Pastore della Lessinia e del Lagorai
Atlante delle razze di Cani

Origine, classificazione e cenni storici

Origine: Triveneto alpino, Italia.
Classificazione F.C.I.: RAZZA NON RICONOSCIUTA

Il Pastore della Lessinia e del Lagorai o semplicemente Pastore del Lagorai è un’antica razza da conduzione del gregge, autoctona delle aree montane del Triveneto. In particolare è, a memoria d’uomo, da sempre impiegato nei pascoli di un ampio territorio caratterizzato dall’alternarsi di altopiani e di massicci montuosi, tra le province di Trento, Vicenza, Verona, Belluno e limitrofi. Ma è ben diffuso, grazie anche alla presenza di importanti vie di transumanza, in tutto il Friuli Venezia Giulia, parte dell’Emilia-Romagna e nella Lombardia Orientale.
Il veronese, il vicentino, il feltrino e le montagne trentine sono in particolare fin dal medioevo zone a forte vocazione laniera, sia nella produzione, fino a contare greggi di migliaia di capi, sia nella trasformazione, grazie alle ben note industrie manifatturiere locali.
E’ un cane che discende dall’antico Pastore delle Alpi, antenato comune di più di una razza da gregge.
I cani paratori giunsero sulle Alpi italiane provenendo da est, accompagnando le ondate migratorie preistoriche di pastori originari dell’Anatolia e dell’est Europa a partire da 4.500 anni fa. Popolazioni che avevano acquisito l’arte dell’addomesticamento animale, in particolare del cane, dalla cultura natufiana sviluppatasi nel mesolitico sulle coste orientali del Mediterraneo. Testimonianze di cani paratori, risalenti al periodo neolitico, si trovano specificatamente su incisioni rupestri e situle bronzee della cultura venetica.
Al pari di altri tipi genetici autoctoni (come la mucca Burlina, la Redena o la Grigia Val d’Adige, la pecora di Brogna, Lamon, Foza, l’Alpagota, la Tingola, la Plezzana, la Carsolina o la capra Mochena), o culturali rappresentati dalla lingua e dalle tradizioni cimbre, le particolari caratteristiche fisiche del territorio triveneto, vera e propria isola zootecnica, hanno permesso la conservazione in quasi totale incontaminazione delle doti naturali, delle caratteristiche morfologiche e della rusticità di questo cane. Tanto che ancora oggi è normalmente utilizzato dalle greggi transumanti e nella conduzione di mucche o cavalli nelle aziende rurali.

E’ in corso un progetto di valorizzazione e salvaguardia da parte della Società Italiana Pastore della Lessinia e del Lagorai (SIPaLL) che nel 2017 ha avanzato presso l’Enci una richiesta ufficiale di riconoscimento della razza al fine di poter registrare i cani nel Registro Supplementare Aperto del Libro Genealogico dedicato alle razze autoctone a rischio di estinzione.

Pastore della Lessinia e del Lagora Soggetto dal caratteristico mantello blue merle (foto Mario e Alberto Venturi)

Aspetto generale

Il Cane da Pastore della Lessinia e del Lagorai ha aspetto tipicamente lupoide, mesomorfo, di taglia media. Leggermente più lungo che alto, con orecchie triangolari portate erette, semierette e talora cadenti. Peculiare è la loro caratteristica di essere portate leggermente aperte.
Il muso allungato e divergente rispetto al cranio gli conferisce la particolare espressione di simpatia e docilità. La costruzione anatomica generale suggerisce l’idea di un cane destinato abitualmente al lavoro e all’impiego pratico e permette una resistenza più che sufficiente a seguire la conduzione di un gregge per giorni interi. E’ infatti un instancabile camminatore e un ottimo saltatore. Lo sguardo denota intelligenza e prontezza.
È dunque agile, ma al contempo forte e resistente. Il pelo è in genere semi lungo con folto sottopelo, può essere nero, marrone cioccolato o fulvo, mentre ha colorazione spiccatamente individuale nei soggetti merle per effetto della diluizione casuale dei colori di base.

