Nome: Sarracenia leucophylla Raf.
		    Genere: Sarracenia 
	        Famiglia: Sarraceniaceae 
Provenienza: E' una specie endemica degli Stati Uniti sud-orientali
Le piante di Sarracenia leucophylla, come tutte le sarracenia, sono caratterizzate da foglie tubolari, chiamate “ascidi” che possono avere un’altezza variabile da 20 a 120 cm. 
		    La pianta vegeta dalla primavera all’autunno, periodo in cui va in riposo invernale non producendo più ascidi. 
		    Con l’avventarsi della primavera, dal rizoma spunteranno prima i fiori che sono di colore rosso scuro e solo successivamente i primi ascidi, in modo da permettere agli insetti impollinatori, di portare a termine il loro compito e non rischiare di essere catturati prima dell’avvenuta impollinazione.		  
 Ascidio di Sarracenia leucophylla (foto Michele Fiordellisi)
		  Ascidio di Sarracenia leucophylla (foto Michele Fiordellisi)

	      Ascidio di Sarracenia leucophylla (Di Rhododendrites - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=58835297)
		    Temperatura: non deve scendere sotto i 0°C per più giorni consecutivi. 
		    Luce: pieno sole.
		    Annaffiature ed umidità ambientali: durante il riposo vegetativo tenere leggermente umido il substrato per evitare gelate quando la temperatura scende sotto 0°C, anche se brevi gelate le regge. Dalla ripresa vegetativa tenere sempre alcuni centimetri d’acqua nel sottovaso. E’ consigliabile usare acqua distillata, da osmosi inversa o acqua piovana. 
		    Substrato: il substrato ottimale per le sarracenia deve essere composto in parti uguali tra torba bionda acida di sfagno e perlite. Una torba di buona qualità deve avere un pH compreso tra 3,5 e 4,5, Azoto < 1%, Sostanza organica > 1%. Da alcuni anni si stanno sperimentando anche substrati alternativi con ottimi risultati, come la fibra di cocco. 
	        Concimazioni ed accorgimenti particolari: non sono richieste concimazioni per queste piante. 
Si riproduce per seme, divisione del rizoma o talea da ascidio, anche se questa tecnica è molto difficile e poco usata sia per i scarsi risultati, sia per il lungo tempo necessario per ottenere una pianta adulta.
I parassiti più diffusi su queste piante sono gli afidi, la cocciniglia e il ragnetto rosso. La morte della pianta, se non curato in tempo, può avvenire anche per tumore al rizoma.
a cura di Michele Fiordellisi