Spino degli Iblei
Atlante delle razze di Cani

Origine, classificazione e cenni storici

Origine: Italia.
Classificazione F.C.I.: Gruppo 1, cani da pastore e bovari

Lo Spino è sempre stato il cane dei pecorai siciliani gravitanti attorno all’altopiano dei Monti Iblei.
La più antica testimonianza rinvenuta è un olio su tela, datato con certezza nel 1884, ad opera dell’On. Pasquale Libertini Gravina di San Marco il quale, oltre alla carriera politica che lo vide prima Onorevole della Camera dei Deputati e poi Senatore della Repubblica, si dilettava a ritrarre i paesaggi tipici del suo cospicuo feudo che comprendeva terre da Caltagirone fino a Pozzallo e a Vittoria. Nato a Caltagirone nel 1856, risiedette per quasi tutta la sua vita presso il palazzo di famiglia Libertini di San Marco in via Taranto a Caltagirone e passava tutte le sue estati, da Maggio a Ottobre, come nelle tradizioni delle famiglie facoltose dell’epoca, nelle residenze vacanziere di famiglia lungo la costa iblea.
Ricorrenti, nei suoi oli su tela, sono raffigurazioni pastorali e silvestri ed in uno, datato con certezza nel 1884, è raffigurato un gregge con, a sua scorta, un cane nero, dal muso cespuglioso, in tutto identico all’attuale Spino degli Iblei.

Spino degli Iblei Particolare di olio su tela di Pasquale Libertini Gravina, datato con certezza nel 1884

Altra importante, forsanche più inequivocabile, testimonianza iconografica è quella rappresentata da un’antica illustrazione, di autore ignoto, contenuta nel volume edito nel 1908 da Leggio&Piazza Editori ed intitolato “Opere Poetiche” del poeta e drammaturgo siciliano Giovanni Meli. La xilografia si trova a corredo del canto II del poema eroicomico in ottave siciliane “Don Chisciotti e Sanciu Panza”. Lì non si sta a focalizzare il testo che, seppure in volgare, descrive i cani da pastore che assalgono il cavaliere, perché l’opera siciliana non è altro che la traduzione letterale in Siciliano del ben più famoso romanzo spagnolo “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel de Cervantes. Ma quel che qui rileva è l’illustrazione, di un disegnatore siciliano, per un’opera siciliana, di un autore ed editore siciliani che nulla hanno a che fare con il poema originale spagnolo. Il cane in primo piano, inequivocabilmente barbuto, non si presta ad altre interpretazioni se non quella che riconduce in modo chiaro allo Spino degli Iblei per mantello, colore e conformazione della testa.
Da qualche anno il Club del Pastore Siciliano ha avviato l’iter di recupero ai fini del riconoscimento come razza presso l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana.

Aspetto generale

Cane di grande mole, mesomorfo brachicefalo, a pelo lungo anche sulla faccia che risulta cespugliosa. Nell’insieme armonico, con fortissima ossatura. Sguardo sospettoso, quasi diffidente, ma leale e deciso. Ha un aspetto attraente e di grande fascino per via del suo mantello arruffato e lungo, generalmente bianco con grandi pezzature nere o fulve.

Carattere

Ancora oggi è l’indiscusso difensore delle greggi che pascolano nelle province di Ragusa e di Caltanissetta, incorruttibile guardiano che non indietreggia mai, qualunque sia il predatore, quando gli viene affidata una mandria di ovini o di caprini. Il pastore della Sicilia meridionale non riesce a fare a meno di questa razza che risulta unica nell’adattamento ai terreni aridi e spinosi della regione.

Spino degli Iblei Coppia di proprietà del pastore Emanuele Curvà - Gela (foto di Gianni Vullo)

Spino degli Iblei Maschio adulto di proprietà del pastore Raffaele D’Avola - Chiaramonte (foto di Gianni Vullo)

FCI Standard n. 906 - Spino degli Iblei

ORIGINE: Italia

UTILIZZAZIONE:

Cane da pastore utilizzato per la protezione di pecore e capre.

CLASSIFICAZIONE F.C.I.: Gruppo 1 – Cani da Pastore e Bovari (esclusi bovari svizzeri).
Sezione 1 – Cani da pastore - Senza prova di lavoro.

BREVI CENNI STORICI:

Il cane Spino degli Iblei è allevato da secoli nella Sicilia sud-orientale, precisamente sull’altopiano dei Monti Iblei e nell’area circostante fino alla marina. Il criterio primario della sua selezione è sempre stato ed è tuttora l’utilizzo di questo cane per la protezione e la difesa di pecore e capre, cosicché i cani di oggi hanno conservato intatta la loro attitudine.

ASPETTO GENERALE:

Cane di mole medio-grande, con la conformazione di un mesomorfo robusto. Armonico, compatto e vigoroso, con ossatura spessa e forte. Sin dal primo sguardo deve dare l’idea di robustezza e rusticità, senza mai apparire tozzo. Il dimorfismo sessuale è molto evidente.

