Sarracenia - Sarracenia purpurea L.
Atlante delle piante da vaso - Piante carnivore

Classificazione, provenienza e descrizione

Nome: Sarracenia purpurea L.
Genere: Sarracenia
Famiglia: Sarraceniaceae

Provenienza: è una specie originaria dell'America del Nord e il suo areale si estende a nord sino alla zona dei Grandi Laghi ed nel sudest del Canada. Al di fuori del suo territorio di origine la sarracenia è stata introdotta in alcuni paesi europei, ove si è naturalizzata. Tra questi la Svizzera, ove esiste una popolazione nel massiccio alpino del Giura nota da oltre un secolo, in Irlanda, Gran Bretagna e Germania.

Descrizione generale

Il tipo di cattura è passivo: attira gli insetti tramite un nettare narcotizzante, per poi lasciarli cadere nell’imbuto formato dai suoi petali e dalle sue foglie in fondo al quale si trova un liquido in cui i batteri e gli enzimi cominceranno una lenta digestione.
Le foglie sono modificate in ascidi simili a lunghi otri con la parte apicale trasformata in cappuccio. La trappola è costituita dagli ascidi alti 10-30 cm, disposti a rosetta, di colore verde con striature rossastre che tendono a formare un colore rosso-porpora lucente. Per attirare le prede utilizza il nettare dal sapore dolciastro che viene prodotto soprattutto nel cappuccio dell'ascidio e nell'imboccatura. Il cappuccio è piccolo e non copre l'imboccatura dell'ascidio il quale viene riempito di acqua piovana. Le prede dapprima cadono nell'ascidio, poi annegano e infine, decomponendosi nell'acqua, vengono digerite dalla pianta. A differenza di altre specie di Sarracenia la S. purpurea non rilascia enzimi per completare la digestione delle catture. Lo stelo che porta il fiore (scapo) raggiunge i 60 cm di altezza. I fiori sono globosi e di color rosso scuro.

Sarracenia purpurea Sarracenia purpurea (Di Pouzin Olivier - Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2761088)

Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti particolari

Temperatura: non deve scendere sotto i 0°C per più giorni consecutivi.
Luce: pieno sole.
Annaffiature ed umidità ambientali: durante il riposo vegetativo tenere leggermente umido il substrato per evitare gelate quando la temperatura scende sotto 0°C, anche se brevi gelate le regge. Dalla ripresa vegetativa tenere sempre alcuni centimetri d’acqua nel sottovaso. E’ consigliabile usare acqua distillata, da osmosi inversa o acqua piovana.
Substrato: il substrato ottimale per le sarracenia deve essere composto in parti uguali tra torba bionda acida di sfagno e perlite. Una torba di buona qualità deve avere un pH compreso tra 3,5 e 4,5, Azoto < 1%, Sostanza organica > 1%. Da alcuni anni si stanno sperimentando anche substrati alternativi con ottimi risultati, come la fibra di cocco.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: non sono richieste concimazioni per queste piante.

Moltiplicazione

Si riproduce per seme, divisione del rizoma o talea da ascidio, anche se questa tecnica è molto difficile e poco usata sia per i scarsi risultati, sia per il lungo tempo necessario per ottenere una pianta adulta.

Malattie, parassiti e avversità

I parassiti più diffusi su queste piante sono gli afidi, la cocciniglia e il ragnetto rosso. La morte della pianta, se non curato in tempo, può avvenire anche per tumore al rizoma.

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