costante incremento.
Inoltre, in accordo coi dati raccolti dalla FAO, settimanalmente scompare una razza di animali domestici. Sulla Lista Mondiale di Allarme che riporta l'agrobiodiversità minacciata, peraltro in maniera approssimata, l'Italia figura per avere ben 62 razze animali che ormai sono talmente ridotte per numero da essere considerate a rischio di estinzione e ben 101 le razze di galline in procinto di estinguersi senza nessuna protezione istituzionale.
La sorte quindi della gallina Ancona è comune a molte razze domestiche italiane che qui da noi si sono praticamente perdute ma almeno lei ha trovato miglior fortuna altrove, dove è stata apprezzata fino in fondo. Al momento le migliori galline Ancona per purezza vivono in Australia, forse arrivate fin lì dietro a qualche emigrante italiano. È possibile trovare su siti Internet abbondante documentazione su di lei, ma sono quasi esclusivamente siti in lingua inglese, come pure qualche annuncio che vende delle coppie offerte da allevatori appassionati. Ma non si pensi che l'Ancona si neghi se desiderata e richiesta: grazie all'impegno di alcuni club di appassionati è tornata in Italia e il progetto di rifarne una pura razza italiana è già partito ad opera di volontari.
Simili progetti gestiti da associazioni di allevatori conservatori sono già stati attuati per salvare altre razze italiane quali la Valdarno, la Polverara e la Padovana. Per ora le finalità sono sportive e hobbistiche e puntano essenzialmente alle caratteristiche estetiche formali, mantenute in rigorosa purezza nonostante il costante pericolo di consanguineità che porta a un indebolimento genetico e delle doti produttive.
Differente l'approccio di un progetto che intende portare avanti Civiltà Contadina, Associazione Nazionale per la valorizzazione del mondo rurale, già impegnata sul fronte del recupero dei semi e dell'agrobiodiversità del passato.
Questa Associazione, che porta nel proprio simbolo proprio la silhouette di un gallo nero, decide di fare proprio il progetto per un rimpatrio della gallina Ancona durante il 2002, con un azione di conservazione on farm, cioè presso fattoria, e da questa primavera distribuirà ai suoi soci, che decidano di adottarne, pulcini di razza pura. La finalità di questa azione è mantenere in selezione questa razza per le sue capacità produttive e la sua resistenza alle avversità, affinché possano essere utilizzate dall'agricoltura biologica. L'ideale da raggiungere? Galline Ancona a cui dire al mattino: "Tenete 10 centesimi e andatevi a comprare qualcosa da mangiare".

Disegno Standard della razza Ancona Disegno Standard della razza Ancona

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