Liguria di Levante Igt
Atlante dei vini - Vini IGT IGP

Zona di produzione e storia

L'Indicazione Geografica Tipica “Liguria di Levante” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
Bianco, anche nella tipologia frizzante;
Malvasia bianca lunga;
Trebbiano toscano;
Rosso, anche nella tipologia frizzante e novello;
Canaiolo;
Ciliegiolo;
Merlot;
Pollera nera;
Sangiovese;
Sirah;
Rosato;
Passito.

La zona di produzione delle uve destinate alla produzione dei vini a Indicazione Geografica Tipica “Liguria di Levante” ricade nella provincia di La Spezia e comprende i terreni vocati alla coltivazione della vite situati nell'intero territorio della provincia di La Spezia.

L'attuale conformazione del paesaggio del levante ligure è frutto di più di mille anni di duro, continuo ed assiduo lavoro di generazioni. Un esempio di notevole valore di tale operosità è rappresentato dal paesaggio delle Cinque Terre, segnato dalla continua alterazione delle pareti costiere, fortemente acclivi e difficili da raggiungere, e modellato con difficoltà dall'uomo per la costruzione di terrazzamenti adatti alla coltivazione della vite.
La provincia della Spezia vanta un ricco patrimonio di testimonianze storiche e segni territoriali ereditati sostanzialmente dal periodo di dominazione dell'Impero Romano. Nella pianura alluvionale della Val di Magra si trovano ancora i resti dell'antica città romana di Luni, che divenne un fiorente porto commerciale da cui partivano i blocchi di marmo delle Apuane, legnami, formaggi e vino. Plinio il Vecchio, che morì nell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., ha lasciato scritto: Il vino di Luni ha la palma fra quelli dell'Etruria (XVI, 6, 68).
Sotto la dominazione romana tutto il Levante Ligure visse un periodo di prosperità: fiorirono l'agricoltura e il commercio, l'attività edilizia ebbe un grande sviluppo, fu potenziata la rete viaria.
Le complesse dinamiche che hanno caratterizzato successivamente l'area della provincia della Spezia sono definite in parte dalla presenza della diocesi di Luni ed in parte dalle trasformazioni antropiche e idrogeologiche del corso del fiume Magra, che si sono succedute nel tempo.
Un notevole impulso all'agricoltura ed alla viticoltura locali si è avuto nel corso del Medioevo, con la nascita dei comuni e l'incremento delle vie commerciali che collegavano l'entroterra (Toscana, Emilia Romagna) alla costa.
Le coste miti, soleggiate e ventilate della provincia che si affacciano in parte sul Mar Ligure ed in parte sul Mar Tirreno, rappresentano da sempre, assieme alla Sardegna, le terre di elezione del vitigno Vermentino, il più diffuso e rinomato nella zona..
In effetti, la coltivazione della vite nella provincia spezzina nei secoli è rimasta costantemente legata alla presenza del vitigno Vermentino, ritenuto da sempre la varietà meglio adattabile in zona, ed i sistemi di allevamento e le modalità di coltivazione sono stati adattati per favorire l'espressione produttiva di tale vitigno.
In questo senso, ma anche per le caratteristiche orografiche e pedologiche della quasi totalità del territorio, nonché per le tecniche di allevamento e la possibilità di meccanizzazione, la viticoltura provinciale si differenzia notevolmente da quella delle altre province della Liguria, presentando invece caratteristiche e tipicità riscontrabili in altri ambiti viticoli simili per caratteristiche territoriali ove è maggiormente diffuso il Vermentino, ovvero alcune zone costiere della Sardegna e della Corsica, la costa meridionale della Toscana e l'arcipelago toscano.
La vocazione viticola del levante ligure si consolida ulteriormente nel XVIII secolo e prosegue con un fiorente commercio locale, soprattutto legato al rapido sviluppo delle città, e caratterizzato da scambi commerciali molto intensi con la vicina Toscana.
Nel corso dell'800 e 900 la coltivazione della vite resta diffusa sull'intero territorio spezzino, rappresentando una importante fonte di reddito per le famiglie; in effetti, nella zona non è mai registrato un esodo dalle campagne particolarmente incisivo, a tutto vantaggio del mantenimento del territorio. Anzi, nello stesso periodo lo sviluppo dell'agricoltura va di pari passo con la forte espansione demografica verificatasi nelle zone pianeggianti e costiere della Val di Magra, con il concentrarsi nel comprensorio di numerose strutture insediative, produttive e di comunicazione.
Uno sviluppo decisamente importante e significativo della viticoltura nella provincia spezzina si e’ avuto negli ultimi decenni, in concomitanza con la creazione negli anni ottanta e novanta di tre Denominazioni di origine controllata a livello provinciale (Doc Colline di Levanto, Doc Cinque Terre, Doc Colli di Luni) e dell’ IGT Golfo dei Poeti.
Attualmente, le superfici vitate della provincia spezzina rappresentano una parte considerevole della superficie complessiva della Liguria. In zona vi sono molte realtà produttive che effettuano anche la trasformazione, inoltre sono presenti numerosi imbottigliatori che acquistano le uve da numerosi piccoli produttori sparsi su tutto il territorio.
Nell’area della Val di Magra, nella quale si concentra il 65 % della produzione vitivinicola a livello provinciale, la disposizione degli appezzamenti vitati permette la meccanizzazione completa delle principali operazioni colturali, differenziando la viticoltura locale dagli altri comprensori viticoli della Liguria.
La base ampelografica dei vigneti è caratteristica e riguarda vitigni presenti nel territorio delimitato, come il già citato Vermentino, l’Albarola ed il Bosco che ne evidenziano originalità e legame con la tradizione. Tali varietà affermate e riconosciute nelle tre DOC Provinciali, hanno costituito lo stimolo alla coltivazione di molti altri vitigni, tra i quali sono stati selezionati e si sono diffusi nel levante ligure quelli che hanno dato i migliori risultati dal punto di vista enologico, dando origine a tipologie di vino ben definite, come descritte nel presente disciplinare.
Le forme di allevamento sono tradizionali e nel tempo non si sono mai discostate da quelle tradizionalmente utilizzate in passato.
Recentemente le moderne tecniche enologiche, hanno portato gli operatori a selezionare maggiormente le caratteristiche peculiari che il fattore ambiente esalta e a migliorare in cantina un prodotto che, già dalla vigna e dalle caratteristiche delle uve, esprime le note distintive del territorio.

