La parabola dell'Istruzione Agraria
Libro Bianco sull'Istruzione Agraria - Giuseppe Murolo

La nascita dell'Istruzione attuale

Assestatosi, quindi dopo il riordino dell'istruzione tecnica operata con la citata legge 889 su linee ben definite, l'insegnamento agrario di 2° grado veniva in quel periodo attuato, nel nostro Paese, con 23 istituti tecnici statali denominati scuole medie superiori, 29 scuole pratiche in corso di trasformazione, in parte come scuole tecniche in parte come istituti con il grado di insegnamento superiore.
Funzionavano altresì 14 scuole di Agricoltura di livello superiore e 5 scuole di agraria femminili. Tale situazione, nel periodo 1935 - 1946 rimase sostanzialmente immutata: uniche variazioni riguardavano scuole tecniche che ottenevano il gradino superiore a scuole private o parificate, per lo più appartenenti ad Enti ed a strutture consorziali, che divenivano pareggiate o statali.
Con la ripresa attiva della vita nazionale post-bellica cominciò una nuova e diversa vita: nel 1956 al Convegno della Confederazione Internaztional des Ingenieurs et da Chimiciens de l'Agricolture, furono illustrati i caratteri di 51 Istituti con 7.083 allievi, e di 39 scuole tecniche con 3.094 allievi, nonché degli allora nascenti istituti professionali, il cui numero già raggiungeva le 21 unità.

ISTITUTI TECNICI AGRARI STATALI

Alla fine degli anni '60, dopo la definitiva trasformazione delle scuole tecniche in istituti professionali, si registravano 75 I.T.A. e 73 I.P.A.G. così distribuiti per regione:

Vent'anni più tardi la situazione appariva ancora in incremento: agli ITA in più, Spilimbergo, Cividale, Gradisca, Gemmati da Conegliano, si aggiunsero Ravenna, Lucca, Parma, Torino (da provinciale a statale), Noverasco, Limbiate, Bergamo, Rossano, Scicli, Nuoro, Roma III, Remedello che diviene statale.
Si riscontravano altresì delle scuole coordinate trasformate in Istituti autonomi, soprattutto in Calabria ed in Sicilia. Parallelamente diminuiva il numero di scuole coordinate collegate ai singoli istituti. Napoli, per citare un caso, passava da nove scuole a solo due; riduzioni meno vistose ma pure significative subivano Castelfranco Veneto, Potenza, Bari, Avezzano, Reggio Calabria, Castelfranco Emilia.
Sul numero ridotto di allievi che frequentavano in quel periodo le Scuole coordinate si è scritto e detto molto; non sempre però si è rilevato che in zone periferiche di territori rurali la scuola coordinata, unica istruzione formativa superiore, consentiva a diversi giovani di continuare a studiare, di giungere ad un diploma, di inserirsi nel settore produttivo primario apportando cognizioni e tecniche innovative, sicché non poche entità aziendali ebbero a risentire positivamente di apporti preziosi. D'altro canto è noto che situazioni anomale reggono per poco tempo ed alla fine si realizzano in maniera fisiologica nuovi equilibri, derivati da soppressione di scuole poco frequentate.
Con gli ITSOS, istituiti ad ordinamento speciale, e con le sperimentazioni nate in seguito ai decreti delegati, sorsero sezioni agrarie di Istituti polivalenti come a Foligno, a Noverasco, a S. Secondo e presso il liceo scientifico di Borgo S. Lorenzo.

da CERERE - Rassegna di problemi tecnici e didattici per l'indirizzo agrario dell'Istruzione Secondaria
Quadrimestrale - Anno XII N. 27 Gennaio - Aprile 1999 - ITAS "Basile - Caramia" LOCOROTONDO (BA)