PROPORZIONI IMPORTANTI:

La lunghezza della testa è all’incirca 4/10 dell’altezza al garrese.
La lunghezza del cranio è maggiore di quella del muso, all’incirca 3/2. La larghezza del cranio è quasi equivalente alla sua lunghezza.
La lunghezza del corpo è appena maggiore dell’altezza al garrese.
L’altezza del torace è all’incirca 48% dell’altezza al garrese senza mai superare il 50% di tale altezza.

COMPORTAMENTO E CARATTERE:

Viene utilizzato per la protezione di greggi dagli attacchi di lupi, volpi e cani rinselvatichiti. È abituato a vivere senza problemi in ambienti estremi nonostante l’alimentazione molto povera che i pastori somministrano ai loro cani. Per questo motivo è molto resistente alle comuni malattie. È un guardiano impavido ed instancabile, fermo e incorruttibile difensore delle greggi a lui affidate, ma in presenza del pastore/proprietario è portato a socializzare anche con gli estranei. È un perfetto compagno di giochi per i bambini verso i quali assume naturalmente un comportamento docile e sottomesso. Dimostra spiccata capacità di adattamento a qualsiasi nuovo ambiente.

TESTA

La testa ha profili rettilinei. È larga e massiccia, in armonia col corpo. Vista dall’alto, la testa appare come un tronco di cono con la faccia anteriore del muso molto larga. Le linee superiori del cranio e del muso sono tra loro parallele o solo leggermente divergenti.

REGIONE DEL CRANIO:

La larghezza del cranio è pressoché pari alla sua lunghezza. I profili laterale e frontale del cranio sono tendenzialmente rettilinei sicché il cranio non deve mai avere un profilo convessilineo.

Può apparire rotondeggiante per via della lunga parrucca. La fronte non è mai molto alta. Gli archi sopraccigliari sono rilevabili ma mai prominenti. La sutura metopica è appena accennata. Stop: è rilevabile senza essere né sfuggente né eccessivamente marcato.

REGIONE DEL MUSO:

Muso: Più corto del cranio, ampio e alto alla radice. Si assottiglia solo leggermente verso il tartufo mantenendosi largo fino alla punta, quindi senza mai essere appuntito. La canna nasale è rettilinea. La regione sottorbitale è piena.
Tartufo: Grosso, con narici ben aperte, ben pigmentato. Ammessa una leggera decolorazione stagionale.
Labbra: Moderatamente spesse e serrate. A bocca chiusa le labbra superiori non coprono mai la mandibola il cui margine inferiore deve sempre costituire il profilo inferiore del muso. Commessura labiale chiusa e mai molto evidente, non deve trovarsi troppo all’indietro. L’altezza del rafe mediano delle labbra superiori non deve essere maggiore di 1/3 dell’altezza del tartufo.
Mascella/denti: Larga e robusta. Denti grandi, bianchi e sani. Gli incisivi sono disposti formando una curva molto larga. Chiusura a forbice. Tollerata la chiusura a tenaglia.
Guance: Moderatamente piene, con muscoli forti, ma mai prominenti.
Occhi: Di forma ovaleggiante, in posizione sub-frontale. Ben distanziati tra loro, non sono grandi in rapporto al volume della testa. Né sporgenti né infossati. Le palpebre sono strettamente aderenti e ben pigmentate. L’iride varia dall’ocra chiaro al nocciola.
Orecchie: Inserite al di sopra dell’arcata zigomatica, sono naturali e pendenti. Larghe all’attaccatura, terminano a V con la punta leggermente arrotondata. Coperte di pelo lungo con le frange che superano abbondantemente il padiglione. Poco visibili sia frontalmente che lateralmente per via del lungo pelo ricadente del cranio.

COLLO:

Di media lunghezza, forte e muscoloso, senza giogaia. Il suo profilo superiore è leggermente arcuato.

TRONCO:

Tronco compatto. La lunghezza del corpo è appena maggiore dell’altezza al garrese. Garrese: Leggermente rilevato rispetto al resto della linea dorsale, è lungo e largo. Dorso: Largo, muscoloso e solido. Il suo profilo è rettilineo.
Lombi: Rotondi, ampi e muscolosi.
Groppa: Ampia e muscolosa, di media lunghezza, leggermente inclinata.
Torace: Disceso fin quasi a raggiungere i gomiti. La sua altezza non deve superare la metà dell’altezza al garrese. Le coste sono mediamente cerchiate, oblique e ben distanziate.
Ventre: Il profilo sterno-ventrale risale leggermente verso l’addome.

CODA: Grossa alla radice, va gradatamente affusolandosi verso la punta. Inserita sul prolungamento della groppa e raggiunge almeno la punta del garretto. In stazione è portata bassa a sciabola. Nell’eccitazione o in movimento è alzata a scimitarra anche oltre la linea dorsale, ma mai arrotolata sul dorso. È ben guarnita di pelo folto, senza frange.

