Montescudaio DOC
Atlante dei prodotti tipici - Vini DOP e IGP

Zona di produzione e storia

La zona di produzione delle uve atte alla produzione dei vini a DOC “Montescudaio” ricade nella provincia di Pisa e comprende i terreni vocati alla qualità dei territori amministrativi dei comuni di Casale Marittimo Castellina Marittima Guardistallo Montecatini Val di Cecina Montescudaio Riparbella Santa Luce.

Di fondamentale importanza sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata tradizione, hanno contribuito ad ottenere i vini DOC “Montescudaio”.
Il rapporto tra il territorio del Montescudaio e la viticoltura ha una tradizione millenaria.
Questa frase può rappresentare la sintesi di quello che oggi è quest'area, senza essere un mero topos letterario.
Infatti, la presenza della vite si può far risalire con certezza all'era etrusca, grazie al ritrovamento del "cinerario dì Montescudaio" (VII sec. a.C.) che raffigura un banchetto funebre con un grande vaso "cratere" nel quale veniva mescolato il vino con l’acqua, secondo l'uso greco. Ma la storia accerta anche che, nel 1092, Gherardo della Gherardesca, dona al monastero, da lui stesso fondato, una chiesa, vigneti ed altri benefici, riservandosi il diritto di eleggere la Madre Superiore.
Un legame, quindi, stretto, forte che porta la viticoltura ad essere una delle fonti economiche più importanti di quest'area della bassa Val di Cecina (ma che si estende a tutta la Valle) e che, con un livello di consumi pro-capite alto - frutto di una cultura che vedeva nel vino un alimento ed una fonte di calorie - di conseguenza alza anche i livelli di produzione ed il "business" attorno alla vite, specialmente a partire dal secondo dopoguerra.
Nel corso dei secoli, quindi, la viticoltura ha mantenuto il ruolo della coltura principale e di riferimento del territorio, attorno a cui sono ruotati gli altri settori produttivi agricoli, fino all’inizio degli anni settanta, con il passaggio dalla conduzione associata “mezzadrile”, a quella “in economia”.
Questo passaggio epocale, ha determinato una completa ristrutturazione le vecchie superfici vitate, spesso costituite da filari promiscui con altre coltivazioni, trasformandole in nuovi vigneti specializzati moderni e facilmente meccanizzabili.
Ne scaturisce un forte impulso, quindi, a muovere i primi passi verso soluzioni più nuove: dallo sfuso alla bottiglia ed alle sinergie tra coltivatori. Successivamente si hanno la nascita, nel 1968, della Sagra del vino e con Decreto del Presidente della Repubblica del 2 Novembre 1976, nella logica di un’attiva difesa dei vini tipici del territorio, venne approvato il primo disciplinare, definendo per la prima volta la zona di produzione dei vini DOC “Montescudaio”, l'ottenimento della Doc, nel 1977, con due tipologie: un rosso a base di sangiovese, trebbiano, malvasia, e altre varietà come canaiolo e colorino, ed un bianco, a base di trebbiano, malvasia e vermentino, che può essere prodotto anche come Vin Santo, secco, semisecco o dolce. Disciplinare che, con la modifica dal 1999, prevede l'utilizzo dei vitigni cosiddetti "innovativi" come il cabernet, ad esempio).
Dal punto di vista del legame con il territorio - che comprende tutti i comuni della Val di Cecina, esclusa Volterra - si moltiplicano le iniziative nelle quali i prodotti tipici della valle, tra cui spicca il vino, la fanno da padrone. Proprio nel centro di Montescudaio è inaugurata la Casa del vino, emblema di questa sinergia.
L’incidenza dei fattori umani ed in particolare grazie al lavoro sapiente dei produttori vitivinicoli, all’applicazione delle moderne pratiche enologiche connesse con il disciplinare di produzione ed all’attivismo dell’industria di settore, hanno contribuito notevolmente a creare le condizioni affinchè i vini DOC MONTESCUDAIO abbiano ottenuto una importante diffusione ed apprezzamenti sui mercati.

