Pesce gatto - Ictalurus melas Rafinesque
Atlante delle specie allevate - Specie d'acqua dolce

Classificazione

Classe: Actinopterygii
Ordine: Siluriformes
Famiglia: Ictaluridae
Genere: Ictalurus
Specie: I. melas Rafinesque, 1820
Sinonimi: Ameiurus melas, Silurus melas

Pesce gatto Ictalurus melas Pesce gatto Ictalurus melas Rafinesque (foto http://pond.dnr.cornell.edu)

Caratteristiche morfologiche

Il pesce gatto possiede un corpo robusto  a sezione cilindrica nella parte anteriore e compresso in quella posteriore. La testa è piuttosto larga e depressa e la sua lunghezza è generalmente compresa tra il 24,5% ed il 28,5% di quella totale del pesce. Il pesce gatto è dotato di un’ampia bocca con labbra carnose e caratterizzata dalla presenza di 4 paia di barbigli: uno impiantato in corrispondenza dei fori nasali posteriori; uno che si origina dal labbro superiore ai lati della bocca ed altri due che si sviluppano posteriormente alla mandibola.
La pinna dorsale è piuttosto corta, dotata di un raggio anteriore spiniforme ed un margine posteriore dentellato. Le pinne pettorali sono ampie e di forma arrotondata, mentre la pinna caudale evidenzia un margine rettilineo o appena convesso.
Gli occhi sono piccoli, protendenti e separati da uno spazio interorbitale. La linea mostra un andamento rettilineo e tende ad incurvarsi verso l’alto nella parte anteriore. Il corpo del pesce gatto presenta una colorazione bruno-nerastra, che tende al verde-nerastro sul dorso e va a schiarirsi gradualmente che ci si avvicina sui fianchi, mentre il ventre risulta bianco-giallastro. I barbigli generalmente mostrano una tonalità verdastra tendente al nero, le pinne hanno un colore brunastro e normalmente alla base della coda è presente una fascia verticale chiara.
I giovani presentano una serie di piccole macchie rotonde lungo i fianchi, che tendono a scomparire gradualmente con la crescita.  

Biologia ed habitat

Il pesce gatto è una specie alloctona originaria delle zone occidentali degli  Stati Uniti, dove è presente dai Grandi Laghi fino al Messico, mentre la sua introduzione in Italia ed in gran parte dell'Europa è avvenuta nei primi del ‘900.
Questa specie predilige le acque calde o temperate e tende ad occupare le zone di basso fondale, caratterizzate da substrato melmoso, ricco di ostacoli e di vegetazione. Il pesce gatto è moderatamente fotofobo, infatti entra in attività durante le ore crepuscolari e notturne e si aggira sul fondo alla ricerca di cibo, utilizzando i barbigli tattili.
La specie tollera molto bene le carenze di ossigeno e questa caratteristica gli permette di superare senza troppa difficoltà i periodi di magra estivi e di sopravvivere anche in ambienti degradati.
Nei primi mesi di vita il pesce gatto si nutre prevalentemente di microrganismi planctonici e piccoli invertebrati acquatici, mentre nella fase adulta la dieta appare molto varia e comprende elementi vegetali, detriti organici, uova di pesce, crostacei, avannotti,  molluschi ed anellidi. Nei corsi d’acqua nei quali vi è la massiccia presenza di pesci gatto, molto frequentemente si nota una riduzione numerica degli altri pesci. Questo fatto è attribuibile alla voracità di questo animale, che ingerisce notevoli quantitativi di uova ed avannotti, causando notevoli danni alle altre specie, soprattutto durante il periodo riproduttivo.
Il pesce gatto raggiunge la maturità sessuale a due anni di età e la riproduzione avviene nel periodo primaverile-estivo.
Le uova sono tenute insieme da una massa gelatinosa e le femmine ne possono deporre un numero variabile 400 e 2000 unità, a seconda della taglia degli esemplari. Il tempo necessario alla schiusa dipende dalla temperatura dell’acqua e fino a quel momento le uova vengono sorvegliate da entrambi i genitori che provvedono a proteggerle e le mantengono ossigenate.
Gli avannotti, una volta che hanno riassorbito il sacco vitellino vivono in gruppo per alcune settimane e vengono costantemente controllati dal genitore maschio, fino al momento in cui raggiungono i 2-3 cm di lunghezza.

Tecniche di allevamento

L’allevamento del pesce gatto comune ebbe inizio nella bassa modenese negli anni ’70 a partire da novellame raccolto in natura. Nel corso degli anni poi questa pratica si diffuse anche in altre province dell’ Emilia Romagna e nelle regioni Veneto e Lombardia, dove andava ad occupare le aree marginali di numerose aziende agricole. Il pesce gatto viene tuttoggi  allevato quasi esclusivamente negli stagni in terra, che generalmente sono di forma rettangolare ed hanno superfici comprese tra 1.000 e 6.000 m2. La profondità di questi bacini varia da 1,20-1,50 m, in modo da impedire lo sviluppo eccessivo della vegetazione di ripa, mentre la pendenza del fondo generalmente è del 2-4% orientata verso il punto di raccolta. Quest’ultimo è rappresentato da un’area di superficie pari al 3-10% di quella dello stagno e da una profondità superiore di circa 30-50 cm.
Le dimensioni degli stagni possono variare in funzione dell’ampiezza delle superfici adibite ad allevamento, delle disponibilità idriche e della permeabilità del terreno.

