Tripide della vite - Drepanothrips reuteri Uzel
Atlante di Entomologia Agraria - Insetti utili e dannosi

Classificazione e piante ospiti

Classe: Insetti
Ordine: Tisanotteri
Sottordine: Terebranti
Famiglia: Tripidi
Genere: Drepanothrips
Specie: D. reuteri Uzel

Riferimento bibliografico:
Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa

Piante ospiti: Vite e altre latifoglie forestali e di interesse paesaggistico (Nocciolo, Salice, Acero, Querce).

Identificazione e danno

La vite può ospitare, occasionalmente, una dozzina di specie di Tisanotteri (tripidi), ma una sola è in grado, nel nostro ambiente, di causare danni importanti; si tratta di Drepanothrips reuteri Uzel, il tripide della vite.
Il Tripide della Vite è un piccolo insetto, di dimensioni inferiori ad un millimetro, di colore giallastro o giallo-verdastro, a seconda degli stadi di sviluppo.
Il Tripide attacca la vegetazione all’apertura delle gemme, periodo nel quale provoca il maggior danno; questo è rappresentato dalle punture trofiche che provocano un rallentamento dello sviluppo dei germogli, alla cui base si formano, spesso, delle tacche necrotiche superficiali e suberificate. Queste tacche sono provocate oltre che dalle punture di nutrizione anche da lesioni dovute all’ovopositore.
Inoltre, le punture dell’insetto provocano:

  • Sulle giovani foglioline: deformazioni che tendono all’accartocciamento;
  • Sulle foglie vecchie, colpite nel corso dell’estate: deformazioni e increspature della lamina; ad un esame più attento, sulla pagina inferiore, punteggiature necrotiche, corrispondenti alle punture sulla pagina superiore; queste sono circondate da un alone clorotico.

Sugli acini le punture possono provocare tacche o striature superficiali con reazioni da parte dell’epidermide che tende a suberificare; il danno è lieve.

Ciclo biologico

L’insetto sverna allo stadio adulto, sotto la scorza o negli anfratti creatisi nel punto di inserzione dei tralci sui cordoni permanenti.
Compare all’inizio della stagione primaverile (al germogliamento) portandosi sui giovani germogli sui quali inizia gli atti trofici e conseguentemente il danno; immediatamente ovidepongono dentro i tessuti vegetali.
Da queste uova avrà origine la 1a generazione i cui nuovi adulti sfarfallano tra maggio e giugno. A questa 1a generazione ne seguono altre il cui numero varia in relazione a variabili di natura ambientale, quali la latitudine, l’altitudine, l’andamento climatico ed altre.

Tripide della vite Tripide della vite - Drepanothrips reuteri Uzel (foto V. Girolami Padova)

Lotta

La lotta si effettua solamente in caso di forti infestazioni con un trattamento chimico alle prime fasi vegetative (germoglia mento).
La lotta può essere guidata mediante campionamento fogliare con soglia di circa due tripidi per foglia.
Gli adulti possono essere monitorati attraverso l’applicazione di trappole cromotropiche blu.
Il Tripide è controllato da nemici naturali tra cui possiamo annoverare i Rincoti Antocoridi che sono predatori anche di altri insetti ed acari.

Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata

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