Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro - Piemonte
Atlante dei Parchi e delle aree protette in Italia

Tipologia di area protetta - Dove si trova

Tipologia: Parco Naturale Regionale; istituito con L.R. 28 dicembre 1978, n. 84.
Regione: Piemonte
Provincia: Cuneo

Il Parco Naturale Valle Pesio e Tanaro si trova nel Piemonte meridionale, al confine con la Liguria, e occupa una superficie di 6.770 ettari. La quota minima è 750 m s.l.m, la massima 2.651 m.

Marguareis Marguareis - Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro (foto bade www.quotazero.com)

Descrizione

Il massiccio calcareo del Marguareis (2.651 m) domina la testata della Val Tanaro e della Valle Pesio, con un paesaggio alpino imponente e i segni evidenti dell'ambiente carsico. Il sottosuolo è ricchissimo di grotte (150 i chilometri finora esplorati) che raggiungono quasi i 1.000 metri di profondità. L'eplorazione delle grotte è riservata agli speologi esperti, mentre gli oscursionisti possono ammirare le risorgenze, dove i torrenti sotterranei escono all'aperto: Vene e Fascette, in Val Tanaro, o Pis del Pesio, nella Valle omonima, che offre anche un'eccezionale varietà botanica.
La Certosa di Pesio
Fondata nel 1173, quando i Consignori di Morozzo donarono all'Ordine Certosino tutti i terreni dell'Alta Valle Pesio; ingrandita nel 1500 diventerà, nel tempo, uno scrigno di preziose opere d'arte. Verso la metà del 1600 venne ridisegnata con la costruzione dell'elegante loggiato e della scala monumentale che collega i due piani del monastero. I seguaci dell'Ordine di S. Brunone nel corso dei secoli svolsero la propria opera di miglioramento e di valorizzazione delle risorse agricole e forestali circostanti con interventi di disbosco di alcune zone a monte della Certosa, costruendo alcune "grange", strutturate come case coloniche. Nel 1802 la Certosa venne soppressa dal Governo Napoleonico ed i suoi ingenti beni immobiliari ed artistici andarono dispersi in mille rivoli. A metà dell'Ottocento le austere mura del monastero vennero trasformate in stabilimento idroterapico che operò fino allo scoppio della prima guerra mondiale per poi essere quasi abbandonato a se stesso. Nel 1934 i Padri della Consolata restaurarono il complesso e lo resero fulcro di numerose attività di carattere religioso.
Il carsismo e le grotte
Questo particolare fenomeno idrogeologico è presente in quasi tutte le montagne dell'area protetta: dalla Mirauda alla Fascia, dalle Carsene al Marguareis, da Piaggiabella alle Fascette, su cima Cars e sulle Saline. Le alpi Liguri sono composte, in questa zona, da potenti strati di rocce (calcari e dolomie) che, essendo solubili all'azione dell'acqua, hanno permesso nel corso di migliaia di anni lo sviluppo di immense reti di condotti sotterranei, dette grosse ed abissi. Nell'area del Parco sono diversi i sistemi carsici conosciuti: quello del Marguareis, delle Carsene con la sorgente del Pis del Pesio, della Mirauda, delle Masche, del Mongioie. Le grotte attualmente note presenti nel Parco sono circa 700, tra cui alcune delle cavità più importanti d'Italia: il sistema di Poggiabella (con 13 ingressi, circa 40 km di sviluppo e una profondità massima di -950 m), il sistema di La Bassa (2 ingressi, 17 km, -718), il sistema delle Carsene (4 ingressi, 16 km, -759). L'esplorazione di queste cavità è iniziata a fine '800 e perdura tuttora; si tratta in genere di grotte con andamento verticale nella prima parte e quindi accessibili solo a speleologi esperti. Sono invece facilmente visibili i grandiosi segni esterni del carsismo: doline, campi solcati, pozzi, risorgenze. Tra gli spettacoli più suggestivi vanno segnalati: la cascata del Pis del Pesio, che si attiva allo scioglimento delle nevi e le grandi distese di rocce carsificate della Conca delle carsene e del versante meridionale del Marguareis.

