Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte
| TIPOLOGIA A | ANALISI DEL TESTO | 
S. QUASIMODO, Uomo del mio tempo
| 1 | Sei ancora quello della pietra e della fionda, | 
| 2 | uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, | 
| 3 | con le ali maligne, le meridiane di morte, | 
| 4 | - t'ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche, | 
| 5 | alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu, | 
| 6 | con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, | 
| 7 | senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, | 
| 8 | come sempre, come uccisero i padri, come uccisero | 
| 9 | gli animali che ti videro per la prima volta. | 
| 10 | E questo sangue odora come nel giorno | 
| 11 | quando il fratello (1) disse all'altro fratello: | 
| 12 | "Andiamo ai campi". E quell'eco fredda, tenace, | 
| 13 | è giunta fino a te, dentro la tua giornata. | 
| 14 | Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue | 
| 15 | salite dalla terra, dimenticate i padri: | 
| 16 | le loro tombe affondano nella cenere, | 
| 17 | gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore. | 
		      Salvatore Quasimodo, siciliano (1901-1968),
		      collaboratore delle maggiori riviste letterarie del ventennio,
		      insegnante di italiano al Conservatorio di Milano, fu premio Nobel nel
		      1959.
		      Rappresentante autorevole dell'ermetismo, cioè di una scuola poetica
		      caratterizzata dalla concezione della poesia come linguaggio assoluto,
		      puro, suggestivo, musicale, a seguito dell'esperienza della guerra e del
		      dopoguerra si orientò in una direzione diversa: i poeti dovevano saper
		      dialogare con gli altri uomini ed esprimere i temi sociali. Questa
		      poesia, inserita nella raccolta "Giorno dopo giorno"
		      pubblicata nel 1947, riflette questo orientamento.
            
            1. Comprensione del testo
		      Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo in
		      non più di dieci righe.
            
            2. Analisi del testo
		         2.1. Spiega il significato delle espressioni
		      "ali maligne", "meridiane di morte" (v. 3) e
		      confrontale con la definizione che il poeta dà dell'uomo al v. 1.
		         2.2. Interpreta la connessione tra
		      "scienza esatta" e "sterminio" (v. 6) e spiega il
		      significato della parola "persuasa" che fa da connettivo.
		         2.3. Illustra il senso della espressione
		      "E questo sangue odora" (v. 10) partendo dalla dura
		      affermazione dei versi 7 - 9.
		         2.4. La preposizione "senza", il
		      verbo "uccidere", la congiunzione "come" si ripetono
		      con insistenza nei versi 7 - 8. Per comunicare che cosa?
		         2.5. Rifletti sul rapporto tra l'uomo
		      "senza Cristo" (v. 7) e il ricordo di Caino e Abele (v. 11).
		         2.6. Nei versi conclusivi (14-17) i figli sono
		      esortati a dimenticare i padri con alcune metafore. Spiegane il
		      significato.
            
            3. Interpretazione complessiva e approfondimenti
		      Questa poesia è stata scritta nell'ultimo, atroce periodo della seconda
		      guerra mondiale. Contestualizzala, scegliendo uno o più dei seguenti
		      ambiti di riferimento:
		         - altre liriche dello stesso Quasimodo;
		         - testi poetici di autori a lui contemporanei o
		      correnti artistico-letterarie coeve;
		         - la situazione socio-economica e politica dell'Italia
	        nella prima metà del Novecento.
| TIPOLOGIA B | Redazione di un
                  "SAGGIO BREVE" o di un "ARTICOLO DI
                GIORNALE" | 
|---|
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
		      Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di
		      "articolo di giornale", utilizzando i documenti e i dati che
		      lo corredano.
		      Se scegli la forma del "saggio breve", interpreta e confronta
		      i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la
		      tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed
		      esperienze di studio.
		      Da' al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una
		      destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di
		      ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro).
		      Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui
		      potrai dare eventualmente uno specifico titolo.
		      Se scegli la forma dell' "articolo di giornale", individua nei
		      documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano
		      rilevanti e costruisci su di essi il tuo 'pezzo'.
		      Da' all'articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul
		      quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa,
		      giornale scolastico, altro).
		      Per attualizzare l'argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o
		      reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo).
		      Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque
		      colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
                  
		      ARGOMENTO: Poeti e paesaggio natio
DOCUMENTI
Traversando la maremma toscana
                
		      Dolce paese, onde portai conforme
		      l'abito fiero e lo sdegnoso canto
		      e il petto ov'odio e amor mai non s'addorme,
		      pur ti riveggo, e il cuor mi balza in tanto.
		      
