Foresta di Sant'Antonio - Toscana
Atlante dei Parchi e delle aree protette in Italia

Tipologia di area protetta - Dove si trova

Tipologia: A.N.P.I.L.; istituita con Delibera del Consiglio Comunale di Reggello n. 171 del 22 dicembre 1997; è in gran parte compresa nei SIC "Vallombrosa e Bosco di S.Antonio" e "Pascoli montani cespugliati del Pratomagno".
Regione: Toscana
Provincia: Firenze

L'A.N.P.I.L. "Foresta di Sant'Antonio" occupa un'area di 926 ettari nel Comune di Reggello (FI). E' compresa nella catena del Pratomagno, dorsale che si allunga in senso appenninico dal Passo della Consuma (Firenze) fino a Talla (Arezzo), delimitando ai due estremi rispettivamente il bacino del Valdarno superiore e quello del Casentino. L'A.N.P.I.L., nella sua estensione, coincide superiormente con un tratto del crinale dellla dorsale del Pratomagno, interessando i rilievi di Poggio della Risala, Croce al Cardato, Poggio alla Cesta e il Varco del Reggello (cime che raggiungono in media i 1.450 metri di quota), mentre più a sud segue il crinale secondario toccando Poggio Castelluccio e La Corte. L'altimetria è compresa fra i 600 m. e i 1.490 m.s.l.m. La Foresta di Sant'Antonio è legata al complesso forestale di Vallombrosa e dal 1975 fa parte del patrimonio agricolo forestale della Regione Toscana.

Foresta di Sant'Antonio A.N.P.I.L. Foresta di Sant'Antonio (foto www.valdarno-online.it)

Descrizione

La Foresta di Sant'Antonio si presenta come un'area ancora integra e naturale, con una flora rigogliosa e con un'interessante fauna. Morfologicamente la zona è molto accidentata con pendici ripide, crinali molto evidenti, balzi e fossi profondi scavati da corsi d'acqua a regime torrentizio. L'area è molto ricca dal punto di vista idrico, sia per le acque superficiali che per le sorgenti dovute all'intercettazione di falde freatiche.

Flora e fauna

La particolare configurazione orografica dell'area ed i versanti esposti in prevalenza a nord-ovest, genera un'alternanza di microclimi, che influenzano la diversità della vegetazione, che presenta anche specie di notevole interesse botanico. Le formazioni boscate sono relative a diverse associazioni vegetali, anche se predominano le faggete. Attualmente la forma di governo delle faggete è in gran parte in fase di fustaia transitoria, a differenza del passato quando venivano governate a ceduo. Alle quote più basse e nei versanti più soleggiati, altre latifoglie sostituiscono il faggio, quali il cerro, il carpino nero, il castagno. Si formano così boschi puri o misti di latifoglie, con la presenza di ornielli, aceri e carpini neri. Nei versanti aperti e aridi predominano i boschi di roverella.
I rimboschimenti, operati in piccole superfici, sono stati realizzati con specie poco esigenti, come douglasia, abete bianco, abete rosso e pino nero. Nelle esposizioni a sud e nelle zone percorse da incendi le formazioni arbustive più frequenti sono le eriche, ginestre, ginepro e rovi, sia nei balzi di roccia che nelle pietraie.
La flora della foresta è molto ricca di specie, e fra le piante endemiche del settore Appenninico citiamo: Arisarum proboscideum, Cardamina chelidonia, Centaura ambigua, Digitalis micrantha, Helleborus bocconei, Murbeckiella zanonii, Viola eugeniae, Polmonaria vallarsae, Sedum monregalense, Phyteuma scorzonerifolium. Le piante rare sono la Daphne mezereum, Doronicum columnae, Ilex aquifolium. Le piante di interesse estetico, protette o soggette a raccolta limitata sono la Campanula persicifolia, Dianthus balbisii, Lilium martagon, Malva moschata, Orchis maculata, Orchis macula, Orchis sambucina, Platanthera bifolia, Primula vulgaris. Fra le piante alimentari od officinali: Solanum dulcamara, Urtica dioica, Veratrum album.
La notevole diversità ambientale favorisce diversi habitat per le specie animali; pertanto la fauna, ed in particolare quella ornitica, è particolarmente varia ed interessante. Viene segnalata la presenza del tasso, della volpe, della faina, della donnola e del lupo, dovuta all'abbondanza di prede come cinghiali e caprioli. Nella parte alta della Foresta si può rilevare la presenza sporadica del daino, proveniente dalla vicina Riserva Naturale di Vallombrosa. Fra i roditori vi è l'istrice, in particolare nelle zone più basse, in vicinanza delle case e tra i vecchi castagneti abbandonati.
Per quanto riguarda gli uccelli, si distinguono almeno sei diversi ambienti che favoriscono una presenza varia di specie, talune davvero rilevanti.
Nei pascoli nudi dei crinali, in estate, troviamo nidificanti il culbianco, l'allodola, il codirosso spazzacamino, la passera scopaiola, l'averla piccola.
Nei pascoli cespugliati nidificano la tottavilla, lo strillozzo, e troviamo frequentemente in caccia alcuni rapaci come il falco pecchiaiolo e il gheppio.
Tra le rupi boscate è stata rilevata la nidificazione di alcune specie rare in Toscana, come il codirossone e lo zigolo muciatto.
Tra gli arbusteti nidificano diversi silfidi, e in particolare la magnanina, la sterpazzolina e la sterpazzola.
Nelle zone con presenza di conifere, in primavera è possibile osservare il luì piccolo, il regolo, il tordo bottaccio e il rampichino alpestre.
Nei boschi di latifoglie, oltre alla cincia mora ed alla cincia bigia, si trova il picchio verde ed il picchio rosso maggiore.
Tra i rapaci è certa la presenza dello sparviere; tra i notturni l'allocco e la civetta.
Per quanto riguarda gli anfibi si nota la salamandra pezzata, l'ululone a ventre giallo ed il rospo comune. Fra i rettili si rinvengono numerose specie di ofidi fra cui la biscia dal collare, il saettone, il biacco e la vipera comune.

Informazioni per la visita

L'area è percorsa da sentieri CAI e sono presenti anche alcuni rifugi.

Gestione:

Comune di Reggello
Piazza Roosevelt I
50066 Reggello (FI)
Sito web: www.comune.reggello.fi.it

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