Razze Italiane minori - Razze domestiche da reddito
Atlante delle Oche - Oche domestiche e selvatiche allevabili

Razza Regione di origine Caratteri morfologici Parametri produttivi Stato della popolazione
Oca Friulana Friuli-V. Giulia Mantello cinerino; tarsi aranciati o carnicini; occhi marroni Peso: 5-6 kg  
Oca Bianca di Cotignola e Bagnacavallo Emilia-Romagna     Estinta

 

Oca Piacentina

Stato della popolazione: estinta.

L'oca Piacentina era assai diffusa nell'Italia nord occidentale. Era un oca dalla livrea totalmente candida, molto simile alla Romagnola, ma di dimensioni inferiori rispetto alla più illustre sorella della Romagna.
Nel nostro Paese, ancora oggi, non si è avviata una seria selezione per quanto concerne il miglioramento delle oche. Nello scorso secolo, esponenti di grande rilievo in campo avicolo quali il dott. P. Venino e Teodoro Pascal, si proponevano per un'attuazione in quanto ad una meticolosa cura e selezione delle nostre oche italiane, tra cui l'oca Piacentina. Il dott. Venini in accordo con Pascal era propenso a salvaguardare e migliorare la Piacentina assieme alla Romagnola. Lui, e non a torto, riteneva le nostre oche molto più rustiche e produttive rispetto alle razze <<migliorate>> (per usare un suo termine), estere, come la Embden e la Tolosa! La Romagnola era, ed è tutt'oggi, la regina tra le oche in quanto alla deposizione delle uova e anche la Piacentina non era da meno! Si parla di una trentina di uova annue per quanto riguarda la Piacentina, ma che poteva diventare molte di più con talune strategie praticate dai contadini di allora. I due esperti ritengono che la Romagnola raggiungesse addirittura i 10 kg! Decisamente molti di più degli attuali esemplari voluti dal recente standard; mentre la Piacentina era di taglia al quanto ridotta, perché raggiungeva appena i 5 kg. Ed è proprio a questo proposito che il dott. Venini, col supporto di Pascal, intendeva intervenire. Lui riteneva che attuando un incrocio tra la Piacentina e la Embden, entrambe dal piumaggio candido, si sarebbe potuto incrementare le dimensioni della sorella minore della Romagnola! Tra l'altro, egli ammirava il candore della piuma di quell'oca che andava salvata da quei contadini che non sapevano cosa fosse il termine "selezione". Essi si accontentavano di mangiarne la carne e le uova. L'oca Piacentina era di carne magra perché accumulava poco grasso nel suo unico sacco ventrale, rispetto alla Padovana che nei suoi doppi fanoni ne accumulava decisamente molto di più! Il tempo per poter concretizzare il progetto comune dei due illustri medici è andato perso per sempre; forse anche uno scarso zelo da parte degli enti di allora in campo avicolo? Chi lo sa. Sappiamo solo che l'oca Piacentina è andata persa. Se solo si volesse recuperare un oca con detta denominazione, beh si potrebbe andare nel Piacentino, recuperare anche delle oche comuni bianche e da lì ridare vita alla sorellina della nostra Romagnola che fortunatamente non ha seguito il destino della Piacentina!

Caratteristiche morfologiche
Taglia: piccola.
Peso medio:
- Maschio a. 5 kg
- Femmina a. 4 kg

Oca dal piumaggio bianco assai brillante! Di temperamento vivace e molto attiva in quanto di piccole, ma robuste dimensioni. Da alcune foto dell'epoca, illustrate sul testo: "Allevamento dell'oca" di Frau Sanna, si evince che era un'oca dal portamento piuttosto orizzontale, anziché verticale come nella Romagnola. Testa sottile con fronte piatta e becco altrettanto sottile che si congiungeva armoniosamente alla fronte; di colore penso simile alla Romagnola, per cui azzarderei rosso-arancione. Collo di media lunghezza e non troppo spesso; petto poco sviluppato, privo di chiglia. Addome con un unico sacco ventrale. Tarsi rosso-arancione. Deposizione di 30 uova annue che potevano aumentare notevolmente se non si lasciava la femmina covare.

Oca Piacentina
Oca Piacentina in un'illustrazione del 1920

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