Solanum - Solanum spp.
Atlante delle piante da vaso - Piante da appartamento e da balcone

Classificazione, provenienza e descrizione

Nome comune: Solanum.
Genere: Solanum.

Famiglia: Solanaceae.

Etimologia: il nome è quello che i romani usavano per una delle specie appartenenti al genere, Solanum nigrum (erba morella), velenosa e infestante.
Provenienza: America Centrale e Meridionale.

Descrizione genere: comprende 1500-2000 specie di piante a portamento arbustivo o rampicante, ornamentali, infestanti od orticole, come la patata (S. tuberosum), la melanzana (S.melongena), il pomodoro (S. lycopersicum). In appartamento vengono coltivate solo poche specie, alcune delle quali, in inverno, producono bacche vivacemente colorate.

Solanum Solanum (foto www.agraria.org)

Specie e varietà

Solanum capsicastrum: originaria del Brasile, questa specie suffruticosa e perenne presenta fusti legnosi e morbidi che portano foglie persistenti, lanceolate, lunghe anche 8 cm. e di colore grigio-verde. In giugno-luglio produce fiori bianchi stellati, poco appariscenti ai quali seguono bacche invernali che restano sulla pianta molto tempo cambiando colore a seconda del periodo di maturazione: dapprima verdi, assumono in seguito tonalità gialle e in fine scarlatte. Raggiunge l’altezza di 30-45 cm. e spesso viene trattata come annuale. La varietà “Variegatum” presenta foglie con marginate e screziate di bianco-crema.

Solanum crispum: originaria del Cile, questa specie rampicante, semirustica e sempreverde, presenta foglie ovate di colore verde scuro. da giugno a settembre produce fiori stellati azzurro-porpora, con antere gialle molto evidenti. Può raggiungere l’altezza di 5-6 m. La varietà “Autumnale” è caratterizzata da una maggiore rusticità rispetto alla specie tipo e da un periodo di fioritura più lungo.

Solanum jasminoides: originaria del Brasile, questa specie rampicante e sempreverde, meno rustica della precedente, presenta foglie lucide portate da rami sottili e flessibili. Da giugno a ottobre produce fiori azzurri con antere gialle. Si sviluppa fino a 4-6 m. di altezza. La varietà “Album” ha i fiori bianchi.

Solanum malacoxylon

Solanum dulcamara: specie molto comune in tutta l'Italia. Pianta legnosa con portamento cespuglioso. Specie tossica. Viene talvolta coltivata per le sue bacche decorative, tossiche per l'uomo, ma gradite dagli uccelli.

Solanum pseudocapsicum: piccolo arbusto, che può raggiungere i 75 cm. di altezza, robusto e di facile coltivazione, presenta bacche più grandi e durature di quelle di S. capsicastrum.

Solanum wendlandii: originaria del Costa Rica, questa specie semisempreverde e rampicante presenta un forte polimorfismo fogliare: segmentate alla base della pianta, trilobate nella parte superiore e intere e oblungo-acuminate verso l’apice. In estate produce fiori azzurro-lilla, riuniti in infiorescenze apicali, con la corolla formata da un corto tubo espanso in lembi appiattiti e leggermente lobati. I fusti e i rami sono leggermente spinosi. Può crescere fino a 7 m. di altezza. Regolari potature permetteranno di ottenere piante dalle dimensioni più folte e dalla forma più compatta, nonché più fiorifere, visto che le infiorescenze sono terminali.

Solanum malacoxylon Solanum malacoxylon (Giardino Botanico di Berlino) (foto www.agraria.org)

Solanum dulcamara Solanum ducamara (foto Sebastien Bedani)

Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti particolari

Temperatura: la temperatura minima invernale non deve essere inferiore a 10-18 °C per S. capsicastrum e S. pseudocapsicum. Le specie rampicanti possono essere coltivate all’aperto solo in zone riparate. In regioni a clima particolarmente rigido necessitano di riparo in serra. S. wendlandii necessita di una temperatura minima invernale di 7-13 °C.
Luce: posizione molto luminosa e arieggiata. Anche nel periodo invernale le piante che producono bacche colorate necessitano di un’esposizione molto luminosa, al fine di mantenere vivaci le tonalità dei frutti.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare abbondantemente in primavera-estate in modo che il substrato risulti sempre umido, ma non inzuppato. In autunno-inverno ridurre la frequenza delle somministrazioni quando i frutti sono caduti.
Substrato: un miscuglio a base di terriccio, torba e sabbia grossolana.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: S. capsicastrum e S. pseudocapsicum si rinvasano, dopo la fioritura solo se le radici affiorano sulla superficie della composta o escono dal foro di drenaggio del vaso. Nel corso dell’estate possono essere portate all’esterno e tenute in posizione riparata e soleggiata. Alla comparsa dei fiori è bene spruzzare quotidianamente la pianta, con acqua tiepida, per favorire la fruttificazione. In autunno-inverno, spruzzare quotidianamente la pianta con acqua tiepida e somministrare concime liquido ad alto titolo di potassio fino alla maturazione dei frutti. Le specie rampicanti si possono piantare in tutti i terreni da giardino in posizioni riparate. Nelle regioni più fredde la coltivazione deve essere effettuata in serra.

Moltiplicazione e potatura

Moltiplicazione: S. capsicastrum e S. pseudocapsicum si riproducono per seme in marzo-aprile sotto copertura di vetro, in posizione ombreggiata e alla temperatura di 16-21 °C. Non appena le dimensioni delle piantine lo permettono devono essere trapiantate in cassette ed esposte alla luce piena per 2-3 ore al giorno. Quando hanno raggiunto l’altezza di 8 cm. circa si trasferiscono in singoli vasi di 15 cm. di diametro e si pratica la cimatura degli apici vegetativi. Le specie rampicanti possono essere moltiplicate per talea (lunga 10 cm. e prelevata in luglio-agosto dai germogli laterali), che dovrà essere messa a radicare in un miscuglio di torba e sabbia mantenuto umido.
Potatura: se si vuole che S. capsicastrum e S. pseudocapsicum fruttifichino anche l’anno successivo, in marzo si devono potare tutti i rami a due terzi della loro lunghezza.

Malattie, parassiti e avversità

- Foglie che appassiscono e bacche che cadono: annaffiature insufficienti.

- Foglie che ingialliscono e cadono: annaffiature eccessive.

- Afidi: attaccano foglie e fiori. Succhiano la linfa e rendono la pianta appiccicosa. Si eliminano lavando la pianta e trattandola con insetticidi specifici.

- Muffa grigia: è un fungo (Botrytis cinerea) che provoca la comparsa di macchie scure e, successivamente, di ammassi polverulenti grigi su foglie e fiori. È facilitata nella sua diffusione da piantagioni molto fitte. Bisogna eliminare le parti colpite e l’eventuale terriccio “ammuffito”, nonché trattare la pianta con un prodotto anticrittogamico.

Nome genere I - Z
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