La sciamatura artificiale ed il controllo della sciamatura naturale
Atlante di Apicoltura - Allevamento delle api

La sciamatura è la partenza definitiva, da una colonia, di una regina seguita da una parte delle operaie. La sciamatura rappresenta l’opportunità per le api di diffondere la propria specie ed è una caratteristica ereditaria comune a tutte le specie di Apis, più o meno evidenziata a seconda delle razze. Oggi l’attitudine alla sciamatura è una tendenza negativa per gli apicoltori che, quindi, selezionano regine poco propense a sciamare.

Sciame all'interno di una persiana
Sciame insediato all'interno di una persiana (foto Romeo Caruceru)

Essa è influenzata da:

  • età della regina (la tendenza a sciamare aumenta con l’aumentare dell’età)
  • spazio disponibile (se limitato, maggiore è la tendenza a sciamare)
  • stato di salute (alcune malattie possono essere causa di sciamatura)
  • andamento climatico
  • abbondanza di raccolto
  • posizione dell’arnia
  • insolazione

Recentemente è stato anche rivalutato il ruolo dei fuchi nella sciamatura. Infatti con la loro presenza contribuiscono a ridurre il feromone che circola nell’alveare, sia con l’affollamento sia consumandolo direttamente con la loro abbondante alimentazione. Maggiore è la presenza di fuchi e maggiore è la probabilità di sciamare. La decisione è data anche dalla covata mediante i suoi feromoni.
Durante il periodo di maggior produzione di miele alcune api esploratrici, per indurre lo sciame a partire, compiono un altro tipo di danza, cosiddetta “danza del ronzio”; le api dell’alveare si trovano in questo periodo completamente occupate nel far maturare il miele e quindi non considerano la possibilità di sciamare, la cui tendenza scompare completamente. Successivamente quando la produzione di miele decresce, ma le risorse di nettare e polline sono ancora presenti, essa si può verificare poiché le operaie che continuano a nascere si  trovano a essere disoccupate.
Alla fine della bella stagione le risorse diminuiscono progressivamente fino a quando non saranno terminate, determinando una minor produzione di uova fino ad arrivare ad arrestarsi del tutto. Le operaie più vecchie muoiono e la popolazione diminuisce.
Se da un lato la sciamatura naturale è di primaria importanza per la biologia delle api per l’apicoltore professionista rappresenta un vero e proprio danno, infatti sia lo sciame che la famiglia che ha sciamato (ceppo) non produrranno surplus di miele ed inoltre la cattura di sciami riserva un notevole dispendio di tempo. Per questi motivi si cerca di contenerla entro limiti accettabili.
Innanzitutto, come prima selezione, occorre riprodurre solo quelle famiglie che non dimostrano spiccata tendenza alla sciamatura eliminando le regine che hanno un’estrema facilità a sciamare.
Occorre prontamente dare spazio alle famiglie aggiungendo fogli cerei oppure il melario e tenendo presente che la tendenza a sciamare aumenta con l’età, perciò mantenere giovani le regine è un’efficace azione preventiva della sciamatura. La comparsa di celle reali nel periodo di sciamatura determinerà pertanto due scelte: la distruzione od il loro utilizzo.
Nel caso in cui si scelga di distruggere le celle reali, questo non rassegnerà le api nella loro costruzione; si ritiene quindi necessario ripetere l’operazione indicativamente ogni cinque giorni per distruggere le nuove prodotte. Questo metodo è molto laborioso e non dà garanzia di successo.
Se l’apicoltore invece sceglie di utilizzarle, lo scopo sarà quello di sostituire la vecchia regina. Non è necessario orfanizzare una famiglia per impedire la sciamatura, la quale potrebbe verificarsi ugualmente con una regina vergine, ma occorre eliminare tutte le celle reali tranne una essendo sicuri che solo quest’ultima rimanga, compiendo visite frequenti.
Occorre segnalare che a volte lo stimolo alla sciamatura è talmente forte che nessun sistema è capace di reprimerlo completamente.

Sciame su di un albero
Sciame su un albero di olivo (foto Romeo Caruceru)

La sciamatura artificiale non è una vera e propria sciamatura ma si effettua per aumentare numericamente le famiglie, comporta la possibilità di scegliere il momento più favorevole e consente di prevenire la sciamatura naturale. Si dividono quelle colonie che si sono dimostrate resistenti alle malattie, ottime nel rendimento in miele e poco propense alla sciamatura naturale.
Si può attendere che le api si allevino da sole una regina ma preferibilmente si introducono  regine feconde poche ore dopo l’orfanizzazione ottenendo con più rapidità famiglie pronte al raccolto.

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