Aquilegia - Aquilegia spp.
Atlante delle piante da vaso - Piante da appartamento e da balcone

Classificazione, provenienza e descrizione

Nome comune: Aquilegia o Amor nascosto (per A. vulgaris).
Genere: Aquilegia.

Famiglia: Ranuncolaceae.

Etimologia: dal latino “aquilegium”, serbatoio d’acqua, per le numerose goccioline di rugiada che si raccolgono sulle foglie e negli speroni dei petali.
Provenienza: crescono spontanee in prati e boschi, fino a 2000 m. di altitudine, dell’America, dell’Europa e dell’Asia.

Descrizione genere: comprende una settantina di specie di piante erbacee, rustiche e perenni, che presentano foglie formate da tre lobi, più o meno profondamente incisi (che ricordano quelle del prezzemolo), di colore variabile dal verde pallido al verde glauco e fiori (solitari o riuniti in pannocchie rade) dalla forma caratteristica: il calice, formato da cinque sepali lanceolati, racchiude i cinque petali della corolla, più o meno uniti e disposti a formare un imbuto. Questi presentano alla base una caratteristica estroflessione, detta sperone, che in alcuni casi può essere particolarmente pronunciata e nelle specie a fiore pendulo sono rivolti verso l’alto a formare una specie di coroncina. Le varie specie vengono suddivise in “specie alpine” e “specie da bordura”, in base alla taglia e quindi all’utilizzo che ne può essere fatto.

Aquilegia vulgaris Aquilegia vulgaris (foto www.agraria.org)

Specie e varietà

SPECIE ALPINE

Aquilegia alpina: cresce spontaneamente nelle Alpi, raggiungendo i 30-50 cm. di altezza. Presenta foglie fortemente incise e fiori, di colore azzurro carico, larghi 3-5 cm., con sperone molto pronunciato e ricurvo. Ne esistono anche varietà a fiori di colore bianco e azzurro-violetto.

Aquilegia bertolonii: questa specie nana, che non supera i 15 cm. di altezza, spontanea nelle Alpi, produce, in maggio-giugno, grandi fiori blu-porpora.

Aquilegia discolor: originaria della Spagna, questa specie, adatta al giardino roccioso e alla serra alpina, produce fiori larghi 3-4 cm., che presentano sepali azzurro pallido e petali bianchi. Non supera i 10-15 cm. di altezza.

Aquilegia ecalcarata: originaria della Cina, questa specie presenta fiori senza speroni, di colore rosso porpora, che sbocciano riuniti in piccole pannocchie. Cresce fino a 30 cm. di altezza.

Aquilegia flabellata: originaria del Giappone, questa specie presenta fiori ricadenti, con petali bianchi e sepali verdastri, che sbocciano da aprile a luglio. Grazie al suo aspetto compatto e alla sua taglia ridotta (non supera i 15-25 cm. di altezza) si presta molto alla coltivazione in vaso. Tra le varietà in commercio segnaliamo: “Cameo”, che cresce fino a 10 cm. e produce fiori nei colori blu e bianco (“Cameo Blu-White”) e rosso e bianco (“Cameo Red-White”); “Nana Alba”, a fiori bianco puro; “Ministar”, a fiori blu intenso. A. flabellata pumila (nota anche come A. akitensis) presenta fiori rosa o azzurro scuro e non supera i 10 cm. di altezza.

Aquilegia pyrenaica o A. einseleana: cresce fino a 15-25 cm. di altezza e presenta fiori molto piccoli di colore azzurro-violaceo.

Aquilegia scopulorum: originaria dell’America Settentrionale, in estate produce fiori di colore viola, con sfumature più scure sugli speroni. Cresce fino a 15 cm. di altezza.

SPECIE DA BORDURA

Aquilegia caerulea: originaria delle Montagne Rocciose dell’America Settentrionale, presenta foglie larghe di colore verde glauco. Da aprile a luglio produce fiori con petali bianchi (a volte con sfumature e speroni azzurri) e sepali azzurri grandi il doppio dei petali. Cresce fino a 40-80 cm. Ne esistono varietà con fiori di diversi colori (gialli e rossi, gialli e azzurri ecc.). Tra gli ibridi ricordiamo x “Olimpia Red-Gold”, a fiori di colore rosso e giallo e x “Olympia Blu-White”, a fiori di colore blu e bianco.

Aquilegia canadensis: originaria dell’America Settentrionale, questa specie presenta fiori ricadenti di colore giallo, con speroni rossi, che sbocciano da maggio a luglio. Cresce fino a 40-50 cm. di altezza.

