Mosca dell'Olivo - Bactrocera oleae Gmelin
Atlante di Entomologia Agraria - Insetti dannosi

Classificazione e piante ospiti

Classe: Insetti
Ordine: Ditteri
Sottordine: Brachiceri (sezione Ciclorafi)
Famiglia: Tripetidi
Genere: Bactrocera
Specie: B. oleae Gmelin

Riferimento bibliografico:
Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa

Piante ospiti: Olivo, olivastro

Uovo di Mosca dell'OlivoLarva di Mosca dell'OlivoAdulto di Mosca dell'Olivo
Uovo di Mosca dell'olivo
(foto www.acquabuona.it)
Larva di terza età
(foto www.acquabuona.it)
Adulto di Mosca dell'Olivo
(foto www.zr-giardinaggio.it)

Identificazione e danno

La Bactrocera oleae è un pericoloso fitofago presente in tutti gli oliveti italiani.
L’adulto (circa 5 mm di lunghezza) ha un colore di fondo bruno-dorato, il capo rossiccio e gli occhi verdi con riflessi metallici; il torace è color cenere, striato di nero e lo scutello è giallo. Le ali sono trasparenti con riflessi iridescenti; l’addome presenta maculature nere.
La larva (circa 8 mm di lunghezza) è apoda, di colore bianco-giallognolo e si presenta più sottile verso l’estremità cefalica; sono ben evidenti le due mandibole nere, ad uncino, che sporgono dal capo.
Gli adulti si nutrono di materiali zuccherini, proteici e del succo che fuoriesce dalle olive in seguito alle punture da ovideposizione.
Le larve vivono nutrendosi della polpa dei frutti, dentro i quali scavano delle gallerie; le olive bacate possono essere invase da microrganismi che provocano marciumi, con conseguente cascola. Inoltre la Mosca dell’olivo è responsabile della trasmissione della Rogna dell’olivo (Pseudomonas savastanoi).
I danni sono particolarmente gravi quando le infestazioni avvengono in tarda estate ed in autunno, perché provocano ingenti perdite di prodotto. Dalle olive danneggiate si ricava un olio di scarsa qualità, più acido della norma e con aroma completamente compromesso, per l’odore di muffa che assume.

Olive colpite da Mosca dell'Olivo
Olive colpite da Mosca dell'Olivo

Ciclo biologico

La Bactrocera oleae sverna come pupa nel terreno; a volte, nelle regioni a clima mite, può svernare come adulto o come larva dentro le olive rimaste sull’albero.
Lo sfarfallamento, degli adulti può iniziare già all’inizio della primavera.
Le ovideposizioni, di norma, avvengono nei frutticini a partire da giugno fino a luglio. Ogni femmina depone 200-250 uova, deponendo un uovo per frutto, grazie all’ovopositore, all’interno della polpa. L’uovo (circa 1 mm di lunghezza e bianco) schiude dopo pochi giorni, a seconda delle condizioni climatiche; la larva inizia subito a nutrirsi scavando gallerie nel mesocarpo dei frutticini. Raggiunta la maturità, la larva si impupa o dentro il frutto stesso, oppure nel terreno; dopo circa una settimana sfarfalla l’adulto. Nei mesi estivi il ciclo completo da uovo ad adulto si compie in circa 3 settimane.
Alla 1a generazione ne seguono altre il cui numero è variabile, a seconda delle condizioni climatiche; nelle regioni più fresche si hanno solo 2-3 generazioni, mentre in quelle più miti si hanno anche 6-7 generazioni.
Nei mesi più caldi si ha un rallentamento delle ovideposizioni che riprende in tarda estate ed in autunno.
In certe aree particolarmente favorevoli al fitofago e negli oliveti in cui rimangono olive sugli alberi il ciclo è quasi continuo ed il numero delle generazioni può essere anche maggiore.

La Mosca mentre ovidepone le sue uova nell'oliva
Un adulto di Mosca dell'Olivo durante la sua ovodeposizione (Foto www.sardegnadigitallibrary.it)

Lotta

La lotta contro la Mosca dell’olivo è di tipo chimico; tuttavia essa si avvale anche di accorgimenti agronomici, inoltre sono in sperimentazione delle tecniche di lotta biologica che si avvalgono di entomofagi non specifici.
Le infestazioni della Bactrocera oleae sono soggette a notevoli variazioni in funzione degli andamenti stagionali; infatti basse temperature, oppure elevate temperature estive, o periodi primaverili siccitosi che ostacolano lo sfarfallamento, sono elementi climatici che riducono lo sviluppo e la riproduzione del fitofago.
In natura le popolazioni di Bactrocera oleae sono controllate da numerosi entomofagi; tra questi ricordiamo:

  • Imenotteri Calcidoidei (Pnigalio mediterraneus, Cyrtoptyx dacicida ed altri), parassitoidi larvali non specifici della Bactrocera, ma che comunque ne controllano la popolazione, attaccando soprattutto la 1a generazione estiva
  • Opius concolor, Imenottero Braconide endofago; è un entomoparassita più specifico ed è stato ritrovato nelle regioni meridionali dove può parassitizzare la Mosca per tutto il periodo dell’anno. Questo entomofago (attivo anche sulla Mosca della frutta) che viene allevato dall’Istituto di Entomologia dell’Università di Palermo è stato impiegato in programmi di lotta biologica contro la Mosca dell’olivo
  • Prolasioptera berlesiana, Dittero Cecidomide che si nutre delle uova del fitofago.

In considerazione che pochi sono i predatori/parassito idi specifici è buona norma conservare, attorno agli oliveti, anche una flora spontanea in cui gli entomofagi possano trovare rifugio a nutrimento, anche su altri insetti, al fine di conservare un’efficiente entomofauna utile.
Inoltre per ridurre i danni degli attacchi autunnali è possibile effettuare una raccolta anticipata delle olive.

Lotta chimica

La lotta chimica segue i criteri della lotta guidata ed integrata; essa viene effettuata con trattamenti al superamento delle soglie di intervento che sono state valutate in circa il 6-8% fino al 10-15% di drupe infestate a seconda degli areali e degli ambienti; la soglia si riduce per le olive da tavola fino al 2-3%.
Il rilevamento degli adulti può essere effettuato con trappole cromotropiche, alimentari e sessuali.
I prodotti da utilizzare per i trattamenti sono Fosforganici endoterapici.
La lotta chimica può essere effettuata anche con esche alimentari avvelenate contro gli adulti, prima che inizino le ovideposizioni; le esche, di natura proteica, sono avvelenate con Fosforganici ed irrorate sulla chioma. Questa metodologia di lotta, è efficace solo se effettuata molto precocemente. Circa l’uso delle trappole sessuali, esse vanno installate a fine giugno nel numero di 2-3 per ettaro o per appezzamento omogeneo; lo scopo è quello di eseguire il monitoraggio della popolazione, verificando la dinamica della stessa, che è particolarmente importante conoscere soprattutto utilizzando la tecnica di lotta delle esche avvelenate (maggior tempestività di intervento).

Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata


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