Classe: Uccelli
		    Ordine: Passeriformi
		    Famiglia: Estrildidi
		    Genere: Lonchura 
		    Specie: L. striata domestica Vieillot, 1817
Il passero del Giappone non esiste in natura, è stato creato artificialmente incrociando varie specie di Lonchura per ottenere un uccello docile e che potesse allevare i pulli di altri Estrildidi (ne parleremo meglio dopo). Questi uccelli sono stati selezionati in Giappone nel corso del XVIII secolo a partire da esemplari importati dalla Cina. Questi simpatici esotici ora sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.
		  
		  Passero del Giappone (foto www.efinch.com)
		  Passero del Giappone (foto www.birdsandbirds.com)
Uccellino abbastanza filiforme, la postura è allungata sul posatoio quando sono in allerta. Lunghezza di circa 12-13 cm, i soggetti da mostra sono più grossi. Il becco è grosso e molto robusto, il colore varia a seconda della mutazione. Il Passero del Giappone "tipico" è marroncino, più scuro sulla schiena e sulle ali, becco grigio-nero, petto marroncino chiaro.
Passero del Giappone
Molto facile da allevare, si   riproduce per tutto l'anno, vanno ovviamente evitati i periodi più caldi. Mangia   un misto per cocorite (apprezza i semi grossi) integrato con panico, in spighe o   sfuso. Verdura e frutta sono gradite ma non eccessivamente, pastoncino, osso di   seppia necessario tutto l'anno, ma la cosa che renderà più felici i vostri   passeri sarà un bel bagnetto di acqua pulita. La gabbia deve avere una grandezza   minima di 45 cm. Sono uccellini molto socievoli che apprezzano la vita di   gruppo, e la notte dormono tutti nello stesso nido. Per la riproduzione però va   tenuta solo una coppia per gabbia o al massimo un maschio e due femmine, che   coveranno e alleveranno la prole tutti insieme. E' il maschio che costruisce il   nido, poi la femmina depone da 3 a 8 uova (in media 5) che entrambi i partner   coveranno per 15 giorni. I piccoli crescono molto velocemente e possono essere   separati dai genitori a 45 giorni.
		  Importante: il sesso non è distinguibile   visivamente, l'unico modo per distinguerli è che il maschio canta, e la   femmina fa le uova. Per il resto, soggetti muti o che si fanno montare possono   essere maschi sottomessi, mentre soggetti che montano gli altri e che sembrano   dominanti possono essere femmine.
Il Passero del Giappone come balia:   tristemente è la sua funzione principale, molti allevatori fanno uso   indiscriminato di Passeri del Giappone per allevare specie più delicate,   relegandoli in gabbie piccolissime.
		  Ora, certamente i Passeri sono ottimi   genitori, ma non devono essere allevati solo per questo, sono uccellini   simpaticissimi e docili che danno un mondo di soddisfazioni, perché sfruttarli? Premesso questo, si possono usare come   balie, ma devono essere adeguatamente preparati, cioè abituati a mangiare   insetti vivi e pastoncini molto proteici se devono baliare specie delicate i cui   piccoli abbisognano di molte proteine.
		    Il metodo più semplice è questo, quando i   passeri depongono le uova, si buttano via e sui sostituiscono con quelle della   specie che desiderate far baliare.
	      Personalmente trovo un po' crudele   buttare via delle uova, per questo preferisco formare coppie o terzetti di   maschi, che allevano molto meglio delle femmine, in questo caso si tratta di   farli ambientare per bene, far costruire loro il nido, e poi quando sono pronti   cominciare ad aggiungere un uovo finto al giorno fino ad arrivare a 5-6 uova,   aspettare che covino e poi inserire le uova vere. Alla nascita dei piccoli, questi saranno   allevati come figli propri nel 99 % dei casi.
a cura di Tommaso Airoldi