Aquilegia chrysantha: originaria dell’America Centrale, questa specie presenta foglie di colore verde glauco e fiori larghi 5-7 cm., con sepali gialli striati di rosso e petali gialli, con speroni lunghi 4-5 cm., che terminano con un rigonfiamento. Fiorisce da maggio ad agosto e cresce fino a 1 m. di altezza. La varietà “Yellow Queen” presenta foglie che ricordano quelle delle felci e fiori giallo oro rivolti all’insù con speroni lunghi e leggermente ricurvi.

Aquilegia longissima: originaria dell’America Centrale, questa specie produce fiori gialli con sepali lanceolati e petali che presentano speroni lunghi anche 7-8 cm. Fiorisce da giugno a settembre ed è bene asportare i fiori appassiti per prolungare la fioritura. Cresce fino a 30-60 cm. di altezza.

Aquilegia vulgaris: originaria dell’Europa, questa specie chiamata anche amor nascosto presenta fusti che tendono a ramificarsi nella parte superiore. A maggio-giugno produce fiori penduli, larghi 2-4 cm., di colore blu o viola scuro, con speroni corti. Può crescere fino a un metro e più di altezza. Tra le diverse varietà in commercio ricordiamo: “Alba”, a fiori bianco puro; “William Guinnes”, con la corolla vinaccia scuro, con sfumature rosa chiaro e bianche al centro; “Ruby Port”, con fiori rosso rubino; “Adelaide Addison”, a fiori viola con cuore bianco; “Nora Barlow”, a petali rosa scuro, più chiari all’estremità; “Pink Cascade”, fiori rosa tenero; “Pom Pom White”, a fiore doppio bianco puro. A. vulgaris atrata presenta fiori viola con lunghi stami che fuoriescono dalla corolla. In commercio si trovano molti ibridi di A. vulgaris con fiori, a sperone lungo, di colore bianco, blu, giallo e cremisi.

Aquilegia vulgaris Aquilegia vulgaris (foto www.agraria.org)

Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti particolari

Temperatura: sono piante perenni e rustiche.
Luce: sono adatte sia a posizioni soleggiate (specie quelle derivate da A. chrysantha), che a mezz’ombra. Bisogna comunque fare attenzione ai colpi di sole, che possono causare una rapida disidratazione delle piante.
Substrato: terreni umidi e freschi, ma ben drenati e ricchi di sostanza organica, con aggiunta di terriccio di foglie. A. vulgaris invece preferisce terreni calcarei.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: le specie alpine (in modo particolare A. flabellata e le sue varietà) possono essere coltivate anche in ciotole di 20-25 cm. di diametro, in gruppi di 3-4 piante per contenitore. Si rinvasano, in marzo, ogni due anni. Se si preferisce piantarle all’aperto, si deve procedere in settembre o in marzo. Da tenere presente che le aquilegie presentano una vita abbastanza breve e devono essere rinnovate dopo qualche anno di coltivazione.

Moltiplicazione e potatura

Moltiplicazione: le aquilegie si riproducono per seme. Generalmente si procede all’inizio della primavera, utilizzando un composto a base di torba e sabbia, in cassone freddo. Le nuove piantine dovranno essere trapiantate in settembre-ottobre. In serra si possono seminare anche a ottobre. In tal caso si procederà alla messa a dimora definitiva nella primavera successiva. Sono piante che si ibridano spontaneamente con grande facilità e, di conseguenza, i semi raccolti in terreni dove siano coltivate più specie o varietà non danno la certezza di ottenere esemplari con caratteri costanti (meglio in tal caso ricorrere a seme acquistato). Nuovi esemplari possono essere ottenuti anche per divisione dei cespi, ma è un metodo poco utilizzato.
Potatura: dopo la fioritura, i fusti delle specie alpine devono essere sottoposti a cimatura; mentre quelli delle specie da bordura devono essere tagliati a livello del suolo.

Malattie, parassiti e avversità

- Ruggine: si può manifestare in primavera, con la comparsa di macchie brune sulla pagina inferiore delle foglie. Si combatte con prodotti specifici.

- Virus del mosaico del cetriolo: si manifesta con la comparsa di piccole macchie gialle fra le nervature delle foglie. La lotta consiste nella prevenzione di tutte le cause di infezione e nell’eliminazione delle piante infette.

- Larve dei minatori delle foglie: scavano gallerie nei tessuti fogliari. Si combattono con prodotti specifici.

- Afidi: attaccano foglie e fiori. Succhiano la linfa e rendono la pianta appiccicosa. Si eliminano utilizzando insetticidi specifici.

Nome genere A - H
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Zootecnia Cani e gatti Coltivazioni erbacee Fruttiferi Coltivazioni forestali Insetti Prodotti tipici Funghi Parchi ed aree protette
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