Loazzolo DOC
Atlante dei prodotti tipici - Vini DOP e IGP

Zona di produzione e storia

Il vino “Loazzolo” deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti composti nell’ambito aziendale dal vitigno Moscato bianco.

La denominazione Loazzolo abbraccia un unico comune: Loazzolo, che si trova ad oltre 400 metri s.l.m.. Loazzolo è un paese con meno di 400 abitanti posto sulla dorsale collinare che separa la valle del fiume Bormida da quella del Belbo.
In questa piccolissima area di produzione, si produce questo particolare vino da uve a bacca aromatica Moscato bianco (vitigno molto diffuso in tutto il sud Piemonte). La sovramaturazione in pianta è una delle due tecniche utilizzate per produrre il vino Loazzolo, l’altra è l’appassimento in fruttaio su graticci o in cassette, talora le due tecniche vengono affiancate. In questo modo si ottiene un vino dolce molto pregiato in quantità limitatissime, il quale dopo almeno 2 anni di permanenza in cantina può chiamarsi Loazzolo.
La zona di produzione è caratterizzata da un ambiente di alta collina ricco di boschi e dal clima asciutto e ventilato, con notti fresche, che consente, nella maggior parte delle annate, una sovramaturazione in pianta delle uve moscato con infavatura nobile di Botrite e quindi con conseguente disidratazione parziale dell’acino che resta integro e imbrunito.

Loazzolo Doc Grappolo di Moscato appassito - Loazzolo Doc (foto www.viniastimonferrato.it)

Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche

Base ampelografica
Il vino “Loazzolo” deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti composti nell’ambito aziendale dal vitigno Moscato bianco.

Il vino “Loazzolo” all’atto della immissione al consumo deve rispondere alle seguenti caratteristiche:
titolo alcolometrico volumico minimo totale: 15,50 % di cui almeno 11,00% svolti;
residuo zuccherino: minimo 50 grammi/litro;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l.

E’ in facoltà del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali di modificare con proprio decreto i limiti sopra indicati per l’acidità totale e l’estratto non riduttore minimo.

Caratteristiche organolettiche

Il vino “Loazzolo” all’atto della immissione al consumo deve rispondere alle seguenti caratteristiche:
colore: giallo dorato brillante;
odore: complesso, intenso, con sentori di muschio e di vaniglia, frutti canditi;
sapore: dolce, caratteristico con lieve aroma di Moscato.

Abbinamenti e temperatura di servizio

Ideale con la pasticceria secca, la frutta secca, con formaggi erborinati e stagionati a pasta dura, con il fegato grasso. Da gustare anche da solo in qualunque piacevole occasione. Temperatura di servizio intorno a 10°C.

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