ARTI ANTERIORI:

Sono ben muscolosi e con ossatura molto forte. Visti frontalmente sono dritti, paralleli e ben distanziati in congruenza con l’ampiezza del petto.
Spalla: Lunga, muscolosa e mediamente inclinata.
Braccio: Lungo, ben saldato al tronco e fornito di buona muscolatura.
Gomiti: Aderenti al costato anche in movimento.
Avambraccio: Dritto, con ossatura forte e di grande spessore.
Carpo: Forte, asciutto e di buono spessore. Non deve mai mostrare segni di debolezza.
Metacarpo: Di media lunghezza, di profilo si presenta leggermente flesso.
Piede: Grande e alto, di forma rotondeggiante, con dita sufficientemente serrate tra loro. Unghie forti e suole spesse.

ARTI POSTERIORI:

Visti da dietro, gli arti posteriori sono dritti e paralleli. Visti di lato sono mediamente angolati, con ossa mediamente lunghe.
Coscia: Lunga, larga e muscolosa, con margine posteriore leggermente convesso.
Ginocchio: Fermo, senza rotazione interna o esterna. Perfettamente in appiombo come l'intero arto posteriore.
Gamba: La tibia è di media lunghezza. Con ossatura forte e muscolatura asciutta.
Garretto: Forte, di buono spessore e fermo. Non deve essere mai corto. Metatarso: Robusto, asciutto e largo. Possono essere presenti speroni. Piede: Come l’anteriore, ma più ovaleggiante.

MOVIMENTO:

Passo sciolto e fluido. L’orma del piede posteriore raggiunge, senza oltrepassarla, quella del piede anteriore. L’andatura naturale è il trotto con dorso fermo e la testa quasi sul prolungamento della linea dorsale. Il cane non deve mai arrancare quando procede al trotto.

PELLE:

Di medio spessore, aderente al corpo in ogni sua regione. Sulla faccia la pelle è più sottile con totale assenza di rughe.

MANTELLO:
PELO:
Il pelo di copertura è di buono spessore, arruffato, da poco a molto ondulato senza mai essere riccio. Sottopelo folto. Il pelo è abbondante sia sulla testa sia sul corpo. Sul cranio il pelo forma una folta parrucca e ricche sopracciglia, sul muso baffi e barba. Gli arti sono ricoperti di pelo lungo sia nella faccia anteriore che posteriore. La lunghezza massima del pelo è raggiunta sul dorso.

COLORE:

Bianco-nero; bianco-fulvo (in tutte le gradazioni); bianco.
Nei mantelli bicolore deve essere presente almeno una macchia bianca al petto. I cani bianco- grigi sono considerati bianco-neri. Il colore fulvo carbonato è tollerato. Non sono ammessi i mantelli tricolore o tigrati.
TAGLIA E PESO:
Statura al garrese:

Maschi: da 62 a 70 cm. Ideale cm. 66.
Femmine: da 57 a 65 cm. Ideale cm. 61.

Peso:

Maschi: da 40 a 50 Kg. – Femmine: da 32 a 42 Kg.

I maschi devono avere due testicoli d’aspetto normale completamente discesi nello scroto.

DIFETTI:

Qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerata come difetto e la severità con cui questo difetto sarà penalizzato deve essere proporzionata alla sua gravità e alle ripercussioni sulla salute e sul benessere dell’animale.

  • Sovrappeso o soggetto debole.
  • Mancanza di denti, tranne i PM1.
  • Iride chiara.
  • Orecchio piccolo, a rosa, svolazzante, con pelo corto.
  • Altezza al garrese fino a 1 cm oltre il limite massimo.

DIFETTI GRAVI:

  • Depigmentazione totale o parziale.
  • Eccessiva divergenza degli assi cranio-facciali superiori.
  • Stop troppo marcato.
  • Orecchie erette o semi-erette.
  • Pelo corto o riccio.
  • Vaccinismo.
  • Giogaia.
  • Altezza gomito/terra al di sotto del 50% dell’altezza al garrese.
  • Coda arrotolata o portata ad anello sul dorso.

DIFETTI DA SQUALIFICA:

  • Cane immotivatamente aggressivo o timido.
  • Convergenza degli assi cranio-facciali superiori.
  • Enognatismo o prognatismo.
  • Occhio gazzuolo.
  • Entropion o ectropion.
  • Assenza di barba e baffi o pelo corto sugli arti.
  • Mantello di colore diverso da quelli previsti. Assenza totale di bianco.
  • Altezza al garrese al di sotto del limite minimo o oltre 1 cm al di sopra del limite massimo.

Razze italiane
Razze estere da A a B
Versione italiana English version Versión española
Zootecnia Cani e gatti Coltivazioni erbacee Fruttiferi Coltivazioni forestali Insetti Prodotti tipici Funghi Parchi ed aree protette
Copyright © www.agraria.org - Codice ISSN 1970-2620 - Webmaster: Marco Salvaterra - info@agraria.org - Privacy