La zona di produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Matera» comprende l'intero territorio amministrativo della provincia di Matera.
La millenaria storia vitivinicola legata a questo territorio, dalla Magna Grecia, al medioevo, fino ai
giorni nostri, attestata da numerosi documenti, è la fondamentale prova della stretta connessione ed
interazione esistente tra i fattori umani e la qualità e le peculiari caratteristiche del vino “Matera”.
Ovvero è la testimonianza di come l’intervento dell’uomo nel particolare territorio abbia, nel corso
dei secoli, tramandato le tradizionali tecniche di coltivazione della vite ed enologiche, le quali
nell’epoca moderna e contemporanea sono state migliorate ed affinate, grazie all’indiscusso
progresso scientifico e tecnologico, fino ad ottenere gli attuali rinomati vini.
In particolare la presenza della viticoltura nell’area è attestata fin dall’età del bronzo da una serie di
piccoli insediamenti, tra il Basento e il Sinni, le cui necropoli hanno rivelato la presenza di
personaggi con ricchissimi corredi funerari che già attestano la coltivazione della vite.
Le figurazioni presenti su vasellame rinvenuto nell’area mostrano la caratteristica forma di
coltivazione utilizzata nel periodo della Magna Grecia, l’alberello con speroni corti.
Documento ancora più importante, che testimonia la presenza di una viticoltura evoluta nell’area, è
costituito dalle Tavole di Heraclea, risalenti al VII sec. a.C e conservate al museo di
Metaponto, che rappresentano la prima mappa catastale che riporta fedelmente la
disposizione dei campi coltivati a vite nelle terre di pertinenza del tempio di Atena
ad Eraclea (Policoro).
Risalgono al 1200 i primi documenti relativi alla vendita di vigne; nel corso dei
secoli successivi i poderi coltivati a vite diventano base dell’imposizione
censuaria.
Nel 1677 il territorio di Montescaglioso, situato tra la marina e la montagna,
produceva buonissima qualità di vini bianchi e rossi, i migliori di tutta la
provincia tanto da essere venduti ai vicini paesi della Puglia. Del resto l’economia
della città ruotava attorno al monastero benedettino di S. Michele ed i monaci da
sempre avevano imparato a separare nelle cantine del monastero il vino da
consumare da quello da vendere.
Nel 1887 si tiene la prima mostra enologica lucana , in quella occasione
l’archeologo materano Domenico Ridola, esperto anche di enologia, fu premiato
con menzione onorevole per un vino color rosso ciliegia, odore fragrante, con
sapore squisito da dessert con 15,60% di alcool, chiamato San Bardo. Il vino, di
cui si conserva ancora l’etichetta datata 1885 nel Museo Archeologico Nazionale
di Matera, era prodotto con uve del vitigno Primitivo.
In quel periodo Matera con i suoi 2000 ettari di suolo coltivato a vigna e con un
prodotto di circa 50.000 ettolitri di vino all’anno su una popolazione di 15.593
abitanti (documentata nel 1881), era ancora il maggior produttore di vino della
Basilicata.
Una parte rilevante dell’economia vinicola dell’area è legata alla produzione degli
spumanti, questi prodotti hanno rappresentato una forma di specializzazione
produttiva dell’area che ha permesso di far conseguire agli operatori del posto
rilevante notorietà.
I produttori di vini della provincia di Matera commercializzavano fuori regione
grandi quantità di vino spumante destinato a banchetti nuziali, feste patronali e
festività religiose.
Le prime produzioni di vino spumante risalgono agli inizi del 1900 ma intorno agli
anni 1950-1960 che si raggiunge il picco, infatti alcune aziende ancor oggi in
attività si specializzano in tale settore.
Tale fenomeno si spiega con una notevole richiesta del mercato, segno di
apprezzamento del prodotto, che determinava un prezzo medio di vendita superiore
di tre quattro volte al prezzo medio di mercato del vino fermo.
Le tecniche tradizionali di produzione di questo vino spumante prevedevano una
rifermentazione in bottiglia con la produzione di vino che presentava una
pressione interna da 3 a 6 bar, un residuo zuccherino da 20 a 60 grammi per litro;
non venivano effettuati sboccatura e illimpidimento della bottiglia, di norma la
tappatura era effettuata in sughero con gabbiette metalliche oppure con spago.
L’elevata qualità degli spumanti è dovuta all’ottimo grado di maturazione delle
uve, che portava all’ottenimento di produzioni con grado zuccherino talmente
elevato da non riuscire a svolgersi in alcol durante la prima fermentazione
alcolica, questo fenomeno era responsabile della rifermentazione in bottiglia. Nel
corso degli anni le tecniche si sono affinate ed hanno consentito di ottenere dei
prodotti caratterizzati da grande finezza che hanno incontrato i gusti del
consumatore.
Nella produzione dei vini spumanti DOC “Matera”. vengono utilizzati le varietà:
Malvasia bianca di Basilicata e Primitivo.
Sia la Malvasia che il Primitivo nell’area della collina materana l’habitat di
elezione, infatti i due vitigni risultano essere complementari, la coltivazione della
Malvasia si realizza in aree a quota maggiore con clima più fresco dove
prevalgono suoli bianchi derivati da marne, marne argillose e calcareniti, nelle
aree a quota inferiore caratterizzate da suoli bruni prevale la produzione di
spumanti a base di Primitivo; in ogni caso si riscontrano nell’area di produzione
condizioni pedoclimatiche ideali e tecniche produttive consolidate che nel corso
degli anni hanno rappresentato i fattori caratterizzanti la qualità di queste
produzioni.