Montescudaio Doc Montescudaio Doc (foto www.consorziovinomontescudaiodoc.it)

Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche

Base ampelografica
I vini a denominazione di origine controllata “Montescudaio” devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti, aventi nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
“Montescudaio” rosso:
Sangiovese minimo 50%.
Altri vitigni a bacca rossa, idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Toscana, da soli o congiuntamente nella misura massima del 50%.
I vini a denominazione di origine controllata “Montescudaio” con la specificazione dei vitigni Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Merlot e Sangiovese devono essere ottenuti con uve provenienti dai corrispondenti vitigni per almeno l’85%.
Possono concorrere alla produzione di detti vini altri vitigni a bacca rossa, idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Toscana, nella misura massima del 15%.
“Montescudaio” bianco e “Montescudaio” Vin Santo:
Trebbiano toscano minimo: 50%.
Altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Toscana, da soli o congiuntamente nella misura massima del 50%.
I vini a denominazione di origine controllata “Montescudaio” con la specificazione dei vitigni Chardonnay, Sauvignon e Vermentino devono essere ottenuti con uve provenienti dai corrispondenti vitigni per almeno l’85%.

I vini a denominazione di origine controllata «Montescudaio» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

“Montescudaio” rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.

“Montescudaio” Cabernet franc e Cabernet sauvignon:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.

“Montescudaio” Merlot:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.

“Montescudaio” Sangiovese:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.

“Montescudaio” rosso riserva, “Montescudaio” Cabernet riserva, “Montescudaio” Merlot riserva, “Montescudaio” Sangiovese riserva:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l.

“Montescudaio” bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.

“Montescudaio” Chardonnay:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.

“Montescudaio” Sauvignon:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.

“Montescudaio” Vermentino:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.

“Montescudaio” Vin Santo:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 16,00% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l.

E’ in facoltà del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, modificare con proprio decreto, i limiti minimi dell’acidità totale e dell’estratto non riduttore.

Caratteristiche organolettiche

I vini a denominazione di origine controllata «Montescudaio» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

“Montescudaio” rosso:
colore: rosso più o meno intenso, tendente al granato con l’età;
odore: intenso, caratteristico;
sapore: asciutto, buona corposità, armonico.

“Montescudaio” Cabernet franc e Cabernet sauvignon:
colore: rosso rubino intenso, con riflessi violacei, tendente al granata con l’invecchiamento;
odore: intenso, persistente, caratteristico;
sapore: asciutto, armonico.

“Montescudaio” Merlot:
colore: rosso rubino, con riflessi violacei, tendente al granata con l’invecchiamento;
odore: vinoso, gradevole;
sapore: asciutto, morbido, pieno, armonico.

“Montescudaio” Sangiovese:
colore: rosso rubino, tendente al granata con l’invecchiamento;
odore: vinoso, caratteristico;
sapore: asciutto, armonico, giustamente tannico.

“Montescudaio” rosso riserva, “Montescudaio” Cabernet riserva, “Montescudaio” Merlot riserva, “Montescudaio” Sangiovese riserva:
colore: rosso rubino con sfumature granata;
odore: ampio e complesso;
sapore: asciutto, caldo, armonico, persistente.

“Montescudaio” bianco:
colore: giallo paglierino, più o meno intenso;
profumo: fine e fruttato;
sapore: asciutto, sapido, armonico.

“Montescudaio” Chardonnay:
colore: giallo paglierino più o meno intenso;
profumo: ampio, caratteristico;
sapore: asciutto e armonico.

“Montescudaio” Sauvignon:
colore: giallo paglierino più o meno intenso;
odore: ampio e caratteristico:
sapore: asciutto ed armonico.

“Montescudaio” Vermentino:
colore: giallo paglierino più o meno intenso;
profumo: ampio e fruttato;
sapore: asciutto ed armonico.

“Montescudaio” Vin Santo:
colore: dal giallo paglierino carico al dorato e all’ambrato intenso;
odore: intenso, etereo, caratteristico;
sapore: secco, caldo. Armonico, vellutato , più rotondo l’amabile.

In relazione all’eventuale conservazione in recipienti di legno, ove consentita, il sapore dei vini può rilevare un lieve sentore di legno.

Abbinamenti e temperatura di servizio

Variano a seconda della tipologia di vino.

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