		      Ben riconosco in te le usate forme
		      con gli occhi incerti tra 'l sorriso e il pianto,
		      e in quelle seguo de' miei sogni l'orme
		      erranti dietro il giovenile incanto.
		      
		      Oh, quel che amai, quel che sognai, fu in vano;
		      e sempre corsi e mai non giunsi il fine;
		      e dimani cadrò. Ma di lontano
		      
		      pace dicono al cuor le tue colline
		      con le nebbie sfumanti e il verde piano
		      ridente ne le piogge mattutine.
		      G. CARDUCCI, Rime nuove, 1885
da Liguria
		                                          Liguria,
		      l'immagine di te sempre nel cuore,
		      mia terra, porterò, come chi parte
		      il rozzo scapolare (1) che gli appese
		      lagrimando la madre.
		      …
		      Marchio d'amore nella carne, varia
		      come il tuo cielo ebbi da te l'anima,
		      Liguria, che hai d'inverno
		      cieli teneri come a primavera.
		      Brilla tra i fili della pioggia il sole,
		      bella che ridi
		      e d'improvviso in lagrime ti sciogli.
		      …
		      Ché non giovano, a dir di te, parole:
		      il grido del gabbiano nella schiuma
		      la collera del mare sugli scogli
		      è il solo canto che s'accorda a te.
		      C. SBARBARO, Rimanenze, 1922
(1) scapolare: rettangolo
		      di stoffa legato ad una striscia che si appende al collo per devozione
            
		      I pastori
		      
		      Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
		      Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
		      lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
		      scendono all'Adriatico selvaggio
		      che verde è come i pascoli dei monti.
		      
		      Han bevuto profondamente ai fonti
		      alpestri, che sapor d'acqua natìa
		      rimanga ne' cuori esuli a conforto,
		      che lungo illuda la lor sete in via.
		      Rinnovato hanno verga d'avellano.(1)
		      
		      E vanno pel tratturo (2) antico al piano,
		      quasi per un erbal fiume silente,
		      su le vestigia degli antichi padri.
		      O voce di colui che primamente
		      conosce il tremolar della marina!
		      
		      Ora lungh'esso il litoral cammina
		      la greggia. Senza mutamento è l'aria.
		      Il sole imbionda sì la viva lana
		      che quasi dalla sabbia non divaria.
		      Isciacquìo, calpestìo, dolci romori.
		      
		      Ah perché non son io co' miei pastori?
		      G. D'ANNUNZIO, Alcyone, 1903
(1) verga d'avellano: il
		      bastone di nocciolo con cui i pastori guidano il gregge e si sostengono
		      nel cammino.
		      (2) tratturo: vie larghe come fiumane
		      verdeggianti d'erbe, che dalle alture conducono ai piani le greggi
		      migranti.
            
		      Trieste
		      
		      Ho attraversata tutta la città.
		      Poi ho salita un'erta,
		      popolosa in principio, in là deserta,
		      chiusa da un muricciolo:
		      un cantuccio in cui solo
		      siedo; e mi pare che dove esso termina
		      termini la città.
		      
		      Trieste ha una scontrosa
		      grazia. Se piace,
		      è come un ragazzaccio aspro e vorace,
		      con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
		      per regalare un fiore;
		      come un amore
		      con gelosia.
		      