Sestri Levante Sestri Levante (foto www.visitriviera.info)

Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche

Base ampelografica
I vini a Indicazione Geografica Tipica “Liguria di Levante” devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
Bianco, anche nella tipologia frizzante: uno o piu' vitigni a bacca bianca, riconosciuti idonei alla coltivazione dalla Regione Liguria iscritti nel Registro Nazionale delle varieta' di vite per le uve da vino, riportati nel disciplinare.
Malvasia bianca lunga: minimo 85% del corrispondente vitigno.
Possono concorrere, fino ad un massimo del 15% altri vitigni, a bacca analoga, riconosciuti idonei alla coltivazione dalla Regione Liguria.
Trebbiano toscano: minimo 85% del corrispondente vitigno.
Possono concorrere, fino ad un massimo del 15% altri vitigni, a bacca analoga, riconosciuti idonei alla coltivazione dalla Regione Liguria.
Rosso: da uno o più vitigni a bacca rossa, riconosciuti idonei alla coltivazione dalla Regione Liguria.
Canaiolo: minimo 85% del corrispondente vitigno.
Possono concorrere, fino ad un massimo del 15% altri vitigni, a bacca analoga, riconosciuti idonei alla coltivazione dalla Regione Liguria.
Ciliegiolo: minimo 85% del corrispondente vitigno.
Possono concorrere, fino ad un massimo del 15% altri vitigni, a bacca analoga, riconosciuti idonei alla coltivazione dalla Regione Liguria.
Merlot: minimo 85% del corrispondente vitigno.
Possono concorrere, fino ad un massimo del 15% altri vitigni, a bacca analoga, riconosciuti idonei alla coltivazione dalla Regione Liguria.
Pollera nera: minimo 85% del corrispondente vitigno.
Possono concorrere, fino ad un massimo del 15% altri vitigni, a bacca analoga, riconosciuti idonei alla coltivazione dalla Regione Liguria.
Sangiovese: minimo 85% del corrispondente vitigno.
Possono concorrere, fino ad un massimo del 15% altri vitigni, a bacca analoga, riconosciuti idonei alla coltivazione dalla Regione Liguria.
Sirah: minimo 85% del corrispondente vitigno.
Possono concorrere, fino ad un massimo del 15% altri vitigni, a bacca analoga, riconosciuti idonei alla coltivazione dalla Regione Liguria.
Rosato: da uno o più vitigni a bacca rossa e/o bianca, riconosciuti idonei alla coltivazione dalla Regione Liguria.
Passito: da uno o più vitigni a bacca rossa e/o bianca, riconosciuti idonei alla coltivazione dalla Regione Liguria.

I vini a Indicazione Geografica Tipica “Liguria di Levante” all'atto dell'immissione al consumo, devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

“Liguria di Levante” Bianco:
acidità totale minima: 4,5 g/l;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.

“Liguria di Levante” Malvasia bianca lunga:
acidità totale minima: 4,5 g/l;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.

“Liguria di Levante” Trebbiano toscano:
acidità totale minima: 4,5 g/l;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
estratto riduttore minimo: 15,0 g/l.

“Liguria di Levante” Rosso:
acidità totale minima: 4,5 g/l;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
estratto riduttore minimo: 20,0 g/l.

