Cecidomia del cavolo - Contarinia nasturtii Kieffer, 1888
Atlante di Entomologia Agraria - Insetti dannosi

Classificazione e piante ospiti

Classe: Insetti
Ordine: Ditteri
Sottordine: Nematoceri
Famiglia: Cecidomidi
Genere: Contarinia
Specie: C. nasturtii Kieffer, 1888

Piante ospiti: predilige attaccare broccoletto, cavolo rapa, cavolino di Bruxelles. Coinvolge inoltre cavolo cappuccio, cavolfiore e verza, oltre a colza, senape e malerbe come ravizzone, erba raperina, erba falcona e iberis campestre.

Riferimento bibliografico:
Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa

Identificazione e danno

Gli adulti sono lunghi 1,5 mm, hanno un colore verdastro, ali molto vellutate. Le uova, 0,3 mm x 0,08 mm, hanno un piccolo peduncolo di 0,06 mm. Le larve, lunghe da 3 a 4 mm, sono appiattite, prima di colore giallastro poi giallo limone; affilate sul davanti.

Broccoletto, cavolo rapa e cavolino di Bruxelles reagiscono in modo molto marcato all’infestazione da Contarinia. Sono possibili importanti riduzioni di raccolto fino alla perdita completa di esso. Le piante possono essere infestate in ogni stadio vegetativo, anche poco prima del raccolto. Più giovane è la pianta al momento dell‘infestazione, maggiore sarà il danno. Come prima reazione alla presenza delle larve, le foglie più giovani, per esempio di una pianta di broccoletto colpita, si inclinano e si forma un rigonfiamento alla base del picciolo.
Sintomi caratteristici per un’infestazione da cecidomia del cavolo sono le foglie malformate e arricciate, spesso accompagnate dalla presenza di ferite suberose sul fusto oppure nel punto vegetativo. Nel broccolietto quest’ultima porta all’inorbimento del punto vegetativo. Sono pure possibili suberosità sull’infioriscenza, che rendono invendibile il raccolto e portano ad un aumento delle ramificazioni laterali.
Cavolini di Bruxelles: le zone del fusto colpite sviluppano solamente rosette malformate, o non ne formano. Se è colpito l’apice vegetativo, si sviluppano numerose ramificazioni a livello del punto vegetativo. Nel cavolo bianco è inibito lo sviluppo del cappuccio. Se infestate dalla cecidomia, giovani piante di cavolo rapa presentano malformazioni nelle prossimità del punto vegetativo. In seguito si manifesterà una parziale o totale suberosità della superficie della rapa che, in casi estremi, porterà alla spaccatura. Le foglie del punto vegetativo del cavolo rapa sono contemporaneamente malformate e presentano ferite suberose

Ciclo biologico

Le pupe della cecidomia del cavolo svernano sul suolo all’interno di un bozzolo nei campi coltivati a brassicacee e colza l’anno precedente. Durante la primavera successiva, negli anni con vegetazione precoce, la schiusa inizia a fine aprile, mentre negli anni normali essa inizia da metà a fine maggio, La schiusa di questa prima generazione può protrarsi per oltre 10-12 settimane.
Dopo l’accoppiamento, le femmine depongono tra le foglie più giovani vicine al punto vegetativo, fino a 20 piccole uova trasparenti per pianta. Dopo 3-4 giorni vi escono larve giallognole. Con la loro saliva dissolvono gli strati superiori delle cellule dei giovani organi delle piante e si nutrono del succo delle cellule che ne fuoriesce.
Nei successivi 8-14 giorni le larve all’ultimo stadio si lasciano cadere al suolo dove si impupano a pochi centimetri di pro- fondità. La successiva generazione nasce ca. 14 giorni più tardi. Questo ciclo evolutivo dura nei mesi estivi ca. 4 setti- mane. Le generazioni sono spesso sovrapposte.