La DOC Matera è stata riconosciuta con Decreto Ministeriale del 6 luglio 2005 e
successivamente modificata sempre con Decreto del Ministero del 3 agosto 2011.
Zona di produzione del vino Matera Doc (foto www.enotecaprovincialematera.it)
Base ampelografica
I vini "Matera" devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti aventi, nell'ambito
aziendale, la seguente composizione ampelografica:
- «Matera» Rosso: Sangiovese: minimo 60%; Primitivo: minimo 30% , possono concorrere alla
produzione di detto vino altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella
regione Basilicata, fino ad un massimo del 10%.
- «Matera» Primitivo: Primitivo: minimo 90%, possono concorrere alla produzione di detto vino altri
vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Basilicata, fino ad un
massimo del 10%.
- «Matera» Primitivo Passito: Primitivo: minimo 90%, possono concorrere alla produzione di detto
vino altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Basilicata, fino
ad un massimo del 10%.
- «Matera» Rosato: Primitivo: minimo 90%, possono concorrere alla produzione di detto vino altri
vitigni a bacca nera, idonei alla coltivazione nella regione Basilicata, fino ad un massimo del 10%.
- «Matera» Moro: Cabernet Sauvignon: minimo 60%; Primitivo: minimo 20%; Merlot: minimo 10%,
possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei
alla coltivazione nella regione Basilicata, fino ad un massimo del 10%.
- «Matera» Moro Riserva: Cabernet Sauvignon: minimo 60%; Primitivo: minimo 20%; Merlot:
minimo 10%, possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca nera, non
aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Basilicata, fino ad un massimo del 10%.
- «Matera» Greco: Greco: minimo 85%, possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni
a bacca bianca non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Basilicata, fino ad un massimo
del 15%.
- «Matera» Bianco: Malvasia bianca di Basilicata: minimo 85%, possono concorrere alla produzione
di detto vino altri vitigni a bacca bianca non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione
Basilicata, fino ad un massimo del 15%.
- «Matera» Bianco Passito: Malvasia bianca di Basilicata: minimo 85%, possono concorrere alla
produzione di detto vino altri vitigni a bacca bianca non aromatici, idonei alla coltivazione nella
Regione Basilicata, fino ad un massimo del 15%.
- «Matera» Spumante: Malvasia bianca di Basilicata: minimo 85%; possono concorrere alla
produzione di detto vino altri vitigni a bacca bianca non aromatici, idonei alla coltivazione nella
Regione Basilicata, fino ad un massimo del 15%.
- «Matera» Spumante Rosé: Primitivo: minimo 90%, possono concorrere alla produzione di detto
vino altri vitigni a bacca nera, idonei alla coltivazione nella regione Basilicata, fino ad un massimo
del 10%.
I vini a denominazione di origine controllata «Matera» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
«Matera» Rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 23,0 g/l.
«Matera» Primitivo:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 23,0 g/l.
«Matera» Primitivo Passito:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 14,50% vol di cui effettivo almeno 13,00% vol;
acidità totale minima: 4,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l.
«Matera» Rosato:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 19,0 g/l.
«Matera» Moro:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 23,0 g/l.
«Matera» Moro Riserva:
titolo alcoolometrico volumico totale minimo: 13,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 23,0 g/l.
«Matera» Greco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 19,0 g/l.
«Matera» Bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 19,0 g/l.
«Matera» Bianco Passito:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13,00% vol di cui effettivo almeno 12,00 % vol;
acidità totale minima: 4,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 28,0 g/l.
«Matera» Spumante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
«Matera» Spumante Rosé:
titolo alcoolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
È in facoltà del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali modificare con proprio decreto i limiti minimi indicati dell'acidità totale e dell'estratto non riduttore previsti dal disciplinare.
I vini a denominazione di origine controllata «Matera» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
«Matera» Rosso:
colore: rosso rubino;
odore: complesso, fruttato;
sapore: armonico, caratteristico.
«Matera» Primitivo:
colore: rosso rubino tendente al violaceo ed al granato con l'invecchiamento;
odore: intenso, persistente, caratteristico;
sapore: secco, pieno, armonico tendente al vellutato.
«Matera» Primitivo Passito:
colore: rosso più o meno carico tendente al granato;
odore: caratteristico ed intenso;
sapore: dolce, armonico e vellutato.
«Matera» Rosato:
colore: rosato cerasuolo;
odore: intenso, persistente caratteristico;
sapore: secco, pieno, armonico.
«Matera» Moro:
colore: rosso rubino intenso;
odore: intenso, persistente;
sapore: secco, pieno, armonico tendente al vellutato.
«Matera» Moro Riserva:
colore: rosso rubino intenso tendente al granato;
odore: intenso, persistente;
sapore: secco, di corpo, armonico tendente al vellutato.
«Matera» Greco:
colore: giallo paglierino;
odore: caratteristico, intenso, persistente;
sapore: tipico, caratteristico.
«Matera» Bianco:
colore: giallo paglierino;
odore: intenso, fruttato;
sapore: tipico, secco, sapido.
«Matera» Bianco Passito:
colore: dal giallo carico all’ambrato a seconda dell’invecchiamento;
odore: intenso, fruttato;
sapore: caratteristico, secco, sapido.
«Matera» Spumante:
spuma: fine, persistente;
colore: giallo paglierino;
odore: fruttato, tipico, gradevole;
sapore: tipico, caratteristico.
«Matera» Spumante Rosé:
spuma: fine, persistente;
colore: rosato cerasuolo;
odore: fruttato, caratteristico, gradevole;
sapore: caratteristico.
In relazione all'eventuale conservazione in recipienti di legno il sapore dei vini può rilevare lieve sentore di legno.
Variano a seconda della tipologia di vino.