		      Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via
		      scopro, se mena a l'ingombrata spiaggia,
		      o alla collina cui, sulla sassosa
		      cima, una casa, l'ultima, s'aggrappa.
		      Intorno
		      circola ad ogni cosa
		      un'aria strana, un'aria tormentosa,
		      l'aria natia.
		      La mia città che in ogni parte è viva,
		      ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
		      pensosa e schiva.
		      U. SABA, Trieste e una donna, 1910-12
| Addio, monti sorgenti dall'acque… |  | 
| Disegno di R. GUTTUSO per l'edizione de "I promessi sposi", EINAUDI, 1960 | 
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
                  
              Il dibattito sulla evoluzione del concetto di stato sociale
DOCUMENTI
"Il termine welfare state venne usato per la prima volta in Gran Bretagna dopo la seconda guerra mondiale, per descrivere il tipo di stato "ricostruito" dal governo laburista col più ampio consenso. Il termine è sopravvissuto alla caduta di quel governo (1951). [...] Il potere politico, nel welfare state, poteva essere impiegato per modificare, con mezzi legislativi e amministrativi, il gioco delle forze del mercato. In tre possibili direzioni: 1) garantire ai singoli e alle famiglie un minimo reddito indipendente dal valore di mercato del loro lavoro o dal loro patrimonio; 2) ridurre l'insicurezza sociale mettendo chiunque in grado di far fronte a difficili congiunture: malattia, vecchiaia, disoccupazione; 3) garantire a tutti, senza distinzione di classe e di reddito, le migliori prestazioni possibili (l'ottimo, non il minimo) relativamente a un complesso di servizi predeterminati".
A. BRIGGS, Welfare State: passato, presente, futuro, Mondo Operaio, II, 1985
"Lo stato-provvidenza realizzato in Europa a partire dal 1945-46 ha cambiato natura e funzione. Ancora tra le due guerre, il suo scopo era quello dell'assistenza, di un riequilibrio precario delle disfunzioni sociali più evidenti, nel quadro di una preoccupazione politica che consisteva nel neutralizzare la lotta di classe nel momento di sviluppo della grande industria. […] Dopo il 1945, l'incremento molto sensibile delle spese sociali per il canale dello stato-provvidenza appare come uno dei motori necessari per dare impulso alla crescita economica, mediante lo sviluppo della produttività del lavoro. [...] Il progresso sociale è una componente indispensabile dello sviluppo, perché partecipa all'ampliamento del mercato interno, al miglioramento della produttività lavorativa, contribuendo a una ripresa degli investimenti, delle opportunità di lavoro e di impiego".
F. DEMIER, Lo stato sociale, in "Storia e dossier", Febbraio 1989
"L'attuale dibattito sulla crisi dello Stato
		      sociale e assistenziale non riguarda solo l'aumento degli oneri
		      finanziari. La critica è rivolta anche alla crescente
		      burocratizzazione, centralizzazione, professionalizzazione,
		      monetarizzazione e giuridificazione, collegate allo sviluppo dello Stato
		      sociale. E' difficilmente contestabile il fatto che lo Stato sociale sia
		      stato un forte motore di trasformazione della società ma che, ampliando
		      le funzioni pubbliche nel campo della sicurezza sociale, abbia anche
		      distrutto l'ambiente sociale, indebolito il potenziale di iniziativa
		      personale e limitato l'autonomia dei singoli. L'individuo è stato
		      assoggettato alle regole disciplinatorie dello Stato sociale ed ha perso
		      la libera disponibilità su un'ampia parte dei propri beni. Molti
		      chiedono perciò di risolvere i problemi sociali in modo più deciso,
		      attraverso il mercato o ridando slancio alla funzione sociale dei
		      gruppi, come le organizzazioni di autotutela ed in particolare la
		      famiglia. Quest'ultimo punto appare tanto più necessario, in quanto, ad
		      esempio, alcolizzati, tossicodipendenti, malati di AIDS o malati cronici
		      necessitano non solo di aiuto materiale ma anche, soprattutto, di
		      dedizione umana".
		      G. A. RITTER, Storia dello Stato sociale, Roma-Bari, 1996
"In realtà, si profila l'esigenza di ripartire
		      dal basso poiché, se è vero che la crescente articolazione e
		      sofisticazione della domanda dei cittadini ha rappresentato l'aspetto
		      veramente dirompente rispetto alla rottura del modello di welfare
		      tradizionale, statocentrico e monopolista, di fatto, nei processi
		      di ridefinizione organizzativa e funzionale del nostro modello di
		      politiche sociali gli utenti hanno svolto finora un ruolo del tutto
		      residuale. [...] Invece, laddove i soggetti di offerta hanno operato
		      "sporcandosi le mani" con i bisogni sociali emergenti, anche
		      estremi, si sono registrati i risultati più importanti in termini
		      d'innovazione dei modelli di intervento e qualità delle prestazioni
		      (emblematica sotto questo aspetto è tutta la vicenda del terzo settore
		      nel campo dell'assistenza ai tossicodipendenti ed ai malati di Aids,
		      oppure negli interventi a favore dei minori ecc..)".
		      34° Rapporto annuale sulla situazione sociale del
		      paese 2000 - Sintesi, CENSIS  
3. AMBITO STORICO - POLITICO
                  
