Becco d'argento testa grigia - Lonchura griseicapilla Delacour, 1943
Atlante degli Uccelli da gabbia - Esotici

Classificazione sistematica e informazioni generali

Classe: Uccelli
Ordine: Passeriformi
Famiglia: Estrildidi
Genere: Lonchura
Specie: L. griseicapilla Delacour, 1943
Sinonimi: Odontospiza griseicapilla, Odontospiza caniceps

Estrildide africano, distribuito in natura in una piccola zona nell''Africa nord-orientale, nella Nazione del Sudan e nella zona che và dall'Etiopia alla Tanzania. Sono uccelli stanziali, quindi non migrano. Il suo tipo di habitat è caratterizzato da praterie tropicali con la presenza di piante spinose, zone cespugliose e zone boschive, di solito nei pressi di corsi d'acqua.

Becco d'argento testa grigia Becco d'argento testa grigia - Lonchura griseicapilla (foto lonchuras.skyrock.com)

Becco d'argento testa grigia Becco d'argento testa grigia - Lonchura griseicapilla (foto www.birdproduct.com)

Caratteristiche

Piccolo esotico di circa 12 cm di lunghezza. La sua estetica è molto attraente e inconfondibile. Il dorso e il ventre sono color bruno di varie tonalità e sfumature. Le ali sono bruno scuro. Il sopracoda è bianco. La coda è molto scura, con la punta arrotondata. Le zampe sono grigie. Spicca la testa color grigio piombo, da cui prende il suo nome, con la presenza di piccole macchiette bianche sulle guance. Il suo becco è grigio. Anche in questa specie, come nella maggior parte degli estrildidi, il dimorfismo sessuale è inevidente; la livrea dei maschi e delle femmine sono praticamente identiche. Nell'insieme il suo aspetto è molto diverso dal suo omonimo privo di testa grigia.

Allevamento

Come per la maggioranza degli esotici africani, non è facile fare riprodurre questa specie, in quanto necessita di climi temperati e temperature elevate e costanti. Anche l'elevata umidità può senza dubbio danneggiare il regolare svolgimento della cova. Non è certamente una specie adatta a gli ornicoltori neofiti, poiché ci vuole un po' di esperienza per poter raggiungere dei risultati nella riproduzione.
In natura questi uccelli vivono sempre in colonia, quindi in stormi che si spostano, si nutrono e dormono sempre insieme. Gli stormi per nutrirsi vanno al suolo e mangiano sementi di erbe prative e piante varie. Durante il grande caldo pomeridiano africano, gli stormi si spostano nei corsi d'acqua e nelle pozze per bere e rinfrescarsi. Sempre in natura questi uccelli costruiscono un nido molto ampio fatto a “cupola”, di forma quasi mai perfettamente geometrica o simmetrica, fatto da erbe; questo è posto nella parte distale dei rami bassi ed è accuratamente imbottito da penne e fili d'erba.
In cattività il nido che si può utilizzare è quello a cassetta, in legno o meglio in plastica lavabile. Per imbottire il nido si può fornire loro delle fibre di juta, cocco e cotone, ma si può fornire anche del fieno. La femmina depone da tre a cinque uova. La cova dura circa tredici giorni. I piccoli vengono alimentati da entrambi i genitori e raggiungono lo svezzamento a circa trenta giorni di età. Per l'alimentazione dei piccoli si deve mettere a disposizione della coppia, oltre all'immancabile pastoncino, che deve essere presente tutto l'anno, si deve fornire semi germinati e talvolta anche delle tarme della farina tagliuzzate, per soddisfare il giusto apporto proteico dei pulli. Siccome, come sopra accennato, questi uccelli in natura vivono sempre in colonia, si può senza problemi, alloggiarli in voliera mista o con molti altri soggetti della medesima specie. Per far selezione ovviamente si deve alloggiargli divisi per coppie, ma mai in gabbie troppo piccoli, poiché hanno necessità di muoversi molto durante il giorno, pertanto è buona norma mettere più posatoi nella gabbia, in modo da dar loro la possibilità di spostarsi frequentemente.
Nell'ambito delle mostre ornitologiche è difficile poter ammirare questi uccelli, in quanto sono ancora pochi gli allevatori che li selezionano. Le mostre specialistiche di esotici sono delle buone occasioni per poterne osservare alcuni esemplari.

Scheda realizzata da Federico Vinattieri http://ornitologia.difossombrone.it

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