Produzione degli avannotti
La produzione di avannotti si basa sulla riproduzione naturale che avviene negli stagni  di ingrasso nel periodo compreso tra giugno e luglio, nel momento in cui la temperatura delle acque oscilla tra 22 e 28°C.
Attualmente il sistema più utilizzato, comunque è quello basato sull’impiego di bacini di riproduzione, che hanno una superficie compresa tra 4.000 e 6.000 m2. All’interno di queste strutture, all’inizio della stagione primaverile o nell’autunno, vengono rilasciati i riproduttori di entrambi i sessi, che hanno un peso corporeo compreso tra 150 e 300 g.  Nel caso che la pratica del sessaggio risulti difficoltosa, viene rilasciato un totale di 300-500 kg di riproduttori/ha.
Le uova, che sono adesive e color crema, vengono deposte all’interno di un nido circolare scavato nel terreno lungo le rive o in acque poco profonde. La deposizione viene effettuata in una o più riprese ravvicinate ed il numero di uova generalmente arriva a 6.000-8.000/kg di peso corporeo
I tempi di schiusa variano in dipendenza della temperatura dell’acqua ed è dimostrato che qualora vi siano livelli termici di 22-24°C, l’incubazione ha una durata compresa tra 7 e 10 giorni. Le larve, prive di pigmento, restano semi immobili sul posto sino al riassorbimento quasi completo del sacco vitellino ed iniziano a mostrare i primi segni di pigmentazione quando hanno un’età di 4-6 giorni. In questo periodo inizia la fase attiva di ricerca del cibo presente in natura, che avviene sotto la sorveglianza del genitore. A partire da questo momento si può dare inizio alla somministrazione di alimenti sfarinati o sbriciolati fini, che prosegue fino a quando gli avannotti raggiungono le dimensioni di 7-10 cm.

Produzione di soggetti destinati all’ingrasso
Il trasferimento del novellame all’interno dei bacini di ingrasso ha luogo durante l’autunno del primo anno di vita, o più frequentemente nella primavera del secondo. Questi stagni hanno una superficie compresa tra 1.000 e 6.000 m2 ed il livello del corpo idrico all’interno viene mantenuto tra 1,20 e 1,50 m.
I giovanili, al momento della semina mostrano una lunghezza del corpo compresa tra di 7-10 cm ed un peso di 5-10 g. Il quantitativo di individui inseriti nei bacini di ingrasso può oscillare tra 2 e 10 soggetti/m2.  Nella maggior parte delle situazioni, seminando gli stagni con una densità di 3-5 avannotti/ m2 è possibile ottenere produzioni finali di 3-5 t/ha.
Nel caso in cui la semina venga effettuata in primavera si prosegue con la somministrazione dell’alimento, che consiste in mangime sfarinato misto distribuito tramite gli alimentatori a tempo, ai quali generalmente si affiancano autoalimentatori a tramoggia riforniti con sbriciolato. I maggiori incrementi ponderali si verificano nel corso dei mesi estivi, al termine dei quali la taglia commerciale di 150 g ed oltre viene raggiunta dal 75-80% degli individui.

Produzioni e mercato

Il pesce gatto viene commercializzato soprattutto in alcune zone dell’area padana, dove questo prodotto, facente parte della cucina tradizionale, viene apprezzato da una buona fetta di consumatori. Le sue carni sono piuttosto simili a quelle dell’anguilla, hanno un colore giallo arancio e vengono considerate molto gustose. Questa specie viene allevata anche per l’introduzione nei laghetti di pesca sportiva, in quanto le elevate doti di combattività che la contraddistinguono vengono largamente apprezzate dagli appassionati a questo tipo di attività.

Fonti bibliografiche:
- MANZONI P., TEPEDINO V., copyright Eurofishmarket (2008). GRANDE ENCICLOPEDIA ILLUSTRATA DEI PESCI. Guida al riconoscimento di oltre 600 specie presenti nelle acque d’Europa o importate sui mercati europei. Ordine : Siluriformes famiglia : Ictaluridae. Pesce gatto (Ictalurus melas);
- www.ittiofauna.org. Pesce gatto nero;
-  CATAUDELLA S., BRONZI P. (2001). ACQUACOLTURA RESPONSABILE Verso le produzioni acquatiche del terzo millennio. Le specie allevate. Pescegattocoltura. Pesce gatto comune.

Scheda curata da Lapo Nannucci >>>

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