		      La memoria storica tra custodia del passato e progetto per il futuro
DOCUMENTI
"Osserva il gregge che pascola davanti a te: non
		      sa che cosa sia ieri, che cosa sia oggi; salta intorno, mangia,
		      digerisce, salta di nuovo, e così dal mattino alla sera e giorno dopo
		      giorno, legato brevemente con il suo piacere e con il suo dispiacere,
		      attaccato cioè al piolo dell'attimo e perciò né triste né annoiato
		      ... L'uomo chiese una volta all'animale: Perché mi guardi soltanto
		      senza parlarmi della tua felicità? L'animale voleva rispondere e dire:
		      Ciò avviene perché dimentico subito quello che volevo dire - ma
		      dimenticò subito anche questa risposta e tacque; così l'uomo se ne
		      meravigliò. Ma egli si meravigliò anche di se stesso, di non poter
		      imparare a dimenticare e di essere sempre attaccato al passato: per
		      quanto lontano egli vada e per quanto velocemente, la catena lo
		      accompagna. È un prodigio: l'attimo, in un lampo, è presente, in un
		      lampo è passato, prima un niente, dopo un niente, ma tuttavia torna
		      come fantasma e turba la pace di un istante successivo. Continuamente si
		      stacca un foglio dal rotolo del tempo, cade, vola via - e
		      improvvisamente rivola indietro, in grembo all'uomo. Allora l'uomo dice
		      'mi ricordo'."
		      F. NIETZSCHE, Considerazioni inattuali - Sull'utilità
		      e il danno della storia per la vita, 1884
"La distruzione del passato, o meglio la
		      distruzione dei meccanismi sociali che connettono l'esperienza dei
		      contemporanei a quella delle generazioni precedenti, è uno dei fenomeni
		      più tipici e insieme più strani degli ultimi anni del Novecento. La
		      maggior parte dei giovani alla fine del secolo è cresciuta in una sorta
		      di presente permanente, nel quale manca ogni rapporto organico con il
		      passato storico del tempo in cui essi vivono. Questo fenomeno fa sì che
		      la presenza e l'attività degli storici, il cui compito è di ricordare
		      ciò che gli altri dimenticano, siano ancor più essenziali alla fine
		      del secondo millennio di quanto mai lo siano state nei secoli scorsi. Ma
		      proprio per questo motivo gli storici devono essere più che semplici
		      cronisti e compilatori di memorie, sebbene anche questa sia la loro
		      necessaria funzione.".
		      E. J. HOBSBAWM, Il secolo breve, Milano, 1997
"Mai si è parlato tanto di memoria da quando è
		      caduto il Muro di Berlino nell'autunno '89, e tuttavia questo discorrere
		      concitato restava ingabbiato nel nominalismo: i fatti riesumati non
		      erano che flatus vocis, il cui significato sembrava destinato a
		      sperdersi. [...] La storia recente dell'uomo europeo si riassume in
		      questa incapacità di cadere nel tempo, e riconoscerlo. Di lavorare
		      sulla memoria, ma anche di oltrepassarla per estenderne i confini e
		      costruire su di essa. [...] Quel che ci salva, e ci dà il senso del
		      tempo, è il nostro "esser nani che camminano sulle spalle di
		      giganti". I giganti sono le nostre storie, i successivi e
		      contraddittori volti che abbiamo avuto in passato, e in quanto tali
		      personificano il vissuto personale e collettivo che ci portiamo dietro
		      come bagagli. Dalle loro alte spalle possiamo vedere un certo numero di
		      cose in più, e un po' più lontano. Pur avendo la vista assai debole
		      possiamo, col loro aiuto, andare al di là della memoria e
		      dell'oblio".
		      B. SPINELLI, Il sonno della memoria, Milano,
		      2001
"La memoria è il rombo sordo del tempo,
		      scandisce il distacco dal passato per tentare di capire quel che è
		      accaduto".
		      E. LOEWENTHAL, "La Stampa", 25.1.2002  
4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
                  
