Epagneul Pont-Audemer
Atlante delle razze di Cani

Origine, classificazione e cenni storici

Origine: Francia.
Classificazione F.C.I.: Gruppo 7 - cani da ferma.

Il Épagneul Pont-Audemer deriva dall’antico “Chien D’oysel” e dall’”Epagneul Normanno”, entrambe oggi scomparse. L’attuale tipo è stato però formato nell’Ottocento dall’accoppiamento di un “Èpagneul francese” e con tutta probabilità da quello del Picard, con l’”Irish Water Spaniel”, che secondo alcuni, gli ha trasmesso le attitudini al lavoro in acqua. La razza è ormai poco diffusa nella sua regione francese originaria, situata tra l’Eure e la Senna Marittima. Razza di ottime qualità venatorie, essendo sempre stata selezionata per questo scopo. Quasi del tutto sconosciuto in Italia.

Aspetto generale

Cane di media taglia, mesomorfo mesocefalo. Classificato morfologicamente come tipo Braccoide. La razza è caratterizzata da una specie di parrucca sulla testa, formata da un ciuffo sul cranio e dalle orecchie ricoperte da pelo riccioluto. Ha un mantello di peli grossi, leggermente grassi e ricci. La razza unisce alla naturale robustezza un grande amore per l’acqua. Abbastanza ben proporzionato e di solida costruzione. Cane tarchiato e vigoroso.

Carattere

E' un eccellente nuotatore, e l’evoluzione lo ha portato ad avere i piedi palmati. Il suo metodo di lavoro è uguale a quello dell’”Èpagneul, con esclusione del “Breton”. È considerato da molte persone, uno specialista nella caccia alla selvaggina selvatica. La razza esige una periodica attenzione per il pelo e per la pulizia generale. Il suo attaccamento alle persone è proverbiale, per tutti coloro che conoscono la razza. Cane simpatico sia per il suo aspetto, sia per il suo temperamento sempre allegro.

Épagneul Pont-Audemer
Épagneul Pont-Audemer (foto www.voschiens.com)

Épagneul Pont-Audemer Épagneul Pont-Audemer (foto http://wamiz.com)

Standard

Altezza:  tra i 52 ed i 58 cm al garrese.

Tronco: torace profondo, largo, disceso, fino all’attaccatura del gomito, costole lunghe e sporgenti, l’ultima vicina all’anca. Dorso dritto o leggermente convesso. Reni abbastanza corte, larghe, solide, muscolose. Anche sporgenti, all’altezza del dorso. Groppa appena leggermente obliqua. Fianchi piatti e un po’ rientrati.
Testa e muso: cranio rotondo e ben sviluppato alla sommità, cresta occipitale prominente, pareti laterali piuttosto rotonde, unite al muso da uno stop leggero, ma marcato. Naso lungo, con una prominenza nel mezzo. Labbra fini e poco discese, rendono il muso piuttosto appuntito.
Tartufo: bruno, piuttosto appuntito, sporge sensibilmente davanti al labbro.
Denti: forti, completi nel numero.
Collo: un po’ arcuato, muscoloso, ha una bella linea e si unisce finemente alla testa e solidamente alle spalle.
Orecchie: di spessore medio, piatte, attaccate un po’ basse per non ingombrare le guance, lunghe e guarnite di peli lunghi molto ricci, unite al ciuffo in modo da formare una bella parrucca riccia che incornicia bene la testa.
Occhi: color ambra scuro o nocciola, piuttosto piccoli, ben inseriti nell’orbita, sguardo franco e buono.
Arti: braccia forti e muscolose. Cosce dritte, discese, muscolose, punta della natica sporgente, garretti larghi e dritti. Tarsi piuttosto corti, guarniti da una frangia riccia. Coscia ben tornita, guarnita da una “braghetta” di pelo. Evitare gli speroni. Piedi rotondi, a piombo, guarniti di lunghi peli ricci tra le dita.
Spalla: forte, lunga, obliqua, ben unita alla sommità dorsale.
Andatura: piuttosto veloce e sciolta.
Muscolatura: ben sviluppata ed evidente negli arti posteriori.
Coda: attaccata quasi all’altezza della linea delle reni, portata abbastanza dritta, generalmente accorciata ad un terzo.
Pelo: riccio e leggermente ruvido.
Colori ammessi: marrone, marrone e grigio screziato, con riflessi foglia morta.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, misure fuori standard, mancinismo, fianchi grassi, naso corto, tartufo nero, cranio piatto sui lati, mantello nero, piedi stretti, attaccatura alta della coda, anche basse, braccia magre, occhio chiaro, movimento scorretto, monorchidismo, criptorchidismo.

a cura di Vinattieri Federico - www.difossombrone.it

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