Cammello - Camelus bactrianus

Origini e caratteristiche del Cammello

Classe: Mammiferi
Ordine: Artiodattili
Famiglia: Camelidi
Genere: Camelus
Specie: bactrianus

Il cammello è diffuso nelle zone desertiche e steppose della Mongolia, dell'Asia centrale e della Turchia. A parte piccoli gruppi che vivono allo stato selvatico ai margini del deserto di Gobi, i cammelli sono animali completamente addomesticati.
E' simile al dromedario, dal quale si differenzia per il pelame più folto, che diventa particolarmente lungo nella zona inferiore del collo, per le due gobbe dorsali (una nel dromedario), per la costituzione più massiccia e gli arti più corti.
Alto fino a 2 metri al garrese, presenta sulle articolazioni delle zampe e sul petto delle zone di cute callosa e ruvida su cui poggia quando si corica. Una caratteristica peculiare del cammello è la forma dei suoi globuli rossi, che sono ovali anziché circolari come in tutti gli altri mammiferi.
I cammelli vivono di solito in branchi di una ventina di esemplari. Il periodo di gestazione dura circa 13 mesi; in genere viene partorito un unico piccolo. L’andatura del cammello è quella tipica ad ambio.

Rapporti con l'uomo

Viene allevato per la carne, il grasso, il latte, la lana e come animale da soma.
Animale forte e resistente, è in grado di trasportare carichi fino a 4 quintali per lunghi tragitti. Ha grandi capacità di resistenza alle temperature estreme, sia estive che invernali, e alla sete (roducendo urine molto concentrate e riducendo l’evaporazione diurna).
Il latte di cammella, rispetto al latte vaccino, vanta meno della metà dei grassi, il 40% di minor incidenza sul colesterolo, e tre volte tanta ricchezza in vitamina C. 
Risulta inoltre ad alta digeribilità per la fortissima somiglianza con il latte materno e va bene per chi soffre di intolleranze al lattosio o ha altre allergie alimentari.
Composizione del latte di Cammella >>>

Cammello - Camelus bactrianus Cammello - Camelus bactrianus

I cammelli dei pastori nomadi Karrayyu

I pastori nomadi Karrayyu (pastori del distretto di Fantalle - regione Oromia, Etiopia) basano la loro economia in gran parte sull'allevamento del cammello. Le cammelle vengono munte due volte al giorno, lasciando poppare all'inizio e alla fine il piccolo di cammello.
Il latte appena munto è bianchissimo, con una schiuma densa e alta. In bocca è sapido, aromatico, meno grasso rispetto al latte di vacca. Tradizionalmente non si trasforma né in formaggio né in yogurt, ma si beve fresco. Insieme all'orzo costituisce la base dell'alimentazione di questi pastori. Il latte di cammella è apprezzato (per il gusto, ma anche per le proprietà curative) in particolare dalla comunità somala, che lo rivende in minuscole botteghe, dove si può assaggiare anche un ottimo tè a base di latte, zenzero, cannella e molto zucchero.
Oggi i karrayyu hanno visto il loro territorio ridursi drasticamente in seguito alla nascita del parco nazionale Awash da un lato, e delle grandi piantagioni di canna da zucchero dall’altro. I recenti cambiamenti climatici, inoltre, sono responsabili di siccità continue e sempre più gravi, che compromettono la sopravvivenza stessa delle mandrie. Così, in questi anni, i karrayyu stanno attraversando forzatamente una fase difficile (il passaggio dal pastoralismo nomade all’agro-pastoralismo) e stanno cercando di salvare, con tenacia, la loro cultura e le loro antichissime tradizioni. Nel 2010, alcuni giovani karrayyu hanno creato una cooperativa che si occupa di raccogliere il latte di cammello appena munto, trasportarlo in città (in bidoncini sistemati su un piccolo furgone) e rivenderlo (Presidio Slowfood www.fondazioneslowfood.com).

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