Manuale di bachicoltura - Allevamento delle prime età larvali
a cura di Silvia Cappellozza CRA-API

Allevamento delle prime età larvali

Le prime tre età larvali richiedono spazi molto limitati in confronto alle due età successive, perciò possono essere allevate anche in fabbricati aziendali non appositamente progettati allo scopo, ma adibiti a quest’uso specifico soltanto nella stagione allevatoria. Inoltre, la possibilità di mantenere i bachi da seta su ripiani sovrapponibili (allevamento tipo “castello veneto”) permette di sfruttare razionalmente la superficie dei locali disponibili.
Tuttavia è necessario sottolineare che la resistenza del baco da seta ai fattori di stress ambientali, come pure ai patogeni, s’accresce con l’età. Le prime età, perciò, sono molto sensibili sia alla qualità della foglia somministrata, sia all’igiene degli ambienti d’allevamento. Per tale motivo, spesso, gli allevamenti delle prime due-tre età larvali sono svolti da bachicoltori più esperti (allevamento cooperativo) e la distribuzione a tutti gli altri allevatori viene fatta solo nella IV-V età larvale. Inoltre, esiste la possibilità di svolgere l’allevamento delle prime due-tre età larvali su dieta artificiale, sempre in maniera cooperativa, per ottimizzare le performances produttive delle età successive. In allevamenti cooperativi di grandi dimensioni è possibile anche utilizzare attrezzature meccaniche a ripiani mobili.
La scelta della foglia da somministrare alle larve giovani è molto importante.

Foglie da somministrare al baco da seta a seconda delle età larvali

 
I età
II età
III età
Allevamento
primaverile ed
estivo
4-5 foglie al di
sotto della foglia
massimamente
esposta alla luce
solare
6-7 foglie al di
sotto della foglia
massimamente
esposta alla luce
solare
7-8 foglie al di
sotto della foglia
massimamente
esposta alla luce
solare
Allevamento
tardo-estivo ed
autunnale
3-4 foglie al di
sotto della foglia
massimamente
esposta alla luce
solare
4-5 foglie al di
sotto della foglia
massimamente
esposta alla luce
solare
5-6 foglie al di
sotto della foglia
massimamente
esposta alla luce
solare

 

La foglia di gelso va raccolta o nelle prime ore del mattino o dopo il tramonto. Se la quantità raccolta è ridotta può essere conservata in apposite cassette di plastica, se, invece, è abbondante, deve essere distribuita su un telo di plastica steso per terra e coperta con un telo di garza o tessuto leggero ed umido. Non va accumulata in strati troppo spessi per evitare il riscaldamento dovuto a processi fermentativi. Il locale di conservazione deve essere il più fresco possibile. La foglia non deve essere assolutamente contaminata da prodotti antiparassitari (eventualmente, in caso di sospetta deriva di insetticidi o erbicidi non utilizzare le file di piante del gelseto più esterne ed a stretto contatto con altre colture).
Durante le prime età, l’alimento è necessariamente tenero e tagliato in striscioline, per permettere alle piccole larve di cominciare a mangiare dai margini; per questo motivo si secca rapidamente.
Perciò è necessario avere un’elevata umidità ambientale, che non solo mantiene fresca la foglia, ma anche limita la perdita d’acqua da parte delle larvette. L’umidità ambientale non dovrebbe, comunque, superare per nessuna ragione il 90% e non essere mai inferiore al 50%.
Le striscioline dovrebbero avere dimensioni di circa 3 mm di lunghezza per la I età, 5-6 mm per la II, 15-20 mm per la III. Trinciaforaggi adattati o prototipi di macchine trinciatrici sono reperibili sul mercato. Per piccole quantità, il taglio può essere anche effettuato a mano, o adattando un’affettatrice per salumi.
La ventilazione (la velocità dell’aria dovrebbe essere compresa tra 0.1 e 0.3 m3/sec) serve a rimuovere i gas dannosi originati dalla fermentazione della lettiera e dalla respirazione delle larve.
Le migliori condizioni d’illuminazione sono 16 ore di luce e 8 di buio, ma il fotoperiodo può essere anche differente. Ad ogni modo l’alternanza giorno/notte favorisce la crescita uniforme delle larve.
L’allevamento delle prime età larvali prevede un numero variabile di pasti, a seconda della tecnica adottata. Il sistema migliore consiglia la somministrazione di pasti frequenti, con la distribuzione di una ridotta quantità di foglia, cosicché questa si secchi il meno possibile, e, nello stesso tempo non si formi una lettiera troppo abbondante, fonte di dannosi processi fermentativi da un lato, di perdita delle piccole larve all’atto della pulizia, dall’altro.
Per ridurre il numero di pasti, e, quindi, l’impiego della manodopera nelle prime età, si consiglia di utilizzare un foglio di carta paraffinata al di sotto della carta d’allevamento, quindi di appoggiarvi la foglia tagliata e le larve; il letto d’allevamento deve essere coperto con un altro foglio di carta paraffinata, senza che questo tocchi direttamente le larve. Al di sotto del letto d’allevamento si può posizionare una spugna imbevuta d’acqua. In questo modo, senza bisogno di una precisa regolazione dell’umidità ambientale è possibile mantenere la foglia fresca. Ciò permette di ridurre a tre il numero dei pasti giornalieri in prima e seconda età; invece, in caso di allevamento privo di carta paraffinata, questi dovrebbero essere circa sei.

Foglia tagliata in striscioline per l’alimentazione delle prime età larvali

Parametri standard per l’allevamento di un telaino di seme-bachi poliibrido (20.000 uova)

Manuale di buona pratica agricola per la bachicoltura
Silvia Cappellozza - CRA-API

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