Carattere

Frutto di una durissima selezione in simbiosi con la faticosa vita dei pastori, la sua rusticità gli permette di lavorare in condizioni climatiche e ambientali estreme. Fame e sete, pascoli pianeggianti e ripidi pendii, corsi d’acqua e ostacoli naturali, neve, pioggia, gelate invernali e caldo estivo vengono affrontati con la medesima facilità. Sempre pronto qualora il lavoro richieda il suo intervento, risponde rapido e deciso ai comandi del pastore. Ha temperamento vivace, curioso, docile anche se qualora le necessità lo richiedano, specie nel lavoro con mucche e cavalli, è in grado di sfoderare perspicacia e combattività. Con il tocco del morso o l’abbaio, oppure entrambi abbinati, un solo soggetto dalle medie abilità è in grado di condurre più di un centinaio di capi. E’ naturalmente predisposto alla vicinanza di altri animali domestici, ai cani, con i quali deve collaborare, e all’uomo. All’occorrenza però è un discreto guardiano.

Pastore della Lessinia e del Lagorai Maschio blue merle al lavoro su pecore (foto Mario e Alberto Venturi)

Pastore della Lessinia e del Lagorai Due esemplari con colorazione diversa (foto di Alessio Sverzut)

Storia, caratteri somatici e proporzioni importanti

Origini e storia: Il Pastore della Lessinia e del Lagorai è una antica razza da gregge da sempre utilizzata nelle attività pastorali nelle aree montane e prealpine del Nord- Est d’Italia e, per il tramite delle greggi transumanti che dalle pianure scendono verso il mare, anche in regioni contigue. Discendente dall'antico cane che probabilmente giunse sull'arco alpino al seguito delle migrazioni di popolazioni nomadi provenienti dalla Paflagonia attraverso le Alpi orientali. Popolazioni che a loro volta avevano avuto conoscenza delle tecniche di allevamento degli animali domestici e dal cane dai Natufiani. La razza si diffuse in un’area nota ovunque fin dall’antichità per la fiorente industria laniera e l’allevamento ovi-caprino attraverso la pratica nomade della transumanza stagionale, dalla montagna alla pianura e al mare, e viceversa.

Pastore della Lessinia e del Lagorai Soggetto a mantello nero (foto Mario e Alberto Venturi)

Pastore della Lessinia e del Lagorai Femmina blue merle (foto Alessio Sverzut)

Proporzioni importanti

Di taglia media, mesomorfo, lupoide.
L’altezza al garrese è leggermente inferiore alla lunghezza, a volte si riscontrano soggetti iscritti nel quadrato.
La lunghezza del cranio eccede anche se di poco la lunghezza del muso.
Mantello: Pelo normalmente semi lungo, con folto sottopelo, talvolta ondulato, ma sempre tale da permettergli agevolmente il lavoro in qualsiasi condizione e protezione dagli agenti atmosferici.
Le colorazioni tipiche sono il nero, il marrone cioccolato, il fulvo, talvolta con focature e maschera più scura. Grigio, bianco e nero a macchie oppure bianco, camoscio e cioccolato nei soggetti merle che sovente presentano macchie bianche caratteristiche anche ampie.

Per ulteriori informazioni: https://www.facebook.com/search/top/?q=il%20pastore%20della%20lessinia%20e%20lagorai

A cura di Torresan Federico

Razze italiane
Razze estere da A a B
Versione italiana English version Versión española
Zootecnia Cani e gatti Coltivazioni erbacee Fruttiferi Coltivazioni forestali Insetti Prodotti tipici Funghi Parchi ed aree protette
Copyright © www.agraria.org - Codice ISSN 1970-2620 - Webmaster: Marco Salvaterra - info@agraria.org - Privacy