Vignanello DOC
Atlante dei prodotti tipici - Vini DOP e IGP

Zona di produzione e storia

La denominazione di origine controllata «Vignanello», accompagnata o non dal vitigno, è riservata ai vini ottenuti dai vigneti della relativa zona di produzione e rispondenti ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
«Vignanello» bianco;
«Vignanello» bianco superiore;
«Vignanello» bianco vendemmia tardiva;
«Vignanello» greco o «Greco di Vignanello»;
«Vignanello» greco spumante o «Greco di Vignanello spumante»;
«Vignanello» greco vendemmia tardiva o «greco vendemmia tardiva di Vignanello»;
«Vignanello» rosso, anche nella versione novello;
«Vignanello» rosso riserva.

La zona di produzione dei vini D.O.C. «Vignanello» comprende per intero il territorio dei comuni di: Vignanello, Vasanello, Bassano in Teverina, Corchiano e parte dei territori di Soriano nel Cimino, Fabrica di Roma e Gallese, tutti in provincia di Viterbo.

Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata tradizione hanno contribuito ad ottenere il vino “Vignanello”.
La coltivazione della vite in Lazio ha origini antichissime, iniziata sicuramente dagli Etruschi, raggiunse un notevole progresso, favorito anche da evolute conoscenze tecniche e da materiale ampelografico di varia origine, raccolto attraverso gli ampi rapporti commerciali di questo popolo.
Per quanto riguarda le zone e i vitigni coltivati dagli Etruschi, alcuni scritti di Plinio testimoniano in modo abbastanza preciso la produzione vitivinicola in Etruria.
Nella zona delimitata la produzione di vino risale almeno al secolo IV a.C., come attesta il ritrovamento nella necropoli del Molesino di uno stamnos falisco a figure rosse con Dioniso e Oinopion, cioè un vaso panciuto con due manici, col quale si portava il vino a tavola per servirlo ai convitati con un lungo mestolo di bronzo.
Ad opera dei Romani la coltivazione della vite ebbe maggiore espansione e continuò e si ampliò sotto lo Stato della Chiesa.
Gli Statuta Civitatis Gallesii del 1576 e gli Statuti di Soriano del 1447, contengono Capitoli che regolamentavano la viticoltura e la produzione del vino.
Nei corso dei secoli la viticoltura ha mantenuto il ruolo di coltura principe del territorio, fino all’attualità, come testimonia la Festa del vino di Vignanello la cui prima edizione risale al 1937.
Grazie alle loro peculiarità, numerosi sono i riconoscimenti che hanno ricevuto e continuano a ottenere, i vini a DOC Vignanello sia in ambito locale, nazionale che internazionale; ben figurano inoltre sulle principali guide nazionali.
Il Greco di Vignanello “aureo, delicatissimo, profumato, dolce” fu presentato con successo all’Esposizione Italiana di Copenaghen nel 1908, ottenne la Medaglia d’argento al Concorso Nazionale Governativo per la preparazione di vino da pasto a tipo costante, bandito dal Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio e la Medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale Torino del 1911.

Giardini del Castello Ruspoli a Vignanello (foto http://it.wikipedia.org/wiki/Vignanello)

Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche

Base ampelografica
I vini «Vignanello» devono essere ottenuti esclusivamente mediante vinificazione delle uve provenienti dalla zona di produzione da vigneti che, all’interno del complesso aziendale, abbiano la seguente composizione ampelografica:
a) Bianco e Bianco vendemmia tardiva:
- Trebbiano toscano e/o Trebbiano giallo: minimo 70%;
- Malvasia bianca di Candia e/o Malvasia del Chianti: massimo 30%,
possono concorrere i vitigni idonei alla coltivazione per la Regione Lazio, iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino, riportati nel disciplinare, fino ad un massimo del 15%.
b) Rosso:
- Sangiovese: minimo 50%;
- Ciliegiolo: massimo 40%,
possono concorrere i vitigni idonei alla coltivazione per la Regione Lazio, iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino, riportati nel disciplinare, fino ad un massimo del 20%.
c) Greco e Greco vendemmia tardiva:
- Greco: minimo 85%,
- possono concorrere altri vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione per la Regione Lazio, fino ad un massimo del 15%.

I vini «Vignanello» all’atto dell’immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

Vignanello bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 14,0 g/l.

Vignanello bianco Superiore:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 14,0 g/l.

Vignanello bianco Vendemmia Tardiva:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15,00% vol di cui almeno 12,00% effettivi;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.

Vignanello rosso (anche nella versione novello):
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 17,0 g/l.

Vignanello rosso riserva:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.

Vignanello Greco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 14,0 g/l.

Vignanello Greco spumante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 14,0 g/l.

Vignanello Greco Vendemmia Tardiva:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15,00% vol di cui almeno 12,00% vol effettivi;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.

È facoltà del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di modificare con proprio decreto, per i vini di cui al presente disciplinare di produzione, i limiti minimi per l’acidità e l’estratto non riduttore minimo sopra indicati.

Caratteristiche organolettiche

I vini «Vignanello» all’atto dell’immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

Vignanello bianco:
colore: paglierino più o meno intenso con leggeri riflessi verdognoli;
odore: delicato, più o meno fruttato;
sapore: dal secco al dolce con leggero retrogusto amarognolo, abboccato,, fine e delicato.

Vignanello bianco Superiore:
colore: paglierino più o meno intenso con leggeri riflessi verdognoli;
odore: delicato, più o meno fruttato;
sapore: dal secco al dolce con leggero retrogusto amarognolo, abboccato, fine e delicato.

Vignanello bianco Vendemmia Tardiva:
colore: dal giallo paglierino al dorato;
odore: gradevole e profumato;
sapore: dolce ed armonico.

Vignanello rosso (anche nella versione novello):
colore: rosso rubino da giovane, tendente al granato se invecchiato;
odore: profumato caratteristico ed intenso;
sapore: asciutto, a volte vivace, caldo e armonico.

Vignanello rosso riserva:
colore: rosso rubino tendente al granato;
odore: profumato caratteristico ed intenso;
sapore: asciutto, caldo e armonico.

Vignanello Greco:
colore: paglierino più o meno intenso;
odore: vinoso gradevole e caratteristico;
sapore: asciutto, abboccato, di corpo e armonico con leggero retrogusto amarognolo.

Vignanello Greco spumante:
spuma: fine e persistente;
colore: paglierino più o meno intenso;
odore: delicato più o meno fruttato;
sapore: armonico, caratteristico.

Vignanello Greco Vendemmia Tardiva:
colore: dal giallo al dorato;
odore: gradevole e profumato;
sapore: dolce, armonico e caratteristico.

I vini a denominazione di origine controllata «Vignanello bianco», in tutte le tipologie, ove sottoposti al passaggio o conservazione in recipienti di legno, possono rilevare un sentore di legno.

Abbinamenti e temperatura di servizio

Variano a seconda della tipologia di vino.

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