Fagiolo Tondino del Tavo
Atlante degli Ortaggi antichi - Varietà dell'Abruzzo

Zona di produzione e cenni storici

Regione: Abruzzo
Zona di produzione: è coltivato da diversi produttori locali in un’area che si estende da Farindola a Cappelle sul Tavo.

Fagiolo Tondino del Tavo
Fagiolo Tondino del Tavo

Il Fagiolo Tondino del Tavo è un legume tardivo che ha trovato habitat ideale nei terreni ciottolosi e alluvionali dei territori appartenenti all’Area Vestina – come Loreto Aprutino, Penne,  Cappelle sul Tavo – ed è stato protagonista di un’importante campagna di recupero negli anni ’50 del secolo scorso, quando sembrava essere destinato a scomparire. Ha una sottile buccia color avorio, si distingue per tempi di cottura inferiori, per una maggiore digeribilità e una grande delicatezza di profumo e sapore.

Caratteristiche

Il Fagiolo Tondino del Tavo è racchiuso in un baccello allungato che può contenere fino a otto semi. Ha dimensioni medio-piccole che variano dai 6 mm agli 8 mm ed una consistenza dura. È chiamato “tondino” per la sua forma tondeggiante, il tegumento è sottilissimo e lucido e ha un colore che va dal bianco latte all’avorio, che tende a scurirsi qualora, durante la maturazione, il clima si presenti particolarmente piovoso e umido.

La coltivazione del Fagiolo Tondino del Tavo
La coltivazione del Fagiolo Tondino del Tavo (foto https://www.ilpescara.it/)

Tecnica di coltivazione

Si tratta di un fagiolo tardivo: la semina, tradizionalmente a postarella, è prevista per la metà di giugno. L’irrigazione è indispensabile nei momenti di scarsa piovosità, che coincidono con il periodo di ingrossamento dei baccelli. Le infestanti sono tenute sotto controllo grazie alla pratica della scerbatura, effettuata al momento della preparazione del terreno.

Produzione

La raccolta, manuale e scalare, inizia nella seconda metà di ottobre: i baccelli secchi sono selezionati sulla pianta e messi ad asciugare al sole per eliminare l’umidità residua. La sgranatura dei baccelli, che storicamente era effettuata solamente a mano, oggi avviene anche con procedimenti meccanici, che facilitano il lavoro. I fagioli si conservano in sacchi di juta, lontano da fonti di luce e di calore.
Il fagiolo del Tavo si può gustare lessato e condito con olio extravergine d’oliva oppure in insalate o come ingrediente di zuppe. Prima della cottura, deve essere messo in ammollo in acqua fredda per una notte. E frequente l’abbinamento con la zucca, che si raccoglie nello stesso periodo. È un ottimo ingrediente anche per i condimenti delle paste tradizionali abruzzesi lavorate a mano, come le sagne o le tacconelle.

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