Il Metato
Percorso Metato - Foresta di Vallombrosa

Che cos'è Il Metato?

Castagne e Metato
Gli antichi Greci chiamavano le castagne “ghiande di Giove” e i Romani diffusero anche nel Nord Europa questo albero di origini antichissime proveniente dall’Asia e già presente nei Paesi bagnati dal Mediterraneo; una credenza popolare afferma che il cardo contiene tre castagne perché una tocca al padrone, una al contadino e la terza ai poveri. Le castagne, per essere macinate, devono essere preventivamente seccate.
In Toscana ciò avveniva nel metato, una costruzione rustica costruita sul posto di raccolta delle castagne.
Qualche volta, come sull’ Appennino Pistoiese e in Garfagnana, il metato era parte integrante dell’abitazione: sostituiva la cucina ed era luogo di incontro, in quanto vi si tenevano le veglie. Le dimensioni del metato variavano logicamente in base all’estensione del castagneto o, per meglio dire, alla quantità di castagne da essiccare.

Molitura delle castagne
Normalmente il metato era composto da due piani dove il superiore non era separato da un solaio ma da una serie di travetti di legno, che andavano naturalmente da una parte all’altra della stanza, a un metro circa di distanza l’uno dall’altro. La preparazione del metato consisteva nel chiudere lo spazio vuoto esistente fra i travetti, appoggiandovi sopra, nell’altro senso, le cannicce, che venivano disposte molto vicine per evitare che cadessero al piano inferiore.

Interno di un Metato
Interno di un Metato

Il Metato di Vallombrosa negli anni '50
Il Metato di Vallombrosa negli anni '50

Quando sopra alle cannicce c’era uno strato di castagne ritenuto sufficiente, a piano terra si accendeva il fuoco che, però, doveva consumarsi lentamente, senza che la fiamma divampasse, altrimenti le castagne avrebbero assunto un colore rossastro e anche il sapore ne avrebbe probabilmente risentito. Nei metati più grandi, nei quali si essiccavano castagne provenienti anche da altri castagneti, c’era un altro locale prima dell’essiccatoio. Era una stanza abitabile, alla quale si accedeva da una porta a piano terra. Un’altra porta si trovava invece sul retro, all’altezza del primo piano, ed era utilizzata per vuotare le castagne raccolte, sopra alle cannicce.

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