“Liguria di Levante” Canaiolo:
acidità totale minima: 4,5 g/l;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50%vol;
estratto riduttore minimo: 20,0 g/l.

“Liguria di Levante” Ciliegiolo:
acidità totale minima: 4,5 g/l;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
estratto riduttore minimo: 20,0 g/l.

“Liguria di Levante” Merlot:
acidità totale minima: 4,5 g/l;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
estratto riduttore minimo: 20,0 g/l.

“Liguria di Levante” Pollera nera:
acidità totale minima: 4,5 g/l;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
estratto riduttore minimo: 20,0 g/l.

“Liguria di Levante” Sangiovese:
acidità totale minima: 4,5 g/l;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
estratto riduttore minimo: 20,0 g/l.

“Liguria di Levante” Syrah:
acidità totale minima: 4,5 g/l;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
estratto riduttore minimo: 20,0 g/l.

“Liguria di Levante”Rosato:
acidità totale minima: 4,5 g/l;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
estratto riduttore minimo: 17,0 g/l.

“Liguria di Levante” Passito bianco:
acidità totale minima: 4,5 g/l;
acidità volatile massima: 24,0 meq/l;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15,00% vol di cui almeno 13,50% vol svolti;
estratto riduttore minimo: 20,0 g/l.

«Liguria di Levante» Passito rosso:
acidita' totale minima: 4,50 g/l;
acidita' volatile massima: 24 meq/l;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15,00% vol di cui almeno 13,50% vol svolti;
estratto riduttore minimo: 20,00 g/l.

Caratteristiche organolettiche

I vini a Indicazione Geografica Tipica “Liguria di Levante” all'atto dell'immissione al consumo, devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

“Liguria di Levante” Bianco:
colore: giallo paglierino più o meno intenso, vivo;
odore: delicato, gradevole, persistente, lievemente fruttato, composito;
sapore: asciutto, fresco, armonico, delicatamente fruttato, caratteristico.

“Liguria di Levante” Malvasia bianca lunga:
colore: giallo paglierino vivo;
odore: fine, delicato, caratteristico,
delicatamente aromatico;
sapore: asciutto, fine, armonico, caratteristico.

“Liguria di Levante” Trebbiano toscano:
colore: giallo paglierino più o meno intenso, vivo;
odore: delicato, lievemente fruttato;
sapore: asciutto, fine, fresco, armonico.

“Liguria di Levante” Rosso:
colore: rosso rubino più o meno intenso, tendente al granato con l'invecchiamento;
odore: delicato, vinoso, fruttato,
caratteristico, composito;
sapore: asciutto, fine, armonico.

“Liguria di Levante” Canaiolo:
colore: rosso rubino più o meno intenso;
odore: delicato, vinoso, fine;
sapore: asciutto, fine, armonico,caratteristico.

“Liguria di Levante” Ciliegiolo:
colore: rosso rubino più o meno intenso, vivo;
odore: delicato, fine,vinoso,lievemente fruttato;
sapore: asciutto, fine, armonico,delicatamente fruttato.

“Liguria di Levante” Merlot:
colore: rosso rubino più o meno intenso, tendente al granato con l'invecchiamento;
odore: intenso, vinoso, lievemente fruttato e vegetale, composito;
sapore: asciutto, fine, armonico, di discreto corpo.

“Liguria di Levante” Pollera nera:
colore: rosso rubino più o meno intenso;
odore: delicato, vinoso, piuttosto composito;
sapore: asciutto, fine, armonico,caratteristico.

“Liguria di Levante” Sangiovese:
colore: rosso rubino più o meno intenso, tendente al granato con l'invecchiamento;
odore: deciso, vinoso, composito;
sapore: asciutto, fine, armonico,lievemente amarognolo.

“Liguria di Levante” Syrah:
colore: rosso rubino intenso;
odore: intenso, vinoso, composito, delicatamente fruttato;
sapore: asciutto, fine, armonico, deciso, di buon corpo.

“Liguria di Levante”Rosato:
colore: rosa tenue o chiaretto, vivo;
odore: delicato, vinoso, lievemente fruttato;
sapore: asciutto, fine, armonico.

“Liguria di Levante” Passito bianco:
colore: giallo dorato intenso, vivo, tendente all’ambrato;
odore: intenso, deciso, caratteristico, fruttato e delicatamente mieloso;
sapore: da dolce ad abboccato, armonico, caratteristico, di buon corpo, piacevole e persistente.

«Liguria di Levante» Passito rosso:
colore: rosso rubino intenso, vivo, brillante;
odore: intenso, deciso, caratteristico, fruttato e vinoso;
sapore: da dolce ad abboccato, armonico, caratteristico, di buon corpo, piacevole e persistente.

Abbinamenti e temperatura di servizio

Variano a seconda della tipologia.

Zootecnia Cani e gatti Coltivazioni erbacee Fruttiferi Coltivazioni forestali Insetti Prodotti tipici Funghi Parchi ed aree protette
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