Paese di origine: Sud Africa
È una delle sole tre razze autoctone  indigene in Sudafrica e oggi totalmente estranea a qualsiasi altra razza al  mondo. La razza è nata, cresciuta e sviluppata in Sudafrica attraverso una  selezione naturale e scientificamente fondata, portando il Drakensberger a  godere di vantaggi rispetto ad altre razze in termini di adattabilità,  robustezza e resistenza naturale contro le malattie, in particolare le malattie  trasmesse da zecche. Il pool genetico esistente non può essere migliorato o  ampliato attraverso l'importazione di animali, come con altre razze importate.  La razza è quindi autosufficiente. Bassa mortalità dei vitelli e, quindi, molto  adatta all’allevamento brado.
		  L'origine del Drakensberger può essere sostanzialmente  attribuita al bestiame indigeno posseduto dalle tribù Khoi e Bantu della parte  occidentale del Sudafrica. Jan van Riebeeck incrociò il bestiame nero indigeno  nel 1665 con otto tori Gröningen importati che divennero noti come  "Vaderlanders" all'inizio del 1700. Il Drakensberger può essere  descritto come la prima razza “sintetica” al mondo a causa del mescolamento di  geni di razze bovine molto diverse da cui ha avuto origine.
Il Drakensberger è una razza da carne di taglia media con un mantello liscio, un corpo straordinariamente lungo e profondo e con un temperamento mite.
Sono animali molto longevi (14 anni). Temperamento docile. Facilità di parto, i vitelli sono piccoli alla nascita, vacche con istinto materno. Resistenti alle malattie, in particolare a quelle trasmesse dalle zecche; resistono bene alle alte temperature (fino a 48°C), ma anche alle basse (quasi -20°C), e alla forte insolazione. Buoni pascolatori e frugali nell'alimentazione.
Altre informazioni www.drakensbergers.co.za

		   Vacca e vitello di razza Drakensberger (foto http://cattleinternationalseries.weebly.com)
		   
		   Toro di razza Drakensberger  (foto http://cattleinternationalseries.weebly.com)

	      Drakensberger (foto http://www.drakensbergers.co.za)

	      Drakensberger (foto http://www.drakensbergers.co.za)