Flora e fauna

Flora
La varietà e la straordinaria bellezza dei boschi sono una delle caratteristiche più evidenti del Parco favorite dal clima fresco e umido e dalla storia forestale della vallata. La varietà di specie forestali e la presenza dell'abete bianco, non così comuni in altre vallate, sono il risultato di una gestione forestale attuata in primis dai frati Certosini che hanno preservato dallo sfruttamento eccessivo il patrimonio forestale della Valle Pesio. Da sempre questa area del Piemonte ha avuto un'elevata vocazione forestale divenendo, nel corso dei secoli, area di raccolta di alberi, legname pregiato, legna da ardere e carbone. In ogni stagione è possibile apprezzare la bellezza e la suggestione dell'ambiente boschivo: in primavera i colori tenui delle foglie nate da poco e le fioriture di maggiociondoli e ciliegi; in autunno la varietà di specie appare evidente con una ricchezza di colori e di contrasti che affascinano l'occhio: aceri, faggi, frassini, olmi, castagni formano una sorta di coperta colorata che annuncia l'arrivo dell'inverno. Sul versante dell'Alta Valle Tanaro troviamo il bosco delle Larzelle costituito da pini uncinati (parenti stretti del pino mugo più comune in Valle Pesio) e il maestoso bosco delle Navette formato da larice e abete bianco.
Il Parco gode di un patrimonio floristico unico a livello mondiale. Il numero di specie vegetali censite è attualmente pari a 1.492, quasi un quarto dell'intera flora italiana. Non solo la quantità, ma anche la qualità floristica è di tutto rispetto: oltre a moltissime specie rare, quali la scarpetta di venere (Cypripedium calceolus) e numerose altre orchidee, esistono 8 specie endemiche esclusive e proprie del settore delle Alpi Liguri e Marittime. In questo contesto il Parco ha costituito il Centro di Floristica che opera per la conservazione della flora e della vegetazione dell'area protetta e di quella autoctona regionale. Inoltre sono allestiti un laboratorio scientifico e la Banca del Germoplasma dedicata esclusivamente alla tutela della flora spontanea del Piemonte. Tra gli obiettivi vi è quello di valorizzare le specie rare, attraverso la loro coltivazione per fini economici, farmaceutici, di recupero e riqualificazione ambientale.
Fauna
Dall'istituzione del Parco, il popolamento faunistico ha avuto un notevole incremento sia in termini di densità delle specie preesistenti sia di nuove specie, reintrodotte (capriolo e cervo) o in naturale espansione (lupo, picchio nero). Il camoscio è presente con alcune centinaia di individui; la presenza del cinghiale pone non pochi problemi per l'impatto che ha sulle coltivazioni, sulle superfici pascolive e su alcune specie di avifauna nidificante a terra, quali il gallo forcello. Sono presenti quasi tutte le specie dell'avifauna alpina. Tra i rapaci, ricordiamo l'aquila, il gufo reale, l'astore, il biancone. A volte è possibile avvistare il Gipeto, reintrodotto nel vicino Parco Alpi Marittime.

Certosa di Pesio e Val Tanaro Certosa di Pesio (foto www.vallidicuneo.it) - Val Tanaro (foto www.comunisolidali.org)

Informazioni per la visita

Da vedere:
Nell'antica segheria dell'Opera Pia Parroci, è stato allestito un Museo fotografico che, attraverso 300 immagini in bianco e nero, tratta il tema della montagna con un'analisi dell'ambiente, del paesaggio, dell'architettura e dei suoi abitanti. Accanto al Museo è stata realizzata una Sala incontri che può ospitare convegni e mostre temporanee.
Percorso Naturalistico: è un facile itinerario che, attraverso 12 pannelli informativi, presenta le emergenze e le caratteristiche naturalistiche e paesaggistiche, si sviluppa dal portale di entrata della Certosa fino al Pian delle Gorre, attraverso gli splendidi boschi di abete bianco, faccio e latifoglie.
Abitato di Carnino: in alta Valle Tanaro, i nuclei abitati tradizionali di Carnino Inferiore e Superiore conservano ancora testimonianze architettoniche e umane di una civiltà montana ricca di cultura e tradizioni. Le borgate mantengono la tipica struttura dei villaggi alpini con abitazioni in pietra. Il Parco ha acquisito e ristrutturato un antico fabbricato da adibire a CEntro informazioni e accoglienza.
Percorso didattico Carnino-Viozene: parte dall'area attrezzata posta all'imbocco della Valle del Rio Carnino e raggiunge la Colla di Carnino, risalendo gli altichi terrazzamenti in parte colonizzati dal bosco. Lungo il percorso ci sono bacheche con pannelli illustrativi sugli ambienti e gli scenari che si incontrano lungo il tracciato.
Ecomuseo Certosino: è in corso di realizzazione un progetto che permetterà i visitare e ripercorrere le tappe, storicamente importanti e indissolubilmente legate alla Valle Pesio, della presenza certosina. Visitando l'Ecomuseo si compirà un itinerario che, unendo fra loro i principali edifici storici ed insediamenti umani, permetterà di effettuare un vero e proprio viaggio etnografico e religioso.
Osservatorio faunistico: in località Gias Sottano Canavere, dal 1990 è stato realizzato un recinto di acclimatazione dei cervi, di circa 4 ettari di superficie, dotato di altana per l'osservazione.
Stazioni botaniche: realizzate al cospetto del massiccio del Marguareis, ospitano esclusivamente specie vegetali che vivono nella fascia subalpina e alpina delle Alpi Liguri e Marittime. La stazione "E. Burnat/C. Bickell" è situata al Pian del Lupo presso il Rifugio Garelli, a circa 2.000 metri di quota; la stazione "Danilo Re" si trova invece presso il laghetto del Marguareis.

Come arrivare:
Valle Pesio:
- Da Cuneo seguire la SP Cuneo-Mondovì deviando presso il paese di Beinette.
- Da Borgo S.Dalmazzo seguire la SP in direzione Boves, Peveragno fino a Chiusa di Pesio.
- Autostrada A6 Torino-Savona, uscita al casello di Mondovì; da qui seguire la SP Cuneo-Mondovì, deviando presso il paese di Beinette.
Raggiunta Chiusa di Pesio, la sede del Parco si trova a 1 km a monte dell'abitato; l'area protetta inizia dopo 10 km, nei pressi della frazione S. Bartolomeo.
Valle Tanaro:
- Da Ceva seguire la SS 28 fino all'abitato di Ponte di Nava e da qui percorrere la SP per Viozene-Upega fino alla deviazione per Carnino.

Strutture del Parco:

- Sede amministratica e Museo del Parco: Via S.Anna, 34 Chiusa di Pesio (CN).
- Sede operativa Valle Pesio: Loc. Certosa - Villaggio d'Ardua Chiusa di Pesio (CN)
- Sede operativa Valle Tanaro: Loc. Carnino Inferiore - Briga Alta

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