		      Conoscenza, lavoro e commercio nell'era di INTERNET 
DOCUMENTI
"Cento anni fa, il 12 Dicembre 1901, i tre punti
		      del codice Morse che stanno per la lettera "s" passarono per
		      la prima volta da una sponda all'altra dell'Atlantico, attraversarono
		      l'etere. Non lungo un cavo sottomarino ma nell'aria, da una stazione
		      trasmittente in Cornovaglia a una piccola costruzione distante tremila
		      chilometri con sopra, appeso a un aquilone, un filo oscillante nel vento
		      rabbioso del Canada. Nasceva la radiotelegrafia a grande distanza. Il
		      suo inventore, Guglielmo Marconi, diventa di colpo famoso nel mondo. Da
		      allora quel nome significa progresso, cosmopolitismo, modernità".
		      G. M. PACE, "La Repubblica", 12 dicembre 2001
"Con lo sviluppo delle tecnologie per il
		      trattamento delle informazioni e della telematica, la questione [quella
		      del rapporto tra istanze economiche e istanze dello Stato] rischia di
		      divenire ancora più spinosa. Ammettiamo per esempio che un'impresa come
		      la IBM (International Business Machines) sia autorizzata ad occupare un
		      corridoio orbitale attorno alla terra per piazzarvi dei satelliti di
		      comunicazione e/o delle banche di dati. Chi vi avrà accesso? Chi
		      deciderà quali siano i canali e i dati riservati? Lo Stato? Oppure esso
		      sarà un utente come tutti gli altri? Nascono in tal modo nuovi problemi
		      giuridici ed attraverso di essi si pone la domanda: chi saprà? La
		      trasformazione della natura del sapere può dunque generare un effetto
		      di retroazione nei confronti dei poteri pubblici stabiliti tale da
		      costringerli a riconsiderare i loro rapporti di diritto e di fatto con
		      le grandi imprese e più in generale con la società civile".
		      J. F. LYOTARD, La condizione postmoderna,
		      Milano, 1989
"Dal lavoro interinale a quello su Internet. Non
		      più solo annunci sui quotidiani o sulle bacheche delle agenzie. Per chi
		      è alla ricerca di un impiego o desidera cambiare lavoro le proposte non
		      mancano. Grazie anche alle immancabili "partnership", parola
		      che indica le collaborazioni tra le agenzie di reclutamento Web con siti
		      e portali, sia italiani sia esteri. [...]
		      Pensati per chi cerca un impiego o vuole cambiarlo, gli indirizzi di
		      ricerca del personale sono uno strumento rapido per fare incontrare la
		      domanda con l'offerta.
		      Nati cinque anni fa negli Stati Uniti e soltanto da tre, con base in
		      Scandinavia, sviluppatisi in Europa, i primi siti di ricerca di
		      personale via Internet sono arrivati in Italia. Dove, a tutt'oggi, ne
		      esistono una ventina".
		      Supplemento a "Panorama", 15 novembre
		      2001
"Il commercio elettronico consiste nello
		      svolgimento di attività di business in via elettronica. Esso è basato
		      sulla elaborazione e trasmissione di dati, inclusi testi, suoni e
		      immagini. Ricomprende una molteplicità di attività, inclusive di
		      attività commerciali di beni e servizi, consegne on line di
		      contenuti digitali, trasferimenti elettronici di fondi, scambi
		      commerciali elettronici, fatturazione elettronica, aste di vendita,
		      progettazione e sviluppo collaborativo tra partner, approvvigionamenti,
		      marketing diretto rivolto al consumatore e servizi post-vendita. Esso