Cecidomia del cavolo Adulto di Cecidomia del cavolo - Contarinia nasturtii (foto www.inspection.gc.ca)

Cecidomia del cavolo Larva di Cecidomia del cavolo - Contarinia nasturtii (foto www.insectimages.org)


Cecidomia del cavolo Cavolfiore colpito da Cecidomia del cavolo - Contarinia nasturtii (foto www.nyis.info)

Lotta

Lotta integrata
Misure preventive
La rotazione delle colture riduce il rischio d’infestazione. Nelle zone colpite dovrebbe essere rispettata una pausa di coltiva- zione di almeno due anni tra crocifere, poiché le pupe di Contarinia sono in grado di sopravvivere per più di un anno nel suolo.
Per le colture sono da preferire zone aperte, poiché la cecidomia del cavolo predilige zone protette e ombrose. Per prevenire l’infestazione è da rispettare una distanza tra le nuove colture e le colture di brassicacee autunnali dell’anno precedente (come cavolini di Bruxelles, verza, cavolfiore invernale) di almeno 100 m. E’ consigliato mantenere detta distanza minima anche rispetto ai campi coltivati a colza nell’anno in corso e precedente.
E’ importante mantenere l’igiene in campo e la lotta contro le malerbe. Se nelle zone a rischio, dopo il raccolto, non si lavorano entro breve termine i campi, è possibile che le uova e le larve del parassita riescano a svilupparsi su residui colturali e sulle malerbe appartenenti alla famiglia delle crocifere e che, di conseguenza, la popolazione del parassita aumenti ulteriormente.
La colza spontanea è una pianta ospite molto attrattiva per la cecidomia del cavolo. Se è lasciata in campo provoca un forte aumento del parassita. Dopo la trebbiatura è importante rispettare le seguenti regole: è consigliato ritardare la lavorazione del suolo possibilmente fino a quando tutti i semi di colza caduti siano germogliati. Con tempo asciutto è possibile agevolare il germogliamento con un'erpicatura superficiale. Solo in questo momento si dovrebbe procedere all'interramento dei resti colturali. Se i semi di colza sono interrati subito dopo la trebbiatura, entrano in uno stato di dormienza e causeranno problemi alle colture successive. In caso di scambi di terreno tra campicoltura e orticoltura la colza in germogliazione può causare problemi di Contarinia sulle successive colture di brassicacee.

Monitoraggio e definizione della soglia di tolleranza
Grazie al monitoraggio mediante trappole a feromoni è stato possibile verificare l’attività di volo di questo minuscolo pa- rassita. Solo così è possibile lottare in modo mirato e applicare con successo una lotta chimica contro questa mosca. Il monitoraggio deve essere eseguito durante il volo, nel periodo dell’ovodeposizione, risp. contro giovani stadi larvali. Quando i sintomi dei danni sono visibili, è troppo tardi intraprendere misure di lotta, poiché in quel momento le larve che hanno danneggiato la pianta sono già impupate nel suolo.

Lotta diretta
Fisica: Reti protettive, rispettivamente recinzioni anti-insetti sono indicate solo per le zone, dove negli ultimi due anni non sono state coltivate brassicacee e, di conseguenza, non vi sono delle cecidomie del cavolo nel terreno. La larghezza delle maglie dovrebbe essere di 0.8 x 0.8 mm. E‘ importante istallare per tempo reti e recinzioni, prima dell’inizio del volo della prima generazione su campi di brassicacee e colza dell’anno precedente. Sono da seguire le informazioni attuali fornite dai servizi fitosanitari.
Chimica: Il trattamento è da applicare non appena è raggiun- to il numero critico di catture. Non agendo i prodotti fitosanita- ri omologati in modo sistemico, è importante osservare una buona copertura del punto vegetativo, dove si trovano le uova e le larve del parassita. In modo particolare negli stadi coltu- rali avanzati per raggiungere questo scopo sono da applicare quantità di almeno 500 l/ha. Durante l’applicazione è consi- gliato controllare se il punto vegetativo è stato raggiunto.

Altre informazioni: www.agroscope.admin.ch

Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata


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