San Martino della Battaglia DOC
Atlante dei prodotti tipici - Vini DOP e IGP

Zona di produzione e storia

La zona di produzione dei vini a denominazione di origine controllata “San Martino della Battaglia” comprende in tutto o in parte i territori dei comuni di Sirmione, Desenzano, Lonato e Pozzolengoin provincia di Brescia e di Peschiera, in provincia di Verona.

Questa zona in particolare, famosissima per il suo vino bianco, ha una storia viticola che si suddivide in due periodi: il primo, che va dall’antichità più remote fino a una sessantina di anni fa, legato al Lugana vero e proprio, ed un secondo, più recente ove si inserisce il Tocai. Nessun geografo o storico aveva, in passato, delimitato i confini di questa zona, ma la zona si identificava nella struttura del suo terreno e dal vino che in essa veniva prodotto. Il terreno agrario aveva bordi molto frastagliati e, vicino ad un nucleo centrale e ben identificabile, vi erano lingue di terreno ed isolette esterne al perimetro centrale che ne hanno sempre impedito una netta delimitazione. Gli agricoltori della zona coltivarono, con fortuna, il vitigno Trebbiano nell’argilla della Lugana, espandendo la coltivazione dal centro verso la periferia, tuttavia le caratteristiche del vino ottenuto alla periferia, legate essenzialmente alla natura del terreno, quando si usciva dal terreno tipico, venivano perse irrimediabilmente. Pertanto in questa zona il Lugana, tranne quello prodotto nelle isole di terreno uguali a quello della Lugana vera e propria, non era di qualità simile al vero vino Lugana, e portandone il nome, si penso che con il tempo si sarebbe creato confusione nel consumatore. Così l’ispettorato provinciale dell’Agricoltura di Brescia, preoccupato di salvaguardare il buon nome del Lugana e di permettere la coltivazione della vite in questa zona, fortemente vocata, consigliò, dopo accurati esami dei vigneti esistenti in zona, il vitigno “Tocai Friulano”, determinando così il nuovo periodo.

San Martino della Battaglia Doc San Martino della Battaglia Doc

Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche

Base ampelografica
La denominazione di origine controllata “San Martino della Battaglia” è riservata al vino ottenuto per almeno l’80% da uve provenienti, nell’ambito aziendale, dal vitigno “Tocai Friulano”.
Possono concorrere alla produzione del vino “San Martino della Battaglia” per un massimo del 20% del totale anche uve provenienti da altri vitigni, a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Lombardia e per la provincia di Verona con esclusione dei vitigni aromatici, iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino.

I vini a denominazione di origine controllata «San Martino della Battaglia» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

“San Martino della Battaglia”:
titolo alcolometrico volumico totale minimo 11,50% vol;
acidità totale minima 4,50 g/l;
estratto non riduttore minimo: 15,00 g/l.

“San Martino della Battaglia” liquoroso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo 15,00% vol;
zuccheri residui non inferiori a 40,00 g/l;
acidità totale minima 4,00 g/l;
estratto non riduttore minimo: 17,00 g/l.

E’ in facoltà del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali modificare, con proprio decreto, i limiti sopra indicati per l'acidità totale e l'estratto non riduttore minimo.

Caratteristiche organolettiche

I vini a denominazione di origine controllata «San Martino della Battaglia» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

“San Martino della Battaglia”:
colore: giallo citrino tendente al dorato con l’affinamento;
profumo: evoluto, intenso, caratteristico;
sapore: fresco, secco rotondo, con retrogusto leggero di mandorla.

“San Martino della Battaglia” liquoroso:
colore: giallo tendente al dorato con l’affinamento;
profumo: intenso, caratteristico;
sapore: gradevolmente dolce, vellutato, armonico e generoso, con retrogusto leggero di mandorla eventualmente con sapore di legno derivante dall’affinamento in botte.

E’ in facoltà del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali modificare, con proprio decreto, i limiti sopra indicati per l'acidità totale e l'estratto non riduttore minimo.

Abbinamenti e temperatura di servizio

San Martino della Battaglia - Abbinamenti consigliati: antipasti di magro, pesci di lago, risotto alla milanese. Temperatura di servizio: 8-10°C.
San Martino della Battaglia liquoroso: - Abbinamenti consigliati: dolci e pasticceria secca, formaggi erborinati, vino da meditazione. Temperatura di servizio: 16-18°C.

Zootecnia Cani e gatti Coltivazioni erbacee Fruttiferi Coltivazioni forestali Insetti Prodotti tipici Funghi Parchi ed aree protette
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