Governo dei boschi
Appunti di Estimo - Estimo forestale

Governo dei boschi

Il governo è il modo con cui un bosco viene rinnovato e dipende dal tipo di propagazione delle piante; può essere:
1. a fustaia: riguarda solo piante originate da semi. Le piante sono costituite da un unico tronco, che viene lasciato crescere liberamente fino al momento dell’utilizzazione; dopo l’abbattimento la fustaia si rinnova per via naturale, allevando le piantine nate dalla disseminazione spontanea, oppure artificialmente con una nuova piantagione;
2. a ceduo: riguarda esclusivamente le latifoglie; quando le piante hanno raggiunto un certo sviluppo vengono tagliate periodicamente e il bosco si rinnova mediante l’emissione di polloni in corrispondenza dei tagli fatti; la rinnovazione avviene quindi per gemma fino ad esaurimento del ceduo, dopo di che si procede al reimpianto per via artificiale;
3. a ceduo composto: quando insieme alle piante allevate a ceduo si lasciano crescere anche piante d’alto fusto in numero di qualche centinaio per ettaro. Se il numero di piante d’alto fusto è invece limitato a qualche decina per ettaro, con la sola funzione di ottenere la ricostituzione naturale del bosco mediante disseminazione spontanea, si parla di "ceduo matricinato" e matricine sono dette le piante d’alto fusto servono per la disseminazione.

Trattamento dei boschi

Alla forma di governo si collega il suo trattamento, ovverosia la modalità seguita nel taglio o abbattimento.
Per poter ottenere una giusta densità e un buon accrescimento volumetrico delle piante si effettuano diradamenti a intervalli periodici, una volta terminato l’accrescimento in altezza. Con questa operazione si devono eliminare anche gli alberi ammalati, deperiti o malformati. Dai diradamenti precoci si ottiene legna da ardere, da quelli tardivi tronchetti ed eventualmente tavolame.

Trattamenti nelle fustaie
Fustaia a taglio raso: è costituita da piante coetanee che, abbattute tutte allo stesso momento, lasciano dopo il taglio il terreno sgombro. Viene asportata tutta la massa legnosa ad eccezione della ramaglia e della corteccia che vanno a ricostituire la sostanza organica del terreno. Questo intervento risulta di facile esecuzione in quanto semplifica le operazioni di esbosco e di allestimento del legname; presenta tuttavia alcuni svantaggi, quali la possibile degradazione del suolo, che si trova improvvisamente scoperto e quindi può andare soggetto a fenomeni di erosione, e la difficoltà di rinnovazione naturale dal momento che si instaurano sul terreno specie erbacee ed arbustive infestanti per cui è necessario il rimboschimento artificiale. Per ovviare ai succitati inconvenienti si attua molto spesso il taglio a raso su piccole superfici.
Fustaia a tagli successivi: è costituita da piante coetanee il cui taglio, però, non avviene contemporaneamente, ma a più riprese durante un periodo di rinnovazione più o meno lungo. La rinnovazione avviene naturalmente in modo che, dopo il taglio delle piante mature, il terreno è già ricoperto da bosco novello. Per quanto riguarda i tagli praticati possiamo distinguere:
- taglio di preparazione: si esegue prima della fine del turno (10-15 anni) ed ha lo scopo di diradare il bosco in maniera da consentire la rinnovazione naturale; il taglio di preparazione può anche mancare qualora si siano preventivamente effettuati regolari diradamenti;
- taglio di sementazione: si esegue alla fine del turno, possibilmente in prossimità delle annate di pasciona; si asporta una massa più o meno consistente (40-70% del totale) a seconda della specie; successivamente (qualora il taglio non sia stato consistente) si possono operare dei tagli secondari con cui si asporta gradatamente il resto delle piante mature;
- taglio di sgombero o definitivo: si compie pochi anni dopo quello di sementazione e consiste nel tagliare le vecchie piante quando ormai le nuove piante non ha più bisogno di protezione.
Fustaia a tagli saltuari o di dirado: è costituita da piante disetanee sparse su tutta la superficie del bosco; prevede il taglio delle piante che via via raggiungono la maturità, il che avviene saltuariamente (10-15 anni) garantisce una continua copertura del suolo e una rinnovazione naturale del bosco.

Trattamenti nei cedui
- Ceduo a ceppaia, se le piante vengono periodicamente (15 - 30 anni) tagliate rasente a terra; il taglio dei fusti (ceduazione) viene eseguito durante il riposo vegetativo delle piante al fine di favorire l’emissione di polloni radicali; infatti, eseguendo il taglio in estate, si favorisce invece l’emissione di polloni da gemme avventizie del tronco che, oltre ad esaurire precocemente la ceppaia, sono poco robusti e di sviluppo limitato; sebbene le ceppaie rimangano produttive anche 150-200 anni, si presenta sempre il problema della loro reintegrazione poiché il turno troppo breve impedisce un’adeguata produzione di seme; per ovviare a questo inconveniente si esegue la matricinatura del ceduo.
- Ceduo a capitozza, se il taglio viene eseguito ad una creta altezza dal suolo.
- Ceduo a sgamollo, se è praticata la soppressione dei rami e delle branche laterali, mentre è rispettato il tratto apicale del fusto che risulta rivestito di vegetazione.

Fonti bibliografiche >>>

Bosco in autunno (foto http://real-ghost-bear.deviantart.com/)

Zootecnia Cani e gatti Coltivazioni erbacee Fruttiferi Coltivazioni forestali Insetti Prodotti tipici Funghi Parchi ed aree protette
Copyright © www.agraria.org - Codice ISSN 1970-2620 - Webmaster: Marco Salvaterra - info@agraria.org - Privacy