		      comprende sia prodotti (ad esempio, beni di consumo o attrezzature
		      specializzate), sia servizi (ad esempio, servizi informativi, finanziari
		      e legali); attività tradizionali (ad esempio, cure mediche, formazione)
		      e nuove (ad esempio, centri commerciali virtuali). (European Commission,
		      1997)".
		      A. GRANDO, Commercio elettronico e progettazione
		      logistica. Una relazione sottovalutata, Milano, 2001
"Allo stesso modo io penso che siano stati i
		      rivoluzionari miglioramenti tecnici, nei trasporti e nelle
		      comunicazioni, realizzati dalla fine della seconda guerra mondiale, ad
		      aver consentito all'economia di raggiungere gli attuali livelli di
		      globalizzazione. [...]
		      Anche questo sviluppo non ci avrebbe portato molto lontano se non
		      fossero migliorati in parallelo, e in forme ancor più spettacolari, i
		      sistemi di informazione, che rendono possibile controllare il processo
		      produttivo dal centro, praticamente momento per momento. […]
		      Sappiamo che questi processi informatici trasformano il mercato
		      finanziario internazionale, creando un totale squilibrio tra l'economia
		      reale del mondo, la produzione di beni e servizi reali, e il fiume di
		      derivati, diritti, scommesse, insomma di tutte le transazioni
		      finanziarie che scorrono sui computer degli operatori. L'ammontare di
		      questo flusso finanziario è molte volte più grande del prodotto totale
		      reale del globo. Questo è dovuto alla tecnologia dell'informazione, che
		      rende tutto ciò straordinariamente facile. E rende addirittura
		      possibile per gente comune, [...] di entrare nel mercato realizzando
		      profitti, comprando e vendendo nell'arco della giornata con promesse di
		      pagamento, senza trasferimenti reali di denaro".
		      E. J. HOBSBAWM, Intervista sul nuovo secolo,
		      Bari, 2000
| TIPOLOGIA C | TEMA DI ARGOMENTO STORICO | 
Secondo un giudizio storico largamente condiviso, con
		      Papa Giovanni XXIII la Chiesa si lascia alle spalle le fasi più aspre
		      della contrapposizione alla modernità, quali, ad esempio, le pronunzie
		      del "Sillabo" e la scomunica del modernismo.
		      Si avvia al tempo stesso un lungo travaglio, culminato
		      nel Concilio Vaticano II, teso al dialogo ecumenico con i
		      "lontani" e i "separati" e al confronto con un mondo
		      aperto a moderne prospettive politiche.
		       Illustra questa importante fase della storia della
		      Chiesa ed il ruolo che essa ha avuto nel contesto italiano ed
		      internazionale.
| TIPOLOGIA D | TEMA DI ORDINE GENERALE | 
Paesi e città d'Italia custodiscono un immenso
		      patrimonio artistico e monumentale che, oltre a rappresentare una
		      importantissima testimonianza della nostra storia, costituisce al tempo
		      stesso una primaria risorsa economica per il turismo e lo sviluppo del
		      territorio.
		      Affronta la questione anche in relazione all'ambiente
		      in cui vivi, ponendo in evidenza aspetti positivi e negativi che, a tuo
		      giudizio, lo caratterizzano per la cura, la conservazione e la
		      valorizzazione di tale patrimonio.
____________________________
		      Durata massima della prova: 6 ore.
		      È consentito soltanto l'uso del dizionario italiano.
		      Non è consentito lasciare l'Istituto prima che siano trascorse 3 ore
		      dalla dettatura del tema.